capitolo 16

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Raggiungo Charlie che si è seduto sul marciapiede davanti casa sua e lo affianco. È incazzato e si nota tantissimo, tiene i pugni stretti ed ha lo sguardo sottile.

"Ascolta Charlie..."

"Una cosa ti avevo detto di fare, stargli lontana, ci sarà un motivo che dici? Perché non l'hai fatto? Perché non mi hai ascoltato?"

"Lui mi ha aiutato ok? Non sai cos'è successo"

"Allora dimmelo tu, ma non mentire. Non capisco perché tu ti sia ostinata a volerne sapere di più di lui nonostante le mie continue avvertenze. Volevi dimostrarmi che non prendi ordini da nessuno bene, ce l'hai fatta"

"Non devo dimostrare niente a nessuno, tutte le volte che io ho incontrato lui era per casualità. E poi lascia che ti dica una cosa, non ho le basi per giudicarlo, a me lui non ha mai fatto nulla non posso basarmi su delle voci e stargli alla larga come farei con la peste ok? Tu mi hai detto che è inaffidabile e me ne sono accorta, mi hai detto che è puttaniere, violento, arrogante ed egoista e me ne sono accorta, mi hai persino detto che è cattivo e subdolo, ma di questo mi dispiace non posso dire che è così. Lo conosco poco? Ok, è vero. Lo conosci meglio tu? Ok, è vero. Ho avuto la prova su molte persone che non è il massimo, ma con me si è sempre comportato bene... più o meno"

"Lo stai difendendo? Dimmelo, lo stai difendendo?"

"Si lo sto difendendo, perché se tu non mi dici che cazzo ti ha fatto io non potrò mai dire che per te lui è cattivo e c'è da stargli alla larga, ho constato che in diverse circostanze e meglio non finirci con lui, ma non ho intenzione di farlo quindi"

"Cos'è successo tra voi due?"

Gli racconto di quando mi ha difesa con quell'uomo e di sta mattina e mi guarda male facendomi capire che avrei dovuto dirglielo.

"Ascolta, evitalo per favore. Non azzardarti a calcolarlo o parlargli, non permettergli di prendersi libertà con te"

"Sai come sono fatta, ma io continuo a non capire il perché me lo dici. Per voci che corrono su di lui?" Lui non sa che io so che era nel suo gruppo di amici e che uscivano insieme, voglio che me lo dica lui.

"Lo conosco, ero suo amico fino a qualche anno fa. Lo conosco di persona e se mi sono allontanato da lui c'è un motivo. Fallo anche tu" annuisco poco convinta e mi alzo.

"Meghan per favore non andare a quella festa"

"Si che ci vado, è il compleanno di un mio amico e ci voglio andare"

"Ci sono stato anche io a quella festa e so che si fa"

"Charlie ti prego smettila di rivolgerti a me come se fossi una bambina, so badare a me stessa cazzo, la dovete smettere tutti quanti di fare così. Faccio il cazzo che mi pare"

"Se succede qualcosa però poi non venire a cercare aiuto a me" detto questo si alza e se ne va entrando in casa.

Sono incazzata per tutta questa storia degli ordini, io faccio quello che voglio non ho bisogno di un cugino iper protettivo che mi faccia da baby sitter.

Torno a casa e aprendo la porta trovo mio padre a leggere il giornale.

"Sei andata a correre?"

"Si"

"Hai corso tanto"

"No, veramente mi sono fermata a parlare con Charlie che era davanti casa sua"

"Ascolta, ti puoi sedere?" Faccio quello che mi dice.

"Lo sai che come ogni anno si farà il Miss spiaggia, io e tua mamma non avremmo mai pensato di venirtelo a chiedere perché sappiamo che non fa per te, ma tutte le figlie dei nostri colleghi ci partecipano e noi ci terremo che anche tu ci partecipassi"

Sei quella vendetta che lascia l'amaro in boccaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora