Capitolo 14: Pericolo

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Il Grande Imperatore sospirò, era molto agitato e nervoso. Doveva dirle ciò che aveva scoperto e ciò di cui aveva paura, si era dimenticato di prendere i suoi farmaci per l'emicrania e vedeva tutto più chiaro.

-Ascoltami...devo mostrarti una cosa...- prese il suo tablet e le mostrò i dati delle elezioni del Torneo

-Cosa sarebbe?- gli chiese lei

-Guarda attentamente questa immagine, non ti ricorda qualcuno?-  le mostrò la foto di un uomo piuttosto anziano, lei inizialmente non lo riconobbe ma le vennero i brividi.

-N..no..perchè me lo chiedi?-

-Guardalo attentamente...-

-Ha una certa somiglianza con...aspetta, non vorrai dire che quel tizio assomiglia a Ray Dark...-

-No, io credo...anzi sono sicuro che quell'uomo sia Dark.- lei lo guardò scioccata, le venne da ridere per il nervoso e per il fatto che le stava tornando la nausea. Ma poi si fece seria, non poteva essere lui

-è impossibile, Ray Dark è morto da anni non ricordi?-

-Si che me lo ricordo, ma chi ci dice che sia morto veramente? Che in qualche modo sia sopravvissuto?-

-Stai dicendo sul serio? Andiamo, sappiamo entrambi che non può essere lui...-

-E se lo fosse? Meglio stare in guardia....io sono sicuro che sia Dark.- si avvicinò a lei e la prese per le spalle.

-Fai attenzione, sappiamo entrambi di cosa sia capace quell'uomo...però non devi parlarne con nessuno. Ascoltami, il Quinto Settore o non so chi sta tramando qualcosa...devi fare molta attenzione...promettimelo.- lei annuì, vedere Nathan in quelle condizioni le mise paura. 

-Brava, se scopri qualcosa o se succede qualcosa avvertimi.-

-E...la partita contro la Raimon?- gli chiese

-Non lo so...non ho idea di chi sia stato ma lo scoprirò. Adesso devo andare, quando sarà il momento giusto dai questa a tuo fratello...- le porse una busta con un sigillo rosso

-Va bene....- lei la prese. Il Grande Imperatore le accarezzò la testa e uscì dalla porta chiudendola.

-Nathan...- disse lei a bassa voce, tornò in camera sua e nascose la busta che le aveva dato. Non capiva più niente, di che stava parlando? Qualche settimana prima le chiese di distruggere la Raimon, e ora le stava dicendo di stare attenta. Non capiva, ma sentì che c'era sotto qualcosa. Ebbe una strana sensazione, come se avesse una pistola alla tempia. Uscì di casa per fare due passi, aveva bisogno di cambiare aria. 


Mark era alla Raimon e aveva appena finito l'allenamento dei suoi ragazzi, miglioravano ogni giorno ed erano sempre più motivati. Finiti gli allenamenti s'incamminò verso casa, per tutto il giorno era stato in pensiero per sua sorella e continuava a chiedersi come stava. Quando arrivò a casa sua sorella non c'era. Sospirò, capì che probabilmente aveva bisogno di aria fresca. Si mise a cucinare qualcosa.

Il Grande Imperatore era nelle sue stanze, sdraiato sul letto con il petto nudo. Aveva caldo, era nervoso e agitato. La testa gli scoppiava ma non volle prendere le sue pillole giornaliere, ogni volta che finiva l'effetto si sentiva intorpidito e non ricordava nulla. Qualcuno bussò alla sua porta, si alzò sbuffando e indossò una maglietta bianca attillata per poi andare ad aprire la porta.

-Oh..salve...- lo conosceva

-Posso entrare Mio Signore?- 

-Ma certo.- fece entrare quell'uomo con la pelle bianchissima e senza capelli. 

Mark e Nathan (Enkaze)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora