Capitolo 13: una brutta notte

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Mark era nel suo letto a dormire e indossava solo un paio di pantaloni della tuta come pigiama, improvvisamente sentì dei passi e scorse la luce accesa in salotto da sotto la porta. Si alzò pensando di aver dimenticato le luci accese, quando uscì dalla sua camera percepì che qualcosa non andava. La porta della camera di sua sorella era aperta, sospirò per evitare di farsi prendere dal panico e cercò sua sorella. Si accorse che la luce del bagno era accesa e andò a controllare, bussò alla porta.

-Sorellina, sei tu?- nessuna risposta. La porta si aprì e sua sorella spuntò dal bagno, non aveva una bella cera. Era pallida, spettinata e sembrava avesse vomitato. 

-Sorellina ma...che hai?- disse Mark andandole incontro

-N..nulla.- diede un colpo di tosse e si pulì la bocca con un tovagliolo, provò a camminare ma barcollava.

-No, non stai bene. Che ti succede? Ti sei sentita male?-  prima che potesse dire altro lei rientrò in bagno e vomitò ancora. Mark le andò vicino tenendole i capelli per evitare che si sporcassero. 

-Ma che ti succede.- sussurrò lui. Le pulì la bocca e le preparò qualcosa di caldo. Lei si sedette su una sedia.

-Mark...sto bene...- disse debolmente

-No sorellina, da quanto sei lì?-

-Un paio d'ore? O forse mi sbaglio...- si toccò la testa e si asciugò le lacrime

-Che ti è preso? Hai freddo? Oppure...-

-Mark, sto benissimo. Non so il perché ma...sentivo un peso.- Mark le porse una tazza di camomilla con qualcosa per il vomito e la nausea.

-Aspetta ma...non ti sarai messa le dita in gola...- lei scosse la testa

-Dovevo rigettare e...ho solo interrotto l'agonia.- Mark non la capiva, che le stava succedendo? Da quando avevano giocato quella partita era cambiata, sembrava costantemente preoccupata per qualcosa. Doveva aiutarla. Lei bevve la camomilla lentamente per scaldarsi e prese l'antinausea. Mark la aiutò ad alzarsi e la accompagnò in camera. 

-Mark..- disse lei con un filo di voce

-Che c'è sorellina?- 

-Posso restare...con te stanotte?- 

-Ma..sei già con me.-

-Intendo...posso dormire con te...stanotte?- voleva dormire con lui? Era la prima volta dopo tanti anni che glielo chiedeva, ci pensò. Lo stava guardando con un faccino simile a quello di una bambina e due occhi pieni di terrore, come se avesse visto un mostro.

-Va bene sorellina, vieni.- la aiutò a camminare fino alla sua camera e la fece sdraiare. Lei gli prese il braccio.

-Tranquilla, non me ne vado.- detto ciò si sdraiò affianco a lei e la abbracciò con un bracci

-Ho paura Mark..-

-Di cosa?- 

-Non lo so, è questo il problema.- lui le accarezzò i capelli e le diede un bacio sulla fronte

-Adesso dormi, se ti senti male o altro...non esitare a svegliarmi.- lei annuì e appoggiò la testa sul petto del fratello. Quella notte Mark dormì a malapena, rimase vigile per assicurarsi che sua sorella dormisse. Era molto agitata e non lo mollava un secondo. La mattina aprì gli occhi e vide che sua sorella stava ancora dormendo attaccato a lui, si alzò evitando di svegliarla, lei mugolò nel sonno e si stiracchiò. Lui le accarezzò la testa per poi andare in cucina a preparare la colazione.

-Mark..- sua sorella si era alzata ed era uscita dalla camera

-Tesoro, dovresti dormire.- 

-Devo andare a scuola e non dirmi di...-

-No, oggi non ci vai. Sei stata male, chiamerò la scuola e Jude per dire che oggi il loro genio nonché capitano della squadra di calcio, non andrà a scuola. E ora fila a letto.- 

-Lo sai che...mi sembra di sentire il Mark di dieci anni fa?-

-Perché lo sono, ora fila a letto.- lei lo guardò scocciata e tornò in camera per riposare. Mark uscì per tornare alla Raimon, il giorno prima l'allenamento era saltato e doveva dare spiegazioni ai ragazzi. Una volta arrivato entrò nella sede del club, i ragazzi erano già lì.

-Mister Evans.- disse Arion

-Mister, va tutto bene?- gli chiese il capitano Riccardoù

-Come mai ieri non è venuto?- i ragazzi lo riempirono di domande

-Vedete ragazzi, ieri ho avuto un contrattempo...mia sorella si è sentita male durante gli allenamenti e ho dovuto badare a lei.- 

-E adesso come sta?- gli chiese Skie

-Vorrei poter dire che sta meglio, ma purtroppo non è così. Non vi preoccupate, io sto bene.-

I ragazzi si stupirono del fatto che il loro allenatore aveva saltato gli allenamenti per sua sorella, non pensavano che non le volesse bene, ma era strano. 

-Mister avrei una domanda.- gli chiese Riccardo

-Ma certo, chiedi pure.-

-Come mai non ci aveva detto niente di sua sorella?- Mark si aspettava una domanda simile

-Non mi sembrava un dettaglio importante Riccardo.- ovviamente mentì, aveva le sue ragioni per non aver raccontato loro di sua sorella ma non poteva dirle. 


Alice era a casa, aveva fatto colazione e in quel momento era seduta sul letto a leggere. Indossava una vecchia maglia di suo fratello, quando stava in casa ed era da sola faceva così. Si annoiava ma non poteva muoversi. Sentì qualcuno bussare alla porta.

-Arrivo subito, un secondo.- si cambiò indossando la divisa della Royal Academy, si sistemò i capelli e andò a controllare chi fosse. Guardò dallo spioncino della porta, proprio come pensava. Era il Grande Imperatore. Aprì la porta.

-Mio signore...non l'aspettavo.-

-Si immaginavo, posso entrare?- lei fece cenno di si, il Grande Imperatore entrò in casa e lei chiuse la porta

-Tuo fratello?-

-è fuori, o almeno...è alla Raimon.-

-Si, immaginavo. Ma volevo esserne sicuro.- disse scoraggiato, avrebbe voluto vedere Mark, anche solo di sfuggita, ma aveva altro da fare.

-Posso offrirle qualcosa?-

-No grazie, e dammi pure del tu...non è un incontro formale.-

-Va  bene..-

-Non hai una bella cera.-

-Sono solo stanca, cosa la...cioè, cosa ti porta qui?-

-Dovevo parlare con te, è importante.-

-Di che si tratta?- il Grande Imperatore sospirò


...

Mark e Nathan (Enkaze)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora