Capitolo 42

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Salii in fretta le scale per arrivare in biblioteca. Aprii la porta di legno massiccio. Mi piaceva stare lì, il profumo di libri più o meno vecchi mi inebriava. Avrei passato ore intere in quel posto, mi tranquillizzavo. Scelsi il mio posto, in fondo alla sala, nella penombra. Appoggiai le mie cose e mi diressi verso gli scaffali. Come al solito il libro che cercavo era nell'ultima mensola in alto. Ma non demordevo. Presi la scala che era lì affianco e la feci scorrere fino al punto interessato. Salii sul primo piolo e velocemente raggiunsi l'ultimo. Allungai la mano e presi quel libro. Scesi, poi annusai il tomo ben rilegato. Che sensazioni fantastiche! Iniziai a leggere, le pagine scorrevano tra le mie dita, mi piaceva ed era utile. Prendevo appunti. Poi improvvisamente alzai gli occhi, erano due ore che leggevo ed iniziavo ad essere stanca. Vidi Samuele. Lì per lì pensai di avere le allucinazioni, così mi sfregai gli occhi. Non poteva essere lui, non avrebbe avuto il coraggio di seguirmi fino all'università dove sapeva bene che avevo molti amici che non lo amavano affatto. Riguardai in quel punto dove mi sembrava di averlo visto prima. Ora non c'era più, mi voltai e lo cercai in un altro posto. Lo vidi, ma sparì subito. Era lui, era arrivato fino lì. Che coraggio! Presi le mie cose e le infilai nello zaino. Me lo misi a tracolla e mi incamminai verso l'uscita. Tra me e la salvezza c'era la grande stanza che ospitava timida la biblioteca, ricca di scaffali e carrelli colmi di libri. Girai dietro il primo scaffale e me lo ritrovai davanti. Mi misi a correre, non so se si fosse accorto di me, ma sicuramente aveva notato quegli spostamenti. Non camminavo più a passo svelto, ma correvo. Raggiunsi la porta e toccai la maniglia fredda. Un brivido mi percorse tutta, un po' per la maniglia, un po' per la paura. Scesi di corsa le scale.
"Corri stupida corri- pensavo tra me e me- se ti prende è la fine. Non si deve accorgere di te, non ti deve notare. Prima arrivi in un luogo dove c'è gente prima sei salva. Che strano però! Non è mai successo che tutta la facoltà fosse vuota. Ma a cosa pensi? Non perderti in chiacchiere e scappa".
Forse avrei dovuto dar retta a Sergio prima e a Claudio poi.
Ma come al solito feci di testa mia.

IO SONO EMMADove le storie prendono vita. Scoprilo ora