Capitolo 50

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Arrivarono anche i miei amici: Paola con il bel tenebroso dell'università, Claudio e Giorgio con la sua fidanzata. Non riuscivano a capire come avesse potuto. Ebbero il coraggio di dire a Sergio che Samuele mi aveva importunata il pomeriggio prima.
"Samuele le stava alle calcagna" disse Paola.
"In che senso?" rispose Sergio.
"Ieri pomeriggio l'aveva incontrato" replicò lei.
"Che le aveva fatto?"
"Aveva dei lividi sulle braccia" si intromise Giorgio.
"Come è successo?" continuò Sergio sbarrando gli occhi.
"Lei era in centro per ritirare un regalo e lui le si era avvicinato" osò continuare il mio collega.
"Perché non mi avete detto niente?" urlò Sergio con tutta la rabbia che aveva in corpo.
"Lei non ha voluto" ammisero i tre in coro.
"Ma voi dovevate!"
Camminava come un invasato per il corridoio sferrando calci e pugni a destra e a manca.
"Ti voleva proteggere, ha messo te al primo posto. Aveva paura che ti facesse del male se avesse scoperto che stavate insieme e lei non voleva" azzardò Claudio con un filo di voce.
Sergio si placò, si appoggiò al muro, si prese il volto tra le mani e si mise a piangere. Claudio gli si avvicinò e gli posò la mano sulla spalla.
"Lei lo ha fatto per me."
"Sì, per proteggerti."
Tutti si sedettero in sala d'aspetto. Poi Sergio fu chiamato da Marco.
"Sergio vieni" disse con un filo di voce.
"Che succede?" chiese lui preoccupato, anche se aveva capito che cosa volesse dirgli.
"Devi salutarla."
"Perché?" I suoi occhi erano un mare di dolore.
"Se ne sta andando" gli rispose con la voce rotta dall'emozione.

IO SONO EMMADove le storie prendono vita. Scoprilo ora