Capitolo 33

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Chiuse la loro relazione il giorno dopo, lui non voleva ingannarla più di quello che aveva già fatto. Era giunto il momento di mettere le cose in chiaro. Si diedero appuntamento al bar dell'ospedale. Giorgia sapeva che quello che lui doveva dirle non le sarebbe piaciuto.
"Ciao" le disse lui timidamente, guardando verso il basso.
"Ciao" gli rispose lei capendo che molte cose sarebbero cambiate tra di loro.
"Devo parlarti."
"Lo avevo immaginato e so anche che non mi farà piacere."
"Bella intuizione."
"Guardavi il pavimento e lo fai solo quando devi dire qualcosa che sai che all'altro non farà piacere."
"Mi conosci molto bene."
"Già, io ti amo."
"Ti prego smettila."
"È questo il problema vero?" Gli domandò cercando i suoi occhi.
"In un certo senso..."
"Non usare giri di parole con me!"
"Sì, il fatto è che non possiamo più stare insieme perché io..."
"Perché tu ami Emma!" Disse lei risoluta.
"Ma cosa dici?"
"Non fare il finto tonto, io avevo capito già tutto, ma tu non mi dicevi niente allora continuavo a sperare che tra me e te potesse diventare qualcosa che prendesse anche te."
"Ma io ti ho amato!"
"Ma non come amavi lei."
"Già" si limitò a replicare Sergio mortificato.
"Ho sempre saputo di non essere come lei ai tuoi occhi. Però ti ho amato."
"Anche io ti..."
"Non, non dirmi ciò che non pensi, non rovinare tutti i miei sogni."
Se ne andò con le lacrime agli occhi dicendogli solamente: "Va da lei, stalle vicino e donale tutto l'amore che hai. Sei un ragazzo speciale, lei ti amerà come meriti. Addio amore mio."
Si girò, aprì la porta e la richiuse velocemente dietro le sue spalle.
"Addio Giorgia" riuscì a sussurrare Sergio a mezze labbra. Poi corse da me.

IO SONO EMMADove le storie prendono vita. Scoprilo ora