-Non lo accetto, questo non lo accetto- esclamò Sirius seduto a gambe incrociate sul letto di James con il cuscino stretto tra le braccia che lo ascoltava raccontare la sua prima ronda-Lo so Felpato è inaccettabile, come si fa a torturare un ragazzino indifeso, non ho parole- disse Remus al suo fianco
-Che schifo questa gente- commentò Peter sul bordo del letto
-E' incredibile, l'ho visto tremare davanti ai miei occhi, non credo che riuscirò a dormire- finì James buttandosi con la testa sul cuscino
Sirius ascoltò le parole del migliore amico con un nodo alla gola: lui ne aveva viste tante di scene del genere
-Beh cerca di farlo perché non ascolterò un'altra parola che esca dal tuo muso da cornuto alle due e mezza del mattino- disse cercando di scacciare i brutti pensieri
Dopo altri e due minuti di chiacchere i quattro ragazzi si addormentarono. Verso le tre però Sirius nel suo letto cominciò ad agitarsi e sudare.
."Non capisco perché non sia normale Walburga"
"Ha semplicemente bisogno di una punizione esemplare"
"Io sono normalissimo, siete voi i pazzi qui"
"Come osi rivolgerti così a noi! I tuoi genitori "
Urla di dolore echeggiavano nella residenza di Grimmuld Place; grida di un ragazzino colpito in continuazione sulla schiena da una frusta evocata dalla magia di Walburga ed Orion Black, quelli che in teoria sarebbero dovuti essere i suoi genitori.
"Ora dimmi, chi possiede il potere?"
"Non quel pazzo sicuramente"
"Allora non ti sono bastate eh! Ragazzino insolente! Ora ti faccio vedere io!"...
Il riccio si svegliò di scatto respirando velocemente come se fosse l'unico modo per sopravvivere; si guardò intorno, non c'erano quei mostri, ma solo quattro ragazzi in pieno sonno. Respirò profondamente passandosi una mano sul viso sudato e poi nei lunghi ricci. Cercò di calmarsi guardando il vuoto per qualche minuto, ma proprio non riusciva a riprendersi dai terribili ricordi. Decise di voler lasciare almeno per il resto della notte quella stanza per evitare ai suoi compagni le sue urla nel bel mezzo del sonno. Si chinò al baule di James e prese il Mantello Dell'Invisibilità, si assicurò di avere con se lo specchio gemello e dopo essersi coperto a dovere uscì dal dormitorio. Si avviò verso la Guferia, posto esemplare per rimanere lontano da tutti. Pronunciò "Lumos" e una luce bianca apparve dalla bacchetta illuminando il luogo: centinaia di pennuti di tutti i tipi e razze avevano il capo puntato verso il vuoto presi dal sonno. Si sedette sul davanzale e iniziò a respirare profondamente.
La Guferia non era una torre molto alta, eppure a guardare il paesaggio da li, Sirius si sentì sulla vetta del mondo. Era una notte molto tranquilla, infatti di nuvole non c'erano tracce, solo infinite stelle che brillavano sul castello di Hogwarts: osservandolo percepì quel senso di calma che si prova quando si rientra a casa dopo una corsa sotto la pioggia. La scuola era la sua seconda casa dopo quella dei Potter; era strano come fino a due anni prima non avesse avuto la minima idea di come fosse sentirsi a casa. Fin dalla tenera età Sirius non aveva mai dimostrato di possedere idee affini a quelle della nobile casata dei Black, ricevendo solo vergogna nello sguardo dei genitori. Come se non bastasse, quando arrivò il momento dello smistamento e si ritrovò in Grifondoro, la situazione peggiorò: la famiglia Black era famosa non solo per la purezza del sangue, ma anche per essere da secoli nella casa Serpeverde. Vi lascio immaginare la reazione dei genitori, che già tanto non riuscivano a vederlo, a questa notizia. Intanto suo fratello minore Regulus cresceva velocemente come il figlio modello che seguiva gli ideali dei genitori. Sirius passò l'adolescenza a convincersi che essere il "ribelle", la "pecora nera della famiglia" non era poi così tragico. Sapeva sin dalla prima riunione dei Mangiamorte nella sua cucina che tutto quello che stavano facendo era sbagliato. Aveva quattordici anni la prima volta che da dietro la fessura della porta intravide e sentì i suoi genitori e altri malati come loro torturare senza pietà dei babbani solo per puro divertimento. Le urla supplichevoli di marito e moglie che chiedevano solo di lasciarli andare poiché a casa avevano lasciato loro figlio di quattordici anni e due di cinque. Si sentì morire pensando al fatto che in quel momento un ragazzo come lui, ma non esattamente uguale, si trovava disperato nella sua abitazione solo e con due fratelli piccoli da accudire; non sapeva nemmeno dove fossero i suoi genitori e nemmeno poteva arrivare ad immaginare che fossero in casa sua sul punto di morte. Da quel giorno incominciò la sua ribellione: iniziò a vestirsi ogni giorno con vestiti babbani, decorare la camera dei colori della sua casa e appendere, con l'incantesimo d'Adesione Permanente, i poster di motociclette, band e modelle babbane. Ribellarsi per ciò che riteneva giusto era un'ottima idea; quando suo fratello minore gli chiedeva se non avesse paura di loro, lui gli rispondeva di non avere paura di rischiare per il giusto, non lo rinnegava neanche mentre Walburga lo malediceva senza alcuna pietà.
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mischief managed|| Jily
FanfictionUna versione della nascita dell'amore che diede la vita al bambino che è sopravvissuto, un amore che diede la vita per il mondo, un amore che ha impiegato più tempo a nascere che a finire. Un amore così potente da uccidere Lord Voldemort. tratto da...