James tornò in dormitorio dopo l'intenso allenamento di quidditch pomeridiano, si fece una doccia e alle 21, composto nella sua divisa sulla quale brillava la spilla da Caposcuola, si avviò verso la fine del corridoio del settimo piano. Arrivato vi trovò Lily Evans, con i suoi meravigliosi capelli vermigli raccolti in una leggera coda bassa, che più che legarli li teneva fermi sulla spalla, facendo uscire qualche ciuffo ribelle; gli occhi smeraldini puntati con disprezzo su di lui che la raggiungeva, le braccia conserte e la postura statuaria. Anche se dopo la scenata in Sala Grande due giorni prima, non si erano neanche degnati di uno sguardo, il corvino non riusciva ancora a non rimanere incantato dalla bellezza della Caposcuola. Come faceva una bellezza tale ad appartenere ad un'essere così poco simpatico e divertente?-Eccomi- annunciò il Potter affiancandola
Lei non rispose nemmeno, si limitò a guardarlo con disprezzo e avviandosi per i corridoi. James ormai abituato ad essere trattato come un soprammobile, annuì e la seguì senza fiatare.
La seguì per molto, cercando di capire cosa dovesse effettivamente fare poiché non aveva nessuna esperienza su quel campo. Dopo un'ora di silenzio però sembrò troppo anche per lui: si appoggiò alla colonna arruffandosi i capelli corvini.
-Evans ti decidi a spigarmi cosa dovrei fare- disse stufo
La rossa si girò di scatto, come rendendosi conto solo in quel momento dell'esistenza del ragazzo e mosse il viso in una smorfia infastidita.
-Allora Potter, dato che non sai nemmeno cosa stai facendo, te lo spiego io: dobbiamo perlustrare il castello per assicurarci che nessuno studente sia fuori dal letto a combinare casini infrangendo regole, un po'come te ecco- spiegò sorridendo falsa
James ricevette subito l'insulto come fosse stata una pietra lanciatogli sul braccio.
-Grazie dell'informazione, ma sarebbe stato più cortese da parte tua se me l'avessi detto all'inizio, quindi circa un'ora fa- ribattè con tono arrogante
-E' inutile che fai così, sono tenuta a fare la Caposcuola, non l'insegnante a ragazzini arroganti- rispose acida incrociando le braccia
-Mi spieghi perché non c'è frase che esca dalla tua bocca che non contenga un insulto verso di me?- domandò innervosito dall'atteggiamento della ragazza
Lily fece finta di pensarci su, ma sapeva perfettamente la risposta. Si avvicinò a lui fronteggiandolo con aria di sfida:
-Oh vediamo, perché tengo a sottolineare la tua stupidità, arroganza, insensibilità, il tuo egoismo e il fatto che riesci ad essere insopportabile anche solo respirando- affermò la ragazza con lo stesso tono arrogante che aveva usato il ragazzo
-Ehi Evans dai tanto a me dell'arrogante ma non ti accorgi di quanto lo sia tu adesso- rispose quasi offeso il ragazzo chinandosi per guardarla negli occhi
Lily stava per rispondere prima di essere interrotta da delle urla di dolore provenienti dalla fine del corridoio. Entrambi si guardarono preoccupati, poi con uno sguardo si capirono, impugnarono le loro bacchette e iniziarono a correre per il corridoio.
Arrivarono alla fonte delle urla e trovarono uno spettacolo orribile: Rookwood, Mulciber e Rosier avevano la bacchetta puntata contro un ragazzino dolorante per terra con la testa stretta tra le mani; probabilmente era indifeso e del secondo anno, quindi non aveva nessuna possibilità contro i tre aspiranti Mangiamorte dell'ultimo anno. Dietro di loro c'erano altre e due ragazzi, che non agivano, ma assistevano ridendo.
A Lily si gelò il sangue guardando quella scena, probabilmente se non fosse stato per il coraggio che la caratterizzava, sarebbe scoppiata a piangere.
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mischief managed|| Jily
FanficUna versione della nascita dell'amore che diede la vita al bambino che è sopravvissuto, un amore che diede la vita per il mondo, un amore che ha impiegato più tempo a nascere che a finire. Un amore così potente da uccidere Lord Voldemort. tratto da...