Capitolo 11: Il rivale

137 9 3
                                    

-Pinguino Imperatore numero 1!- Alice segnò un altro gol, erano 10 a 0 contro la Farm Junior High. La Royal Academy stracciò la Farm Junior High con molta facilità. I ragazzi della Raimon stavano guardando la partita e impallidirono alla visione di quella potenza, erano diventati molto più forti rispetto alle partite precedenti. I giocatori della Royal erano delle vere e proprie macchine da guerra. 

-Ragazzi, avete visto?- chiese Arion con voce tremante

-Si, non ho parole.- gli rispose Subaru

-Che potenza, fanno quasi paura.- disse JP

-Beh non c'è da stupirsi se si chiama la Temibile Royal Academy.- disse Gabi

-Non sarà facile batterli.- disse Wanli

-E non sarà facile difendere la porta.- disse Samguk preoccupato

-Non lasciamoci intimorire, loro sono migliorati molto e anche noi lo siamo.- disse Riccardo

-Con la Farm sono stati gentili, ve lo posso assicurare.- disse Victor

-E tu come lo sai?- Gli chiese Michael scocciato

-Se avessero voluto avrebbero potuto battere la Farm anche con un vantaggio di 50 gol, magari non volevano sprecare energie. Non hanno usato tutta la loro potenza. Alice Evans,  Rex Remington e Draco Yale...sono imperiali come me e quella non è tutta la loro potenza.- disse Victor. Gli altri ragazzi si buttarono giù d'animo

-Ci basterà allenarci di più, non dovete temere. Loro sono migliorati? Vorrà dire che anche noi miglioreremo.- disse Mark provando a tirarli su di morale. Ma dentro di lui c'era un vero e proprio Chaos. Non era solo per sua sorella...ma anche per Nathan. Il cuore gli diceva una cosa e la testa un'altra. A cosa doveva dare retta? Doveva seguire la testa o il cuore? Decise di pensarci, doveva concentrarsi sulla partita dei suoi ragazzi contro l'Accademia Militare Mare Lunare. 

-Ottimo lavoro ragazzi, abbiamo vinto contro la Farm e il merito è tutto vostro.- disse Jude ai suoi ragazzi. Erano disposti in fila di fronte a lui proprio come dei soldati.

-Ora cambiatevi e andiamo.- disse Jude uscendo seguito da Joe e David

-Si comandante.- dissero i ragazzi

-Hai fatto dei gol straordinari.- disse Preston ad Alice

-Ti ringrazio Prince, ma anche Rex e Yale hanno fatto degli splendidi gol.- disse togliendosi il mantello rosso che portava sulla tuta

-Si ma...i tuoi erano diversi. Sei cambiata dall'ultima partita contro la Raimon.- le disse preoccupato

-No, ma che dici.- invece era cambiata, aveva paura. Ma di cosa? Doveva ancora capire chi aveva fatto cadere quelle travi sul campo. Che fosse stato il Grande Imperatore? Non poteva crederci. Dopo essersi cambiata uscì dallo spogliatoio. Mentre andava da Mark per salutarlo pensava ai fatti suoi, aveva la testa tra le nuvole. Era molto distratta. Si voltò per guardare uno schermo su cui si vedevano i risultati delle elezioni per il Grande Imperatore. I candidati, oltre a quello corrente, erano solo due. Uno dei due le parve familiare, pensando a chi potesse essere sentì il sangue gelare nelle vene. Scosse la testa pensando che fosse impossibile, magari gli somigliava.

Il Grande Imperatore era nella sua sala a osservare le partite che vedeva grazie a una finestra affacciata sul campo. Non riusciva a godersi la partita, era costantemente concentrato su Mark senza riuscire a distogliere i suoi pensieri da quel ragazzo. Cosa gli stava succedendo? Come mai improvvisamente provava di nuovo qualcosa per lui? 

-Mio Signore.- disse un assistente avvicinandosi

-Che succede?-  l'assistente gli mostrò il computer su cui poteva vedere l'andamento delle elezioni. Uno dei candidati gli fece venire i brividi. 

-Chi è quell'uomo? Quello a destra di Hillman.-

-Non lo sappiamo signore, si è candidato ma ha preferito rimanere anonimo.-

-Tenetelo sotto controllo.- disse il Grande Imperatore tornando a concentrarsi sulla partita

-Si mio Signore.-

Come mai aveva i brividi? Non riusciva a capire le sue emozioni. Sapeva di avere un rivale e che costui era agguerrito, quasi pericoloso. 

-Sorellina.- Mark andò incontro alla sorella accarezzandole i lunghi capelli biondi

-Sono venuta a salutarti, tra poco dobbiamo ripartire per tornare alla Royal.-

-Si capisco, comunque avete giocato benissimo. è stata una bella partita.- anche se era stata a senso unico, Mark, la trovò molto bella

-Grazie fratellone.- 

-Come mai sei così cupa?-

-Eh?-

-Sembri cupa, ma stai bene?- le disse toccandole la fronte con la mano

-Sto benissimo, sono solo stanca.- disse togliendosi la mano di Mark dalla fronte

-Ne sei sicura?- stava mentendo e lo sapeva

-Sicurissima.- 

-E va bene.- disse Mark sospirando

-Ci vediamo a casa, buona fortuna per la partita.- disse lei dopo aver abbracciato il fratello. Girò i tacchi e si diresse verso il pullman della Royal che, come al solito, era più grande degli altri.

In pullman si sedette affianco a Joe, che era seduto dal finestrino. Joe la vide strana, cupa, chiusa in sè stessa. Che avesse risentito dell'accaduto? Le posò una mano sulla spalla.

-è tutto ok?- le chiese, lei annuì. Ma lui capì che c'era qualcosa che non andava.

Mentre la Raimon giocava contro la Mare Lunare, Mark rimase dalla panchina in piedi mentre Celia era seduta. Mark era distratto, molto più del solito. Guardò verso la finestra affacciata sul campo, da lì il Grande Imperatore osservava le partite e sapeva che lo stava guardando. Il Grande Imperatore, oltre a guardare la partita, osservava Mark e il come lo guardava. A volte si girava verso di lui e ciò lo faceva sorridere. Il suo era un sorriso di felicità, di amore, di desiderio.

Mark e Nathan (Enkaze)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora