Capitolo 16

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"No, ti prego, aspetta!" esclamai quasi urlando. Ma lui non mi aspettò e se ne andò di corsa. Decisi di inseguirlo, sapeva molto bene che lo avrei braccato e che doveva sfruttare al meglio quei tre metri che si era guadagnato.
"Dai aspetta, perché fai così?" gli dissi senza fiato una volta che lo ebbi raggiunto.
"Tu lo sai perché faccio così!" Mi urlò contro, era livido in volto e aveva gli occhi pieni di lacrime e dolore.
"Ma io ti ho spiegato, ti ho detto che..." Tentai di replicare, farfugliai queste poche parole senza nemmeno sapere bene cosa volevo dire in realtà.
"Ma io non posso smettere di amarti in due secondi!" Il suo dolore e la sua rabbia esplosero.
Sbarrai gli occhi, ero pietrificata.
Lo lasciai andare, avevo capito, forse solo in quel momento, quanto gli avevo fatto male.
Mi fermai un attimo. Ero senza fiato per la corsa e per la confessione di Sergio. Cercai di respirare intensamente e di far rallentare il battito del mio cuore. Le mie gambe iniziarono a muoversi senza che il mio cervello avesse dato il comando e in un attimo fui davanti al negozio. La porta si chiuse alle mie spalle mentre la campanella sopra di essa suonò delicatamente. Quella sera ero davvero a pezzi.

IO SONO EMMADove le storie prendono vita. Scoprilo ora