-Emm ho paura-
-Alice tutti abbiamo paura, come credo che tutti abbiano ansia-
-Io non soffro d'ansia- intervenne Mary
-Io fin troppo-rispose Marlene
-Dai ragazze calmatevi è solo un esame-
-La fai facile tu Sirius, hai E o O in trasfigurazione?-rispose Marlene
-Cosa mi sta a significare-
-La McGranit mette fin troppa ansia-intervenne Frank che aveva appena finito di ingoiare un maffin
-Appunto, l'unico che non trova difficoltà a parlare con lei è James. Ma a tal proposito, che fine ha fatto?-chiese Emmeline
-Stamattina ha avuto una crisi di pianto in bagno, poi non l'ho più visto-rispose Peter
-Remus è con lui credo, non lo vedo da stamani-continuò Sirius
Dopo un po' arrivarono Remus e James intenti a ripetere per l'esame e Remus con lo sguardo cercava di far capire a tutti di comportarsi in maniera più normale possibile. Ci riuscirono, finché due minuti prima che iniziassero a chiamare gli alunni una figura esile dai capelli rossi e un libro enorme in mano si presentò non molto lontano da loro. Gli occhi di Marlene si illuminarono di scatto: non la vedeva da due settimane e pensò "Non credevo che il dolore potesse ridurre così qualcuno. Pensò di aver sottovalutato quel sortilegio che colpisce il quotidiano e lo modifica radicalmente entrando fino all'ultimo osso. La sua migliore amica non splendeva più, era buia, sotto le sue labbra dubitava ci fosse ancora quel sorriso che l'aveva accompagnata per anni. Il suo viso era solcato dalle quasi scure occhiaie e aveva notato che sugli zigomi vi erano dei segni rossi. Il volto era molto più asciutto, come il suo corpo, se prima la ragazza era snella, adesso sembrava reggersi per miracolo. La divisa le calzava più grande e la gonna sembrava essere due taglie in più. Le sue mani tremavano sotto la presa del libro di trasfigurazione. Gli occhi di Marlene si riempirono di lacrime; da quanto non mangiava più? Beveva ogni tanto? Come l' era saltato in mente di lasciarla da sola?
Si sentiva così estremamente stupida: aveva fatto ciò che le aveva chiesto perché non sapeva come comportarsi in quelle occasioni, ma capì che forse era solo una richiesta d'aiuto. Incrociò i suoi occhi smeraldini che non avevano più quella scintilla di luce caratteristica della splendida ragazza di una volta. Tremò sotto lo sguardo vuoto di lei, con cautela si avvicinò come se si stesse avvicinando ad un animale selvatico e le strinse la mano. La sentì tremare sotto la sua presa e allora la strinse come aveva sempre fatto, come quella sera in cui le aveva mostrato le sue cicatrici, come quando erano bambine e tutto andava ancora per il verso giusto. Con un po' di forza ricambiò l'abbraccio facendole capire che apprezzava il gesto. Lo faceva sempre, pensò Marlene, stringeva le persone o le cose per confermare. Fortunatamente erano lontane dal gruppo e James non l'aveva ancora vista ma Lily lo guardò da dietro con nostalgia e Marlene non si fece scappare l'occasione.
-Ehi, Lily, tutto bene?- osò
-Non tutto e non bene, ma va- rispose cauta
-Sei pronta per l'esame?-
-Ho studiato tutta la notte, credo di essere pronta-
-Anche perché sta entrando Black, tra quattro persone tocca a te-
-Portami fortuna Mars-
-Come sempre-
Così parlarono per un po', scherzarono anche finché Lily non entrò nell'aula. Dopo di lei Frank, Lupin, Mary che pregò Godric, poi Marlene stessa, Peter che stava morendo dall'ansia, James che entrò come se stesse entrando in un bar, Alice ed infine Emmeline. Dopo quella mattina Marlene si ripromise di non lasciare più Lily sola, pur contro la sua volontà. Era riuscita ad allontanarla una volta e per poco, non sarebbe riuscita ad allontanarla per sempre.
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mischief managed|| Jily
ФанфикUna versione della nascita dell'amore che diede la vita al bambino che è sopravvissuto, un amore che diede la vita per il mondo, un amore che ha impiegato più tempo a nascere che a finire. Un amore così potente da uccidere Lord Voldemort. tratto da...