QUARANTOTTESIMO CAPITOLO

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"ELLIE!"

Elara si girò da dove stava cercando nel corridoio della biblioteca un libro di Astrologia che l'aiutasse a disegnare delle costellazioni e sbatté le palpebre vedendo un Amelia salutarla dal tavolo alla fine del corridoio, affianco alla grande finestra.

Il cuore di Elara si fermò quando vide una figura bionda, alta, familiare seduta accanto a lei, di spalle.

Merlino.

Non aveva voluto i soldi quella sera, e sapeva che non li avrebbe mai presi ma Elara tenne a mente di portarne un po' in camera sua e lasciarglieli lì non appena fosse distratto.

Strinse il libro al petto e lentamente si incamminò al tavolo, cercando di mantenere il controllo.

Draco era stato distante nelle ultime settimane- il giorno della partita di Quidditch fu l'ultima volta che andò in camera sua- ma non lo biasimava, sapendo che entrambi erano indaffarati di lavoro con gli esami vicini.

Si erano sbaciucchiati qualche volta nelle classi vuote e sotto i porticati, ma erano troppo stanchi per fare sesso, il peso dei loro esami pesante sulle loro spalle.

Era più tranquillo, parlava di meno, flirtava di meno, non incontrava più i suoi occhi a lungo per poi guardare altrove, anche se le sorrideva leggermente ogni tanto. Era l'unica cosa, insieme alla ferocità con cui la baciava ogni volta che erano soli, che le mostrava che ancora la voleva.

Normalmente, gli avrebbe chiesto se stesse bene, avrebbe provato ad estrargli qualche informazione- ma da quando si era aperto con lei riguardo sua madre, era stata attenta a non mettergli troppa pressione addosso. Sapeva che stava ancora guarendo.

Così, si lasciava baciare e sbattere contro la porta qualche volta ma non le aveva chiesto più di andare nella sua stanza- semplicemente, entrambi non avevano tempo.

Ma era speranzosa che quando l'estate sarebbe arrivata, forse sarebbero stati in grado di vedersi da qualche parte- forse Diagon Alley- e avrebbero rimediato per tutto il tempo che erano stati distanti. Quasi tremava al pensiero di trascorrere l'estate con Draco. Se fosse andata bene ai suoi esami, i suoi genitori le avrebbero permesso di vederlo e cenarci insieme, magari passeggiare a notte tarda, fare qualche picnic nei pomeriggi caldi e poi cadere nel letto insieme-

"Pensavo di averti detto di chiedere a me." Elara guardò Amelia con uno sguardo serio, evitando lo sguardo di Draco e sua sorella si imbronciò, posando la penna.

"Eri impegnata" protestò Amelia. "Non volevo disturbarti."

"Lui sta studiando più materie di me." Le disse Elara, scuotendola gentilmente, e lei inclinò la testa vicino Draco che era accasciato sulla sua sedia, le mani incrociate al petto.

"Sta mentendo" disse, inutilmente, guardando Amelia.

"No, invece!" rispose Elara, guardandolo.

"Beh, ha detto che può aiutarmi." Disse Amelia, guardandola con gli occhi impietositi. "Non ti arrabbiare! Ho un esame di Incantesimi domani e non so come riuscirò a ricordare la pronuncia per Wingardiosa Leviosum!"

"Wingardium Leviosa." Corresse Draco, sorridendo, le sue dita si muovevano leggermente sul suo braccio.

"Vedi?" si lamentò Amelia ed Elara guardò Draco, sedendosi sulla sedia dall'altro lato del tavolo, Draco a capotavola e Amelia affianco, prese la mano della sorella.

"Posso chiedere ad Hermione di aiutarti." Elara trattenne un sorrisetto ricordando il rimprovero della strega Grifondoro al primo anno a Ron. "Sa le pronunce molto bene."

ᴛʜᴇ ʙᴏʏ ᴡʜᴏ ʜᴀᴅ ɴᴏ ᴄʜᴏɪᴄᴇ/ᴛʀᴀᴅᴜᴢɪᴏɴᴇ ɪᴛᴀʟɪᴀɴᴀDove le storie prendono vita. Scoprilo ora