- Ma vi rendete conto di quanto siete lenti!- urlava James correndo tra la folla sotto al Big Ben alle 23:55Tutti dietro cercavano di stare al suo passo facendosi largo tra la folla che per poco non li calpestava, Emmeline e Peter erano dietro a tutti per la loro velocità incondizionata. L'aria attorno era così carica di tensione che non si sarebbero stupiti per un'esplosione sotto i loro piedi. James correva velocemente allargando la visuale con le braccia. Le lancette del famoso orologio continuavano a scorrere imperterrite ed incuranti del loro grande potere. La lancetta scattò sulle 23:59 e James decise di fermarsi.
"56,55,54,53" iniziarono ma lui non vedeva nessun suo amico dietro di lui.
"44,43,42,41" forse l'avrebbero raggiunto in tempo.
"38,37,36,35"sperò solo di non essersi allontanato troppo.
"29,28,27" non arrivavano. Cercò di tornare indietro sfidando le lancette del tempo.
"17,16,15,14" iniziò a chiamare i suoi amici nella folla.
"7,6,5,4"l'ansia crebbe in un modo sconcertante.
"3,2,1"
Tra lo scoppio dei botti James sentì qualcuno cadergli addosso. Il forte impatto lo fece cadere sul suolo con la testa che batté forte per terra. Ringraziò Merlino quando sul suo viso ricaddero lunghi capelli vermigli e vide occhi smeraldini confondersi con le luci dei fuochi che s'esibivano dietro di lei. Gli si stampò un sorriso sul volto.
-Buon anno Evans-
-Buon anno Potter- si sorrisero e Lily si piegò per abbracciarlo.
Insomma, esisteva un modo migliore per iniziare il 1978? Forse, senza la botta in testa sarebbe andata meglio, ma a James non veniva proprio niente in mente.
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-Ehi, Ehi, spostati-
Sirius si aggirava per il locale con un bicchiere in mano e non l'avrebbe mai detto ma tutte quelle persone lo infastidivano abbastanza. Erano tutti stranamente tra i piedi quando cercava di andare da Remus. Vedeva le luci multicolore girare ed illuminare tutta la sala piena di persone, ma i suoi occhi erano puntati sull'unico ragazzo che restava seduto al bancone a guardare il suo ghiaccio sciogliersi nel fondo nel bicchiere. Era una scema che conosceva bene, l'aveva vista così tante volte ripetersi durate i 7 anni nella Sala Comune di Grifondoro. Non riusciva a capirlo in verità, non riusciva a concepire come riuscisse ad allontanare il divertimento nel mezzo del caos, ad isolarsi dal mondo restando in se stesso senza smuoversi. Solo poche volte l'aveva visto lasciarsi andare in pubblico ed in queste occasioni aveva alzato abbastanza il gomito. Per quanto riguardava in gruppo, Remus cercava di mantenere il suo carattere diligente ma sapeva lasciarsi andare: d'altronde con ci altro se non con loro?
Ma lui conosceva bene la parte del ragazzo che si lasciava andare: per Sirius Black, Remus Lupin non aveva limiti o barriere, conosceva ogni singola sfumatura dei suoi occhi, ogni sfera della sua psiche ed aveva tracciato i disegni delle sue cicatrici con le labbra. Con lui s'era sempre lasciato andare e anche se in quel momento erano lontani provincie e città, era come se nulla fosse veramente cambiato: erano sempre i due ragazzini di sedici anni che s'erano baciati al suo compleanno. Con quel ricordo di loro lo raggiunse al balcone sedendosi al suo fianco.
-Moony vieni che siamo tutti in pista-
-Sai che non verrò-
-Ti prego, sono le tre, cosa vorresti fare per altre e due ore?-
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mischief managed|| Jily
ФанфикUna versione della nascita dell'amore che diede la vita al bambino che è sopravvissuto, un amore che diede la vita per il mondo, un amore che ha impiegato più tempo a nascere che a finire. Un amore così potente da uccidere Lord Voldemort. tratto da...