Capitolo 40

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Meghan's pov

"Meghan, ma cosa stai cercando da tre ore" Diana seduta sul divano mi segue con lo sguardo mentre cerco disperatamente il mio telefono, non posso averlo perso ala festa non lo troverò più se così fosse.

"Il mio telefono, non so dov'è" agito le mani nervosa.

"Finisci prepararti ti aiuto dopo a cercarlo" si alza dal divano e va in cucina, mamma intanto entra nella sala.

"Mamma tu prego dimmi che almeno tu hai visto il mio telefono"

"No tesoro, comunque vi ho preparato una borsa con qualcosa da mangiare, il centro è lontano e vi potrebbero servire. Ho parlato con la zia e ci siamo organizzate bene" la ringrazio e corro di fretta al piano di sopra. Cerco da tutte le parti nella mia stanza e in bagno, quando sono tornata a casa ero un po' ubriaca ed ora non mi ricordo cosa ho fatto e dove posso averlo lasciato.

Mi arrendo e decido di cercarlo dopo essermi sistemata. Vado in bagno e mi faccio una doccia veloce lego i capelli in una coda e metto un paio di pantaloni di jeans grigi e una baglia bianca le scarpe da ginnastica per stare comoda se cammineremo e lego i capelli. Apro la finestra e vedo che è parecchio nuvoloso e tira vento per cui mi porto una felpa con la cerniera in caso.

Preparo il borsone con tutto ciò che mi potrà servire in due giorni ed una notte e riprendo la mia disperata ricerca del cellulare. Ma niente continuo a non trovarlo.

Scendendo le scale disperata mi viene un'illuminazione. Che scema perché non ci ho pensato prima. Una ragazza normale starebbe a pensarci tutto il giorno seguente se fosse successo ciò che è successo a me la sera prima, ma invece è stato proprio l'ultimo dei miei pensieri.

"Diana" urlo scendendo le scale "mi devi dare il tuo telefono" non fa tante storie e me lo porge dopo averlo sbloccato. Cerco tra la rubrica il numero di Chris e mi fa un po' strano vederlo salvato con accostato un cuore rosso. Chissà cosa combinano quei due. Lo chiamo ma non risponde, riprovo e sta volta con la voce impastata dal sonno emette qualche verso.

"Sono Meghan invia sul numero di mia sorella il contatto di Nicholas Wilson, grazie" non gli do il tempo di replicare e vado su whatsapp, dopo un po' troppo il messaggio che aspetto arriva.

Salvo il contatto e lo chiamo, squilla, ma risponde la segreteria.

"Sono Meghan con il telefono di mia sorella, tu hai il mio cellulare richiamami" lascio un messaggio in segreteria, ma non avendo risposta né segnale di vita lo richiamo.

Continua a non rispondere per cui gli lascio un'infinità di messaggi. Intanto Charlie sta scrivendo per dirci che siamo in ritardo, ma non posso uscire di casa senza il mio telefono.

Arriva un messaggio di Nicholas e tiro un sospiro di sollievo. Sta venendo qua.

Esco di casa lasciando il telefono a mia sorella e dicendole che Nicholas mi sta riportando il cellulare e aspetto fuori.

Fa un po' freddino per cui avvolgo il mio corpo con le mie braccia tentando di riscaldarsi, ma non funziona molto.

Faccio avanti e indietro per tutto il marciapiede davanti casa mia, ma quanto ci vuole non abita lontanissimo.

Avere questo tempo solo per me, mi induce subito a pensare a ieri sera, l'alcol mi gioca sempre brutti scherzi ma sono felice di ciò che è successo e lo provano le sensazioni che ho provato.

Il Romo di un motore mi porta a girarmi e la macchina di Nicholas parcheggia, esce quasi come se fosse di fretta, ha una felpa grande con il cappuccio in testa e dei pantaloncini da basket e le sue occhiaia si vedono anche a chilometri di distanza.

Sei quella vendetta che lascia l'amaro in boccaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora