Capitolo 16: Pericolo imminente

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La Kirkwood e la Royal stavano giocando, entrambe le squadre erano determinate a vincere. La Royal Academy era in vantaggio di 3 gol sulla Kirkwood, erano pochi per una squadra temuta in Giappone. Ma in quel campo si giocava la sfida tra Alice Evans e Julia Blaze, i loro fratelli erano compagni di squadra e grandi amici, loro erano amiche sin dall'infanzia e si erano ritrovate a giocare una contro l'altra. Continuavano a rubarsi la palla a vicenda e a combattersi tra loro, sembrava ci fossero solo loro due in campo. L'arbitro fischiò la fine della partita, il pubblico si era esaltato nel vedere quella sfida. Alla fine della partita Julia si buttò a terra guardando il cielo.

-è stata una bella partita..- disse Alice allungandole la mano, Julia sorrise

-Si, hai proprio ragione.- Julia prese la mano e Alice la aiutò ad alzarsi

-Ma la prossima volta vinceremo noi, puoi starne certa.-

-Non fare la presuntuosa, anche se so che sarà una grande partita.- entrambe sorrisero e salutarono il pubblico che applaudiva dopo aver visto quella partita senza esclusione di colpi. Jude e Axel si strinsero la mano e guardarono il campo con molta fierezza.

-L'hai allenata bene.- disse Axel

-Grazie, ma anche Julia è stata allenata bene.-

-Si, ma Alice è speciale...vedi è come se in tutti questi anni avesse assimilato le nostre esperienze e adesso guardala...me la ricordo quando arrivò al club la prima volta.- disse Axel, Jude sorrise. Anche se la ricordava diversamente capiva ciò che sentiva Axel

-Lo sai Jude, quando la vedo giocare mi sembra di vedere noi tre.-

-Si, forse hai ragione.- Axel aveva ragione, anche a lui sembrava di vedere i vecchi giocatori della Inazuma quando lei era in campo, ma dopotutto era cresciuta con loro. Era fiero di lei, nonostante tutte le sue preoccupazioni.


Nathan rimase in piedi all'entrata della stanza, Shawn, Celia e Mark erano stupiti di vederlo. Cosa ci faceva lì? Perchè ci era andato?

-Nathan cosa...cosa ci fai qui?- Gli chiese Mark, il suo cuore batteva all'impazzata mentre la sua testa era in preda alla confusione, un mix tra amore e dolore.

-Vi...vi devo parlare...è urgente..- era preoccupato, era diverso. Non sembrava più il Grande Imperatore Twins, sembrava fosse tornato il caro vecchio Nathan Swift di un tempo.

-Di cosa dovevi parlarci?-chiese Shawn

-Aspetta, come facciamo a sapere che non è un trucco?- disse Celia con diffidenza, era comprensibile. Lui era il Grande Imperatore dopotutto, li aveva traditi

-Ascoltate, so che non vi fidate di me, so che avete sofferto a causa mia e che vi ho traditi...ma dobbiamo fare in fretta.-

-Cosa succede?- chiese Shawn, Nathan provò a parlare ma si bloccò, come se non riuscisse a dire nulla

-L..la Royal...Academy...- balbettò. Mark sgranò gli occhi, sentiva che se aveva a che fare con la Royal Academy allor aveva anche a che fare con sua sorella.

-Cosa è successo alla Royal?- disse Mark

-è...difficile...- si piegò dolorante tenendosi la testa e urlò. Si inginocchiò in terra.

-Nathan, che ti succede?- gli chiese Celia provando ad avvicinarsi, Nathan tese la mano per tenerla lontana.

-S...sto bene...- disse piangendo dal dolore, fece dei respiri profondi

-Aspetta, ti dò una mano.- Mark lo prese da dietro e lo mise seduto sul divanetto del club. Vederlo così debole, preoccupato e ridotto in quello stato lo fece soffrire. Capì che era cambiato, capì che era tornato il Nathan Swift di un tempo. Nathan gli prese la mano con debolezza.

-Nathan, che ti è successo?- gli chiese Mark

-Non c'è tempo...dobbiamo andare...alla Royal e di corsa...-

-Per quale motivo?- chiese Shawn

-I giocatori sono in pericolo, Alice è in pericolo...- Mark impallidì

-Che vorresti dire?-

-è lunga da...spiegare...non c'è tempo...dobbiamo correre...-

-Mark, se è successo qualcosa ci conviene andare alla Royal.- disse Celia

-Si..hai ragione...- Nathan afferrò il braccio di Mark

-Io non volevo...non...non lo sapevo...p..perdonami...- Nathan stava piangendo sia per il dolore alla testa sia per ciò che stava succedendo, era da dieci anni che non vedeva Mark senza essere sotto l'effetto dei suoi farmaci, ciò gli dava un sollievo al cuore ma allo stesso tempo lo faceva stare male. Cosa avrebbe pensato di lui? Potrebbe aver pensato che fosse colpa sua, sapeva che se fosse capitato qualcosa a sua sorella non l'avrebbe mai perdonato.

-Di che parli?- Chiese Mark

-Dobbiamo andare, prima arriviamo e meglio è.- per aiutare Nathan presero il pulmino della Raimon per dirigersi alla Royal Academy, Mark stava pregando che a sua sorella non fosse successo niente di male.

Alla Royal Academy era tutto tranquillo, ma qualcuno aveva fatto riunire i giocatori tramite un messaggio. Erano appena tornati a casa dopo la partita e la scuola era vuota, come mai si trovavano lì? Alice arrivò con ancora la divisa scolastica della Royal Academy e sbadigliò.

-Capitano, come mai siamo venuti qui?- chiese Rex

-Ragazzi, non ne ho idea...me lo sto chiedendo anche io.-

-Abbiamo vinto contro la Kirkwood e ora siamo qui...- disse Yale scocciato

-E dov'è il Comandante Sharp?- chiese Princeton

-Non c'è nemmeno il vice allenatore Samford...- continuò Columbia

-E nemmeno King.- finì Alice, nemmeno lei capiva la situazione. Come mai erano stati chiamati lì? Per quale motivo? E perchè non c'erano Jude, David o Joe? Non capiva, che avesse a che fare con ciò che le aveva riferito il Grande Imperatore? Rabbrividì al pensiero. Sentì una risata malefica, le vennero i brividi e impallidì dalla paura. Quella voce l'avrebbe riconosciuta ovunque, una voce che le fece passare davanti tutta la vita, tutti i ricordi, tutti i traumi. Si voltò e vide un uomo molto alto, con i capelli bianchi e il pizzetto bianco. Si pietrificò, sentì il cuore in gola per la paura.

-D...Dark...-


Mark e Nathan (Enkaze)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora