Capitolo 56

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Io sono Emma e proprio oggi avrei compiuto venticinque anni.
Molti dei miei sogni si infransero quella sera quando Samuele decise di rubarmi la vita. Però fortunatamente io avevo Sergio. Lui aveva deciso di realizzare il mio sogno, l'unico che poteva ormai diventare realtà.
Una fredda mattinata di ottobre entrò nell'aula magna della facoltà di giornalismo. Era il giorno della mia laurea, era riuscito ad arrivare fino in fondo.
Si mise seduto tra gli altri laureandi. Sarebbe stato l'ultimo a discutere la tesi. Aspettò vari minuti prima di essere chiamato, prima che io fui chiamata. Poi il presidente della giuria si alzò e chiamò: "Emma Lari".
Sergio si avvicinò e iniziò a esporre punto per punto le mie riflessioni. Quando ebbe finito la giuria si ritirò e Sergio tornò al suo posto. Dopo mezz'ora fece nuovamente capolino nell'aula. Quando fu il mio turno la gente presente quel giorno si ammutolì, non indicava più amici e parenti, ma se ne stava in un decoroso silenzio. Sergio si avvicinò alla giuria e il presidente un po' emozionato disse: "Emma Lari 110 e lode!".
Sergio strinse la mano a tutti i miei professori mentre stava per piangere. Era soddisfatto di me, di lui, di noi. La platea si alzò in piedi e iniziò ad applaudire. Sergio alzò lo sguardo commosso e accennò a un sorriso.
Poi disse: "complimenti amore mio..."

IO SONO EMMADove le storie prendono vita. Scoprilo ora