Capitolo 22: Fiducia

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La partita cominciò con il fischio dell'arbitro e i giocatori della Royal Academy partirono all'attacco come se qualcuno avesse dato loro il comando. E in effetti era così. I ragazzi della Raimon dovettero rinforzare la difesa, conoscevano il gioco della Royal Academy e si aspettavano ogni cosa. 

-No...questo non..- balbettò David

-Che succede?- gli chiese Shawn

-Questa formazione non l'abbiamo mai provata...- intervenne Joe

-In realtà si, ma non l'hanno mai completata...evidentemente Dark la conosceva.- continuò Jude

-Come faremo a batterli non lo so...- disse Mark sottovoce

-Non dire così Mark, sono certo che troverai una soluzione.- disse Nathan affianco a lui

-E come lo sai?-

-Perché ti conosco Mark, non ti sei mai arreso e sei sempre andato avanti. Ed è per questo che...- mentre Nathan si stava aprendo con lui diede un'occhiata al campo e vide la ferocia con cui giocava la Royal

-Che?- anche Mark si girò e prima che potesse rendersene conto, la Royal aveva già superato la difesa della sua squadra e stava per segnare.

-Fate attenzione ragazzi!- urlò Celia. La Royal Academy aveva segnato con la Zona Micidiale e la Raimon era in svantaggio.

-è pazzesco...- disse Jude

-Sono velocissimi, molto più di prima...la loro coordinazione è oltre gli standard...- David continuò con la sua riflessione a livello tecnico

-Ci massacreranno...- brontolò Hooges in panchina

-Non dire così, dobbiamo rimanere pronti in caso qualcuno avesse bisogno...- disse Shunsuke per tirarlo su di morale

-Vedo che non siete cambiati, avete proprio lo spirito di mio fratello. Vi illudete di poter vincere contro una squadra le cui capacità sono superiori a tutto...siete patetici.- non era in sé e malgrado alcuni volessero ribattere non lo fecero. Tirò un colpo in porta, senza supertecniche, così potente che scaraventò il portiere in rete. 

-Samguk!- i ragazzi lo soccorsero, il portiere si rialzò dolorante come tutto.

-Samguk vieni qui.- disse Mark, notò che si teneva lo stomaco e che si reggeva a malapena in piedi, doveva essere sostituito

-Mister ma...-

-Non sei in grado di giocare.-

-E con chi hai intenzione di sostituirlo? Non hai altri portieri e gli altri servono in campo...- disse Jude

-Mark, non vorrai...- balbettò Nathan

-Invece si, andrò io.- Mark si decise ad andare in porta, doveva farlo. Era l'unico in grado di parare quei tiri. SI tolse la felpa e indossò un paio di guanti da portiere. Appena Nathan lo vide così il cuore cominciò a battergli all'impazzata, le sue pupille si ingrandirono e lo stomaco cominciò a rantolare. Gli sembrava di vederlo da ragazzo. 

-Mark ne sei sicuro?- gli chiese Shawn

-Sicurissimo, ragazze prendetevi cura degli altri giocatori che arriveranno. Non sarà facile.- Mark entrò in campo e si diresse verso la porta della Raimon, i suoi ragazzi erano emozionati all'idea di giocare con il loro allenatore. Ma allo stesso tempo erano preoccupati, se c'era lui in porta voleva dire che la situazione era grave. Sua sorella scoppiò a ridere con un ghigno.

-Il mio caro fratellino in porta, ci sarà da divertirsi. Non credere di poter parare i miei tiri Mark.- non era la sua intenzione, voleva solo salvare quei ragazzi e sua sorella. Nathan si tolse la giacca beige che aveva indosso.

-Se c'è  bisogno entro anche io...- Nathan voleva essere d'aiuto, voleva aiutare Mark ma soprattutto voleva giocare ancora con lui. Era una delle cose che più desiderava al mondo. Shawn si tolse la giacca e guardò Nathan, anche lui sarebbe entrato in caso di bisogno.

La partita riprese e nessuno riuscì a fermare gli attaccanti della Royal Academy, erano veloci, forti, agili...era impossibile fermarli.

-Ragazzi statemi a sentire, non dovete preoccuparvi solo di vincere...dovete impedire che si facciano male e che ne facciano a voi. Dobbiamo cercare di farli ragionare.-  disse Mark dalla porta ai suoi ragazzi. Nathan guardò Wiles con una faccia disgustata e nero di rabbia, ciò che aveva fatto a lui ora lo stava facendo a quei ragazzi, non l'avrebbe mai perdonato. Trattenne l'istinto di correre lì e farlo fuori, com'era possibile che una persona potesse essere così crudele? Come poteva fare una cosa del genere? Non gli era bastata la sconfitta di dieci anni prima? Pareva di no. 

-Sei un farabutto...- ringhiò Nathan tra sé e sé. Sentì la mano di Jude sulla sua spalla.

-Mi dispiace...- disse Nathan a Jude

-E di cosa? Non eri in te. Eri sotto il controllo di quei due e basta, non devi sentirti in colpa per niente. Sappi che anche io mi sento in colpa...-

-Per cosa?- gli chiese Nathan

-è una bella domanda...- gli rispose Jude. 

In campo alcuni dei giocatori della Raimon cominciarono a sentire la fatica, nonostante fosse solo il primo tempo, e altri non avevano più energie. Non riuscivano a stare dietro al ritmo dei giocatori della Royal Academy. Gabi posò le mani sulle ginocchia e cercò di riprendere fiato, Riccardo gli andò incontro e posò una mano sulla sua spalla.

-Gabi devi riposarti, esci dal campo e poi rientra quando starai meglio...-

-No Riccardo io..- era esausto e non riusciva a parlare. Riccardo lo accompagnò a bordo campo e lo fece sedere, Gabi bevve dalla sua borraccia e riprese fiato. Riccardo tornò in campo. Subaru fece la stessa cosa con Adè e Eugene. Preferivano farli riposare un po' per poi farli rientrare in un secondo momento. Entrarono Shunsuke, Hooges e Nathan. Mark guardò Nathan sorridendo, era da tempo che non giocavano insieme. Scosse la testa e cercò di concentrarsi. Il gioco riprese e un giocatore della Royal entrò in una scivolata violenta su Michael che finì a terra. Non si era fatto niente e si rialzò.

-Dovresti stare più attento...- disse quel giocatore con arroganza, passò la palla ad Alice che superò la difesa della Raimon. Si trovò Nathan davanti.

-Ferma, ti prego ragiona...-

-Nathan...era da tempo che non giocavi vero? Non hai resistito. Ma non mi fermerai.- prima che Nathan potesse dire altro era già stato dribblato, capì che non doveva più parlarle. I due fratelli si ritrovarono faccia a faccia. 

-Sorellina...ascoltami...-

-No Mark, il tempo delle parole è finito.- fischiò con le dita per usare la sua supertecnica.

-Pinguino Imperatore numero 1.-  C'era qualcosa che non andava e tutti se ne resero conto. 


Mark e Nathan (Enkaze)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora