Capitolo 20: Operazione salvataggio

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La mattina Mark si svegliò, si stirò e si voltò verso l'altro lato del letto. Non vide nessuno, si alzò di scatto e si rese conto di ciò che era successo quella notte con Nathan. Sorrise, indossò una maglietta e si alzò per dirigersi in cucina. Quando arrivò vide Nathan, era vestito ed era evidente che stesse preparando qualcosa da mangiare. 

-Nathan.- disse Mark con voce assonnata

-Mark, buongiorno...stavo...-

-Stai tranquillo lo so.- Mark gli andò incontro per abbracciarlo ma Nathan lo respinse. Era evidente che era imbarazzato o altro.

-Tra poco dobbiamo andare alla Raimon, per poi...-

-Lo so Nathan, lo so...- si ricordò di cosa doveva fare: salvare la Royal Academy e sua sorella. Prese una fetta di pane e la mangiò molto lentamente.

-Mangi solo un pezzo di pane?- gli chiese Nathan, Mark annuì

-Non ho fame...vedi, spesso è mia sorella a preparare la colazione...si alza prima di me per andare a scuola e ha paura che io la avveleni involontariamente...ha preso l'abilità culinaria di nostra madre...- mentre diceva ciò si asciugò le lacrime

-Vostra madre sa...- prima che potesse finire la frase Mark scosse la testa

-Morirebbe, lo sai bene.-

-è vero scusa..-

-No tranquillo...mia sorella mi ha chiesto spesso di te, fino a quando non è entrata nella Royal e fino a quando non è nato il Quinto Settore...-

-Cosa ti chiedeva?- 

-Dove fossi finito, che fine avessi fatto....-

-Capisco...e io sono sparito...- disse Nathan sospirando mentre era travolto dai sensi di colpa, era stato il burattino di Dark per tutti quegli anni e non se n'era mai reso conto.

-Nathan, non è colpa tua...il mio istinto mi direbbe di strozzarti per...la rabbia di ciò che è successo ma, so che non è colpa tua perché ti conosco troppo bene...-

-Grazie Mark..- disse Nathan con le lacrime agli occhi. Mark gli si avvicinò e lo abbracciò, Nathan stavolta si lasciò abbracciare. Sentire il corpo di Mark attaccato al suo, il suo odore, la sua voce...sentiva la felicità riaffiorare. Ma avevano una missione da compiere

-Dobbiamo andare..- disse Nathan dopo aver sentito il clacson del pulmino della Raimon che li aspettava fuori

-Arrivo subito...- Mark tornò in camera e si vestì, andò in camera di sua sorella e prese il suo orsacchiotto. Lo stesso che aveva usato dieci anni prima per lasciarle un messaggio quando era scappato con Nathan. Lo infilò nella borsa della squadra, uscì e salì sul pullman. A bordo c'erano già i suoi ragazzi e le tre manager, compresa Celia.

-Bene ragazzi, siete pronti?- chiese Mark ai ragazzi

-Si mister!- risposero in coro

-Bene andiamo allora...- disse

-Jude, David e Joe ci aspettano alla Royal.- disse Celia

-Perfetto.- disse Mark

-Mark, li salveremo.- lo rincuorò Celia vedendolo giù di morale

-Si Celia, hai ragione.- 

-Sfideremo davvero la Royal Academy...- disse JP preoccupato

-Inoltre sono potenziati.- disse Gabi

-I giocatori della Royal sono come macchine da guerra, adesso che sono potenziati avremo dei problemi...- disse Subaru

-Dobbiamo salvarli, costi quel che costi.- disse Riccardo

-Si capitano hai ragione.- disse Arion

Alla Royal Academy vigeva un'atmosfera inquietante, molto più del solito. Non si percepiva più quell'atmosfera militaresca ma allo stesso tempo piacevole, vigeva una dittatura. I giocatori erano sottoposti ad allenamenti molto pesanti, erano costretti ad allenarsi fino a sputare sangue. Essendo ipnotizzati, però, non sentivano niente. Per loro era normale, naturale...quasi come se a loro facesse piacere. 

-Ragazzi, oggi sfideremo la Raimon...so che batterli per voi sarà uno scherzo. Non deludetemi.-

-Sissignore.- dissero i ragazzi in coro

-Evans, ti posso parlare un secondo?- chiese Dark

-Si Comandante.- rispose lei. La prese in disparte e la fissò dritta negli occhi, si ricordò di quando quegli occhietti erano solo di una bambina di 6 anni. Già all'epoca capì che sarebbe diventata un talento unico, non si era sbagliato.

-Sfiderai alcuni tuoi amici, Sharp e tuo fratello...pensi di essere pronta?-

-Sta dubitando di me e della mia squadra signore?-

-No, certo che no. è solo una domanda.-

-Le posso assicurare che sono pronta, li distruggerò e farò pentir loro di averci sfidato. Ho un piano che le piacerà...- disse lei con un ghigno. Dentro di lei non sapeva cosa stesse facendo, dicendo...era impazzita o cosa? No, era solo ipnotizzata dalla mano di un pazzo criminale. 

-Ottimo, ora torna pure dalla tua squadra.- disse Dark con freddezza

-Si Signore.- Alice girò i tacchi e tornò dai suoi compagni di squadra

-è sicuro di ciò che sta facendo?- chiese Wiles a Dark

-Ma certo, Alice Evans è molto forte, intelligente, abile...forse anche più di Sharp. Basterebbe un solo errore per farla ribellare e perderla, quindi le conviene non fare errori Wiles.- disse Dark

-Certo che no signore.-

Shawn guidava il pulmino della Raimon, era sotto pressione...doveva andare veloce ma doveva anche stare attento. Aveva in mano la vita dei ragazzi a bordo e quella dei giocatori della Royal Academy. Una volta arrivati, Mark fu il primo a scendere. Quel posto era ancora più inquietante di prima, era una struttura imponente e buia. Sentì che i suoi ragazzi non erano tranquilli, e nemmeno lui lo era...forse era lui quello più agitato di tutti. 

-Eccovi finalmente.- David e Joe li raggiunsero

-Dov'è Jude?- chiese Mark

-Non lo sappiamo, dovrebbe essere già qui.- disse Joe

-E se fosse entrato?- chiese Nathan

-No, non farebbe mai una mossa così avventata.- disse David

-Dobbiamo muoverci, Dark ci sta aspettando.- disse Joe

-Si, hai ragione.- disse Mark


Jude era all'interno della Royal, mentre camminava per i corridoi sentì un senso di angoscia pervaderlo. Era soffocante. Gli vennero in mente tutti i ricordi di quando era ragazzo e giocava in quella squadra, comandata da Ray Dark. Era lì per un obbiettivo, trovare Alice e distoglierle quell'idea malata che Dark le aveva impresso nella mente. 

-Alice..- la vide alla fine del corridoio

-Comandante Sharp, che ci fa qui? E la Raimon? - gli chiese con aria di superiorità

-N..non lo so, sono qui per portarti via...farti ragionare...-

-è inutile Jude, non puoi fare niente. Io appartengo a Dark ormai...

-No non è vero...te non....non sei in te...- lei rise quasi sardonicamente

-Non dire idiozie...-

-Io ti conosco Alice, per favore...torna in te... io ti conosco da tanti anni, ti ho allenata, vista crescere....- Jude si sentì quasi tradito nel vederla così, ma sapeva che non ragionava. 

-Ormai la Alice Evans che conosci non esiste più Jude.....- a un certo punto si tenne la testa per una fitta e si piegò in due...

Mark e Nathan (Enkaze)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora