Capitolo 20

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Bea

Arrivo velocemente a riva, non mi volto per vedere se mi ha seguita, non mi importa, o forse ho paura di scoprire che non è così. Cammino a passo veloce sulla spiaggia, mentre le mie lacrime si confondono con l'acqua del mare che mi gocciola sopra. Afferro l'asciugamano dalla sdraio e me l'avvolgo intorno al corpo, tutto senza fermarmi, non voglio che mi veda nessuno in questo stato. La delusione di non sentirmi chiamare da lui, mi stringe la gola, corro dentro casa e poi subito sopra e chiudo la porta a chiave. Ringrazio i nostri genitori, per avere il bagno in camera, tolgo il costume e mi butto sotto la doccia, nella speranza che l'acqua calda mi dia conforto. Al sicuro della mia privacy, piango disperata, per l'uomo che amo più di me stessa, che ancora una volta mi ha delusa. Resto lì sotto l'acqua fino a quando il pianto non si placa, a quel punto mi lavo i capelli e il corpo per poi uscire dalla doccia. Mi stringo l'accappatoio addosso e prendo il fon per asciugare i capelli, sto lì a guardare la mia immagina triste allo specchio e la rabbia torna prepotente. Come può aver dimenticato il nostro primo bacio, le immagini di quella notte mi inondano, rivivo la felicità di addormentarmi fra le sue braccia, nonostante anche quella notte... basta mi dico posando il fon, basta, ripeto, non voglio piangermi addosso. Farò di tutto per fargli riprovare quello che abbiamo vissuto, gli renderò la vita impossibile e vediamo se si dimenticherà anche queste di emozioni. Ancora una volta mi lascio andare ai ricordi di quel bacio indescrivibile, non avevo mai provato niente di lontanamente simile, sentire le sue labbra sulle mie, la frenesia di volere di più. Le nostre lingue che giocavano insieme, mentre le nostre mani esploravano i nostri corpi. Mi sento tremare, per la passione di quel momento, e poi... e poi c'è il dopo, il solo ricordarlo mi ferisce. Jack ti pentirai di aver dimenticato, prometto al mio riflesso.

Non ci saranno più regole in questa settimana me le giocherò tutte, devo darmi una possibilità, non voglio più aspettare che sia lui a capire da solo che siamo fatti l'uno per l'latra. Soddisfatta dei miei propositi, torno in stanza a vestirmi e una volta indossati dei pantaloncini neri e una camicia con scollo profondo, decido di scendere al piano di sotto. Jack a noi due.

La casa è silenziosa forse non è tornato, mi dirigo in cucina e mentre tiro fuori qualcosa per la cena, chiamo le mie amiche su skype.

Arrendersi all'inevitabileDove le storie prendono vita. Scoprilo ora