Capitolo 27: Credi in te

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Mark andò ad aprire alla porta, era David

-David, cosa ci fai qui?- gli chiese Mark

-Ero da queste parti, ho pensato di fare un salto. E poi vorrei vedere come sta tua sorella.-

-Entra pure.- lo invitò Mark

-David, ciao.- disse Nathan

-Vice Coman...scusi, Comandante Samford.- disse Alice titubante

-Basta con queste formalità, non siamo sul campo.- disse David

-Ti fermi a cena da noi?- gli chiese Mark

-No Mark, grazie. Volevo parlare con tua sorella.-

-Ho parlato con la squadra e il capitano della Seconda squadra, nessuno scenderà in campo.- disse lei

-Ma che stai dicendo?- le chiese Nathan

-Senza Jude non hanno intenzione di fare niente, cosa che appoggio pienamente. Si sente fortemente in colpa per l'accaduto...- continuò David

-Cosa che non deve fare, non è stata colpa sua.- disse Mark

-Ne parliamo domani, ci vediamo agli allenamenti.- disse David uscendo di casa

La serata fu tranquilla, fin troppo. Troppo silenzio. La sorella di Mark non spiaccicò una parola, ciò preoccupò i due allenatori della Raimon.

-Va tutto bene sorellina?- le chiese Mark

-No...temo che Jude si ritiri...- disse lei

-Non lo farà, vedrai che se tutta la squadra gli parlerà cambierà idea.- disse Nathan

-Lo spero...-

-Cos'è quel muso lungo? Ti conviene mangiare, altrimenti non ci sarà gusto a battervi.- disse Mark

-Che hai detto?- gli chiese Alice

-Che se non mangi non ci sarà gusto a battervi.- continuò Nathan

-Come no, stai parlando della Royal Academy e fidati...non ci lasceremo battere.- disse lei

-Allora mangia qualcosa.- disse Mark dandole una pacca affettuosa sulla testa

Arrivò il giorno della finale, le squadre si stavano preparando per scendere in campo. Il capitano della Royal Academy andò a salutare i ragazzi della Raimon.

-Buona fortuna ragazzi.- disse lei

-Grazie ma sappiamo il fatto nostro, non ci faremo battere.- disse Riccardo sorridendo

-Si lo so.- disse lei

-Posso farti una domanda?- le chiese JP

-Certo, di che si tratta?-

-Per caso l'allenatore Evans e l'allenatore Swift..- chiese JP imbarazzato

-Mh? Beh si, perché?- chiese lei guardandolo storto

-No niente è che....- balbettò JP

-Mio fratello e Nathan stanno insieme da tanto tempo, io ho sempre accettato la cosa.-

-Non preoccuparti, a noi basta che continuino ad allenarci. Siamo felici per loro.- disse Arion

-Mi fa piacere, ci vediamo in campo ragazzi.- disse lei dirigendosi verso il suo spogliatoio

Nello spogliatoio della Royal erano tutti agitati, cos'avrebbe fatto l'allenatore Sharp?

-Buona fortuna ragazzi, spero che capiate la mia decisione.- disse Jude

-Io non la accetto.- disse il capitano facendosi avanti

-Mh? Cosa vorresti dire?-

-Dico che lei, Comandante Sharp, sta facendo uno sbaglio. L'incidente non è stata colpa sua. Lei è il simbolo della Royal Academy, se lei se ne va allora nessuno di noi scenderà in campo.-

-Ragazzi..- disse Jude

-Hanno ragione.- disse David

-Comandante Sharp, lei è il nostro allenatore, forse il migliore che ci sia...e tutta la squadra è d'accordo con me.- finì il capitano della Royal, tutti i componenti della squadra annuirono dandole ragione

-Anche se la Raimon non ha speranze contro di noi, è giusto che ci sia tu al comando Jude.- disse Joe

-Mi avete convinto...- disse Jude sorridendo, indossò un mantello da generale rosso scarlatto

-...ora andiamo in campo e vinciamo.-

-Sissignore.- dissero in coro i ragazzi della Royal

Le due squadre erano pronte per entrare in campo, la Raimon era affianco alla Royal Academy. Tra le due squadre si era instaurata una grande rivalità. Mark e Nathan guardarono i ragazzi, non erano più dei bambini. Poi si guardarono negli occhi. Le squadre entrarono in campo e gli allenatori aspettarono il loro turno.

-Buona fortuna, vi servirà.- disse Jude

-Grazie Jude, è bello rivederti.- rispose Mark

Gli allenatori della Royal Academy entrarono in campo, Mark e Nathan aspettarono.

-Mark io...- disse Nathan

-Che succede Nathan?-

-Ne sei sicuro?- gli chiese

-Si, ne sono più che sicuro. Anche tu ora sei un allenatore della Raimon ed è giusto che tu venga con me.-

-Ti ricordi quando da ragazzi eravamo noi a dover giocare?- gli chiese Nathan

-Si, me lo ricordo bene.-

-Tu eri sempre emozionato, ottimista e pieno di energie...io invece ero il pessimismo in persona.-

-Forse, ma è proprio grazie al tuo pessimismo che sei diventato Grande Imperatore, ora sei diverso...cioè...credi molto di più in te stesso, sei sicuro di te...ma per il resto non sei cambiato per niente...ed è così che mi piaci.-

-Mark...- gli occhi di Nathan si inumidirono perle lacrime di gioia, era felice di sentire quelle parole. Mark lo prese per i fianchi e lo portò a sé baciandolo, Nathan gli prese il viso.

-Ora andiamo e vinciamo.- disse Mark deciso

-D'accordo.- rispose Nathan.

I due allenatori entrarono mano nella mano, pronti a vincere il campionato nazionale.


Mark e Nathan (Enkaze)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora