Alice si piegò in due e si tenne la testa gridando per il dolore, non capiva cosa le stesse succedendo.
-Alice, come stai?- Jude preoccupato provò ad avvicinarsi ma sentì qualcosa di simile a delle onde, capì...era elettricità. Qualcosa le stava dando la scossa, ma perché Come si poteva fare una roba del genere? Per quale motivo? Dark era peggiorato. Lei fece due passi indietro e si rialzò sorridendo con un ghigno.
-Che succede Jude? Ti sei spaventato?- chiese lei come se nulla fosse successo
-C..cosa era...cos'è successo?-
-Niente di cui ti debba preoccupare, anzi forse tu non dovresti preoccuparti proprio di niente. Ormai io appartengo a Ray Dark, Comandante della Royal Academy. Io sono il suo capolavoro.- vide che al collo, oltre ad avere un ciondolo violaceo, indossava una specie di collarino nero e sottile. Era quello a darle la scossa.
-Tesoro...- Jude non poteva credere a quelle parole, cadde sulle ginocchia. Com'era possibile? Perché Dark lo stava facendo? Lei rimase in piedi e lo guardava con uno sguardo tale da sembrare che provasse pietà.
-Jude...- disse lei con una vocina flebile e innocente, Jude alzò lo sguardo e vide i suoi occhi azzurri terrorizzati, gonfi di lacrime e arrossati. Aveva paura. Si alzò in piedi e lei cambiò improvvisamente tornando con gli occhi violacei.
-Sei ancora lì dentro e lo so, ti salveremo e questa è una promessa. L'ho promesso anche a Mark.- Lei rise con un ghigno
-Si come no, vedremo in campo. Buona fortuna Jude, vi servirà.- si girò ed entrò in campo.
Jude tornò indietro e vide Mark, Joe, Shawn, David, Nathan, Celia e i ragazzi della Raimon correre verso di lui.
-Jude eccoti, dov'eri finito?- gli chiese Mark
-Ho provato a parlarle.- disse lui giù di morale
-E?- chiese David
-Non c'è niente da fare, è sotto il controllo di Dark. Ma so che è ancora lì dentro, ho visto i suoi occhi...ma dobbiamo stare attenti.-
-A cosa?- chiese Nathan
-Non so perché, ma le hanno collegato un collare che...per quale ragione le dà una scossa molto potente.- impallidirono tutti, soprattutto Mark
-Dark la pagherà..- ringhiò Joe
-Sai se anche gli altri hanno questo collare?- gli chiese Shawn, ma Jude scosse la testa. Mark abbassò la testa.
-Andiamo, se stiamo qui fermi a piangerci addosso non risolveremo un bel niente. Ragazzi andate a cambiarvi, vi aspetto in campo.- disse Mark. I ragazzi corsero negli spogliatoi. Nathan riconobbe quella voce, tipica di quando Mark cercava di distogliere il suo pensiero. Non voleva pensare a ciò che stava succedendo a sua sorella. Era impaurita? Spaventata? Provava dolore? Come stava? Si sarebbe ribellata? Avrebbe funzionato giocare contro di loro? Potevano saperlo solo giocando.
I ragazzi si cambiarono ed entrarono in campo, il loro allenatore, Nathan, gli allenatori della Royal, Celia e Shawn erano dalla panchina. Mark appena vide sua sorella la guardò, soffriva molto a vedere sua sorella ridotta in quel modo, si sentiva vuoto e capì cosa aveva provato sua sorella dieci anni prima quando se ne andò. Ma era diverso, lei era lì, in pericolo e non riconosceva nulla. Lei si voltò e guardò il fratello con un ghigno, aveva gli occhi violacei e non azzurri come li aveva di solito. Non erano distanti, l'entrata delle due squadre era una sola. Andò verso di lei nonostante Nathan provò a fermarlo, era più forte di lui, doveva fare un tentativo.
-Sorellina, sono io Mark...ti prego svegliati, torna in te...- le disse
-Mark...è incredibile, sei mio fratello maggiore e non hai mai visto questo mio lato oscuro.-
-No ti sbagli, tu non hai mai avuto questo lato oscuro...-
-E come lo sai? Non mi conosci completamente. Sai cosa significa essere tua sorella? Cosa vuol dire? Cosa si prova? No. Sono sempre stata paragonata a te, messa in confronto, denigrata per i tuoi successi, per la tua abilità. Ogni volta mi chiedevano di te, di come fosse essere tua sorella, del perché non possiedo il tuo talento...del perché gioco nella Royal e non nella Raimon.- Mark si sentì in colpa, sua sorella stava male per tutto ciò? Perché non gliel'aveva mai detto?
-Ti prego ascoltami, non è colpa tua...io e te siamo fratelli ma siamo diversi. Devi ignorarli perché...-
-Perché? Perché siamo unici? Perché anche se sono la sorella di Mark Evans sono anche io speciale a modo mio? Ma per favore. Non è colpa tua fratellone, la colpa è solo mia.-
-No sorellina, non dire così...-
-Buona fortuna per la partita Mark, ai tuoi ragazzi ne servirà.- entrò in campo con un passò militare. Mark tornò indietro e i suoi ragazzi entrarono in campo.
-Mark..- gli chiese Nathan
-Sto bene..- disse sospirando
-Li libereremo, la faremo tornare normale. Vedrai.- disse Shawn posandogli una mano sulla spalla. Mark guardò i volti dei suoi ragazzi in campo, guardò i volti di Jude, David, Joe, Celia...e Nathan. Erano tutti convinti che sarebbero riusciti a liberare i ragazzi della Royal Academy e che avrebbero salvato la sua sorellina. Sospirò.
-Forza ragazzi, so che potete farcela. Io credo in voi.- disse ai suoi ragazzi. Capì che se lui era a terra con il morale anche loro lo erano e ciò non doveva succedere. Avrebbero perso le speranze e di conseguenza sarebbero stati sconfitti, Mark non voleva tutto ciò. Credeva nei suoi ragazzi.
-Dark li avrà sicuramente trasformati in macchine da guerra...- disse David
-Non che prima non lo fossero.- disse Joe
-E se..- disse Celia
-Ce la faranno, ne sono più che sicuro.- disse Jude
-Ma se qualcosa non andasse come previsto?- continuò Celia
-Confido nei ragazzi di Mark, andrà tutto bene.- continuò Jude, anche lui stava diventando pessimista dentro di sé. Ma voleva far vedere che era tranquillo e sicuro nonostante la situazione. Tutti capirono che non era così tranquillo come faceva vedere, ma nessuno disse niente.
La partita iniziò con il fischio dell'arbitro...
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Mark e Nathan (Enkaze)
ФанфикMark e Nathan provano qualcosa l'uno per l'altro. Inizialmente sembra una cosa passeggera, ma improvvisamente tra i due scoppia l'amore. Ma prima di poter stare insieme dovranno superare molte difficoltà, tra dubbi, incomprensioni, dolori e impedime...