Capitolo 18: Sotto controllo

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Una figura sbucò dall'ombra proprio alle spalle di Dark, appena la luce la illuminò nessuno riuscì a crederci. Dovettero sgranare gli occhi e pensarci qualche secondo prima di capire. 

-S...sorellina...- balbettò Mark sotto shock. Alle spalle di Dark spuntò Alice, aveva la divisa da calcio della Royal Academy e indossava i mantello di Jude, al collo aveva una collana con una pietra viola che brillava. I suoi occhi erano vuoti, privi di ogni emozione, il suo sguardo era impassibile.

-No...non ci credo...- balbettò Celia

-Tesoro...- sussurrò Shawn

-No..- balbettò Nathan

-Alice...tu non...- balbettò David. Erano tutti scioccati

-Dark, che le hai fatto?- disse Jude, Dark rise con una risata malefica 

-Beh Jude lo sai, tu eri il mio capolavoro e si sa...l'allievo supera il maestro. Hai fatto un ottimo lavoro nonostante questo andasse perfezionato. Grazie al potere della pietra di Alius finalmente posso portare a termine il mio piano. Era da tempo che volevo avere il controllo di questa adorabile creatura.- disse Dark accarezzandole i capelli e il viso

-Toglile quelle mani di dosso.- disse Mark quasi ringhiando

-Perchè Dark...perchè? Perché ora? Perché lei?- disse Jude

-Sei un maledetto.- disse Joe

-Ve lo spiego, per anni ho dovuto sopportare un desiderio di vendetta irrealizzabile...ma dopo aver passato tutto quel tempo in terapia sono riuscito a guarire, adesso posso realizzare questo mio piano. Dico bene Evans?- disse Dark guardandola

-Si Comandante.- rispose lei senza cambiare espressione

-Sorellina...- 

-è ipnotizzata, solo un pazzo potrebbe fare una cosa del genere.- disse David

-Swift, devo ringraziarti...- disse Dark

-C..che cosa..-

-è solo grazie al Grande Imperatore se sono riuscito a mettere le mani sulla Royal Academy...ma dopotutto è solo grazie alla pietra se sei riuscito a ottenere quella carica.- 

-Allora io ero...solo un burattino per i tuoi sporchi piani...- disse Nathan quasi piangendo, aveva ragione. Era stato grazie alla pietra di Alius e ai farmaci se era riuscito a diventare Grande Imperatore, ma alla fine era solo uno stratagemma per prendere il controllo della Royal.

-Sorellina...- Mark provò ad avvicinarsi a lei

-è inutile, ormai è sotto il mio controllo.- disse Dark

-Sono io...Mark, mi riconosci?- la guardò negli occhi, provò ad avvicinarsi ancora ma lei fece un passo indietro.

-No...sorellina ti prego guardami...sono io...- Mark aveva le lacrime agli occhi, aveva davanti sua sorella e non lo riconosceva. Dentro di lui sentiva un vuoto e nel cuore percepì un dolore tale come se fosse stato pugnalato. Jude si avvicinò più avventatamente di Mark, era la sua allieva, era come una sorella minore per lui ed era la sorella del suo migliore amico.

-Alice ascoltami, sono Jude...non sei in te, ti prego ragiona...- disse Jude

-Io so perfettamente quello che sto facendo.- disse lei

-No invece, Dark vuole usarti come ha usato me...ti prego non fare il mio stesso errore.- continuò Jude

-Mi dispiace Jude, ma ora io appartengo a Dark.- rispose lei. Non poterono credere a quelle parole.

-Insistete quanto volete ma non riuscirete mai a farla ragionare.- disse Dark

-E se giocassimo una partita?- disse Nathan

-Che intendi?- chiese Dark. Tutti lo guardarono, che aveva in mente? 

-Non ti lascerò compiere i tuoi piani Dark, fosse l'ultima cosa che faccio.- disse Nathan

-Vorresti sfidare la mia Royal potenziata? Ma non farmi ridere.-

-Non la sfiderà lui ma la mia squadra, la Raimon.- disse Mark asciugandosi le lacrime. Dark rise

-Volete distruggere i vostri ragazzi? Con molto piacere, sarà divertente...- disse Dark

-Sorellina...io ti salverò, costi quel che costi.- sussurrò Mark. Avrebbe rischiato la sua stessa vita pur di salvarla, ma capì che non poteva fare tutto da solo. 

Lasciarono la Royal Academy e tornarono all'istituto Raimon, non potevano sfidare Dark senza dire nulla ai ragazzi. Mark li chiamò dicendo loro di andare alla Raimon per un allenamento extra. Mark era seduto sulla sedia e si teneva la testa con le mani, faceva respiri profondi per rimanere tranquillo ma non ci riusciva, non smetteva di piangere. Cosa poteva fare? Come poteva salvare sua sorella? Che le aveva fatto Dark? Gli sembrò di avere un infarto. Sentì una mano sulla sua spalla, si girò e vide Nathan che gli stava vicino. L'istinto gli diceva di allontanarsi da lui ma qualcosa lo fece restare, aveva uno sguardo molto dolce e colpevole, come se si sentisse responsabile dell'accaduto. 

-Come stai?- gli chiese Nathan con voce dolce

-Non lo so, so che sto male ma...non saprei descrivere il dolore che provo.- 

-Si Mark, lo so...mi dispiace...è stata tutta colpa mia...avrei dovuto prevederlo...- 

-No invece, è stata tutta colpa mia...lei è sotto la mia responsabilità e ora...ora guarda...- Mark stava per scoppiare in lacrime ancora una volta. Nathan gli prese la testa e la portò sul suo ventre stringendolo, voleva consolarlo in ogni modo. Mark gli abbracciò la vita piangendo e Nathan gli accarezzava i capelli. 

-Sono un pessimo fratello...è solo colpa mia...-

-Non è vero Mark, tu sei il fratello migliore che esista...ne sono sicuro perchè conosco te e tua sorella...vi volete molto bene.- continuava ad accarezzargli i capelli per consolarlo nonostante sapesse che era inutile,  non poteva risolvere le cose da solo. 

-Grazie Nathan...- disse piangendo

-Non dirlo nemmeno.- a Nathan non piaceva quella situazione, nonostante fosse di nuovo con Mark stava male, stava male per lui. Vederlo star male lo faceva stare peggio. Aiutare Mark era l'unica cosa che lo faceva stare bene. All'esterno Jude camminava avanti e indietro, era sotto pressione e non faceva altro che pensare ai suoi ragazzi. Come stavano? Dark aveva fatto loro del male? Si sedette su una panchina e guardò il campo da calcio della Raimon, lì aveva passato molto tempo quando era giovane. Aveva lasciato la Royal Academy per un motivo, ma non pensava che l'avrebbe fatto un'altra volta. Si sentiva in colpa, impotente davanti a Dark. Come aveva fatto a tornare? Come faceva a essere vivo? Si ricordava perfettamente di quella notizia al telegiornale quando erano sull'isola di Liocott quando annunciarono la sua morte, si ricordava ogni cosa. Sentì una mano sulla sua spalla, si voltò e vide Joe e David dietro di lui. Anche loro erano preoccupati per la squadra, dopotutto erano i loro ragazzi. 

-Jude, li salveremo. Possiamo farcela.- disse David

-Non credo...- disse Jude a bassa voce

-Ma che stai dicendo Jude?- disse Joe incredulo

-La Royal Academy è la squadra perfetta, hanno Alice che in campo è una vera e propria macchina da guerra, la loro difesa è impenetrabile e la porta non è da meno...dovreste saperlo.- 

-Si hai ragione, ma ci riusciremo.- disse Joe

-Non lasceremo i nostri ragazzi nelle mani di Dark, hai promesso di proteggerla Jude...- disse David

-Si, hai ragione David..ma io...-

-Ma tu cosa?- chiese David

....

Mark e Nathan (Enkaze)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora