PROLOGO

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"Driin" il suono della sveglia rimbomba nelle mie orecchie.

"Driin" di nuovo.

Quella maledetta sveglia continua suonare, io la sento, ma chi ha mai la forza alle 6:00 del mattino anche solo di girarsi nel letto.

"Driin" la sveglia suona di nuovo, ma questa volta la sento più vicina. Sono sveglia, ma i miei occhi si rifiutano di aprirsi: ieri sera sono uscita con alcuni amici per festeggiare la fine della scuola, ovvio che ora non riesco ad aprire gli occhi.

"Driin", mi porto le mani in faccia quando mi rendo conto di ciò che ho appena pensato.

Ieri è finita la scuola, sono andata a festeggiare e sono ritornata a casa alle 3 del mattino, sono le 6 e la sveglia sta suonando... 

Stupida Meghan, stupida.

"Driin"

"La vuoi spegnere quella cavolo di sveglia!" Sento urlare dall'altra stanza mia sorella Diana, come biasimarla, è il primo giorno di vacanza e la sottoscritta ha dimenticato di disattivare la sveglia, ovvio che è arrabbiata.

Prima che io possa spegnere quella maledetta sveglia che continua a suonare, Diana si avvicina al mio comodino con le braccia rigide lungo i fianchi e i pugni stretti e spegne la sveglia con violenza al posto mio, si allontana con lunghe falcate, ma poi ritorna indietro, prende le mie braccia, le porta in aria e poi le lascia cadere sulla mia pancia per farmi svegliare del tutto.
È la solita tecnica che usa per svegliarmi quando non ne voglio che sapere e sa benissimo che odio quando lo fa, ma non dico nulla in contrario perché:
1. Non ne ho le forze
2. Non ha tutti i torti, me lo merito.

Intanto mi giro su un fianco emettendo un verso strano, apro gli occhi e vedo la figura di mia sorella allontanarsi.

Che buffa

Ha i capelli nerivraccolti in una crocchia tutta disordinata, i pantaloncini di jeans di ieri sera che evidentemente aveva dimenticato di togliere sia per il sonno che per l'alcol e una maglietta bordeaux del ragazzo messa al contrario e infilata nelle tasche dei pantaloncini.

Sorrido al pensiero di lei ubriaca che si cambia per la notte, non voglio immaginare allora la sua faccia.

Non capita spesso che si ubriaca, ma ieri sera ha bevuto, e non poco, mentre io ho preso solo un drink analcolico. Una delle due doveva rimanere lucida per forza per ogni evenienza. Ammiro da sempre la sua capacità di reggere l'alcol, beve tantissimo, ma non sta mai tanto male, se non il giorno dopo. Io invece sono tutto il contrario: mi basta davvero poco per perdere la testa del tutto, infatti quelle poche volte che bevo non bevo molto. Non mi piace perdere il controllo di me e dire e fare tutto quello che mi passa per la testa, anche se ti dà una sensazione di leggerezza per poi non ricordare niente il giorno seguente, non mi piace. Sono state poche le volte in cui ho preso sbronze serie, tra cui una in cui ho vomitato l'anima. Da allora ho deciso che mai più berrò fino a star male e mi sono sempre fermata ai primi drink.

Scuoto la testa per togliere tutti i pensieri dalla mente e concentrarmi per potermi riaddormentare, mi giro su un fianco, ma niente, mi rigiro ma non riesco comunque a prendere sonno. Guardo l'orario sulla sveglia che segna le 06:19. Sbuffo pesantemente al pensiero delle 3 ore di sonno e al fatto che molto probabilmente non riuscirò a dormire di più. Devo decidere cosa fare.

Mi alzo o sto a letto?

In genere opto sempre per la seconda, ma oggi ho proprio voglia di rovinarmi la giornata quindi mi alzo e vado in cucina.

Mi fermo nel corridoio osservando la mia figura e faccio letteralmente schifo: capelli biondi disordinati, occhi circondati da occhiaia scurissime.

Mi siedo fissando un punto nel vuoto e pensando cosa fare durante la mattinata.

A distogliermi dai pensieri è il rumore di qualcuno che scende le scale. È Diana per forza: i miei genitori sono fuori per lavoro. Appena arriva in cucina mi guarda malissimo e sono sicura che se i suoi occhi potessero lanciare palle di fuoco è meglio cominciare a chiamare i pompieri. So che si riferisce alla sveglia e so anche che lei, come me, non è più riuscita a prendere sonno.

Lo sapevo che la sua faccia avrebbe fatto ridere. Ha delle occhiaia scurissime sotto gli occhi azzurri che sono ancora socchiusi, ma non so bene se per il sonno o perché è arrabbiata. Inoltre è pure truccata: ha l'eyeliner sbiadito e tutto rovinato, si intravede quel poco di fondotinta che non ha sporcato il cuscino rimanendole in faccia e quelle dannate ciglia finte che lei adora. Non mi piacciono affatto, né come stanno a lei né come stanno alle altre. Sono orrende e non riesco a capire perché le piacciono così tanto, non le si vedono neanche gli occhi per quei quattro peli. Per di più avendoci dormito sono mezze staccate, sicuramente se ne sarà accorta, ma è troppo pigra per toglierle.

I capelli scuri sono tutti in disordine e alcune ciocche le ricadono sulla faccia e non sembra proprio intenzionata ad aggiustarseli. Non sembra si sia accorta della maglietta al contrario infilata nelle tasche dei jeans. Da come si massaggia le tempie capisco che ha mal di testa a causa di ieri sera e sono sicurissima che la mia sveglia avrà peggiorato le cose.

Non diciamo nulla, lei si versa un po' d'acqua in un bicchiere per poi berla. Odiamo entrambe parlare appena sveglie quindi ci limitiamo a guardarci.

Mi alzo per sedermi sul divano e accendo la TV perché in genere a quest'ora fanno i cartoni animati che guardavo da piccolina, infatti compaiono sullo schermo "Le principesse sirene" e Diana si avvicina subito per guardarle con me.

Abbiamo gusti e passioni molto simili, come la pallavolo o i cantanti che ci piacciono. Avendo un solo anno di differenza ci capiamo benissimo, abbiamo vissuto molte esperienze insieme e oltre ad essere mia sorella è anche la mia migliore amica. Andiamo molto d'accordo nonostante i caratteri differenti. Lei socievole e solare, io invece fredda, distaccata e a volte scontrosa se le persone che mi circondano non mi hanno fatto una buona impressione. Sono una persone che si affida molto alle prime apparenze, che in genere non sbagliano mai e anche se questo mi preclude di fare conoscenze, io mi ci baso molto in modo tale da riconoscere subito di chi potrei fidarmi e di chi invece no, così da evitare di scottarmi come è già successo in passato.

Io, al contrario suo, sto sempre sulle mie che però non vuol dire essere timida e insicura, perché è proprio quello che non sono: non ci penso due volte a dire ciò che penso. Diana invece si preoccupa sempre degli altri, a volte anche troppo, e per evitare di ferirli si tiene tutto dentro stando poi male lei, com'è già capitato spesso con il suo ragazzo in seguito a discussioni...o cose del genere. È troppo sensibile ed empatica, io sono praticamente tutto il contrario!

Non credo di essere proprio apatica a tutto, ma sinceramente penso prima a me stessa e poi agli altri. Può sembrare egoismo, ma io lo chiamo non trascurare sé stessi perché poi si sta male.

Siamo praticamente una l'opposto dell'altra, tanto che la gente che ci sta intorno ci chiede ancora se siamo davvero sorelle.

Ci sono quelle volte in cui litighiamo, e quando lo facciamo, lo facciamo seriamente insultandoci e arrivando a non parlarci per molto tempo. Alla fine cediamo sempre senza nemmeno accorgercene, ma nessuno delle due ci fa caso.

Da quando si è fidanzata è poco il tempo che passiamo insieme, ma ne troviamo sempre un po' per parlare e per confidarci. È insostituibile perché lei è l'unica con cui posso essere me stessa in tutte le mie fragilità e insicurezze, l'unica che riesce a smontare l'armatura che mi sono creata addosso con il tempo e l'unica su cui io posso contare, come lei potrà sempre fare con me.

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Questo è il prologo di -Non smetere mai di amare-
Spero vi piaccia, questa è solo una breve presentazione di Meghan e della sorella maggiore Diana.

~chiunque vuoi che io sia

Sei quella vendetta che lascia l'amaro in boccaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora