Epilogo

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Jack

Se penso alla mia vita devo ammettere di essere stato davvero fortunato. Da quella magnifica notte, non ho più avuto dubbi e glielo ho dimostrato in tutti i modi possibili ed è da questo che si vede la mia fortuna, perché lei mi ha perdonato completamente.

Non abbiamo più pensato a quei momenti travagliati, se non con il sorriso sulle labbra, fra di noi tutto è andato come doveva andare.

Ben più difficile è stato convincere quell'arpia della sua amica, Lisa, e il nostro scettico fraterno amico, Jason.

I due, infatti, continuano a controllarmi, a distanza di tempo, come se non fosse certa la mia decisione. Dovrei offendermi, ma non me ne curo più di tanto, anzi, ne sono divertito, ormai sono così felice e sereno da poter scherzare sugli errori che ho commesso, senza sentire più quel senso di paura che avevo all'inizio.

La mia vita è, ormai, completa perché Bea è il centro di tutto, così come è giusto che sia, il resto è importante ma non quanto lei. Ho iniziato a lavorare all'ospedale così come avevo pianificato e Emergency è un lontano ricordo, ma non mi pesa, è stata una mia scelta, sono stato io a non voler partire senza pressioni e senza pentimento. Ho preso questa decisione, quando una domenica, per caso, ho salvato un bimbo di un orfanotrofio che non riusciva a respirare, da lì ho capito che non dovevo andare lontano per sentirmi orgoglioso di me stesso, perché in ogni città esistono dei centri che si occupano di aiutare chi non ha possibilità economiche e io, con il mio volontariato, metto le mie capacità a loro disposizione.

Oltre che ai nostri amici, abbiamo anche dovuto comunicare, la bella notizia alle nostre famiglie. Eravamo imbarazzati e preoccupati, chissà come l'avrebbero presa? Sarebbe sembrato loro strano? Avrebbero avuto qualcosa da ridire? Beh, alla fine, ad essere sorpresi siamo stati noi, quando abbiamo scoperto, che avevano scommesso, sulla nostra storia, quel fatidico week-end al mare. E questo significa che era chiaro a tutti cosa stava accadendo tranne che al sottoscritto.

E ora eccomi qua, vestito di tutto punto, con accanto Jason e il mio amico Tom, che osservo camminare verso di me la donna più bella che esista al mondo. Sono appena passati nove mesi dal nostro primo bacio e io non ho resistito, il desiderio di farla mia, per sempre, era troppo forte e ora che la vedo radiosa nel suo abito bianco, mentre stringe il bouquet di rose azzurre, che fanno risaltare i suoi occhi, sono orgoglioso di poter dire che è mia moglie. Stringo le sue mani nelle mie e il prete inizia a parlare.

La cerimonia sta procedendo tranquillamente e velocemente ci ritroviamo al momento delle promesse, non ho mai amato spiattellare i fatti miei a tutti, ma per lei farei qualunque cosa e visto che ci teneva, ho preparato con cura le parole che possano esprimere il mio amore per lei.

Sono talmente emozionato che sudo freddo, le stritolo le mani mentre, con difficoltà, cerco di fare uscire la voce. Mi concentro sul suo viso dolce, contornato da qualche riccio che sfugge all'acconciatura, sui suoi occhi grandi che mi guardano con amore e su quello, sull'amore, che proviamo l'uno per l'altro.

"Mia dolce Beatrice, tu sei la mia migliore amica e ora sono felice di poter dire che sei la metà che completa il mio cuore. Nove mesi fa la mia vita è stata capovolta da un semplice bacio, e sono felice che non sia più tornata a posto. Ti prometto che ti amerò ogni giorno di più, e in maniera diversa affinché tu non ti possa mai stancare di me. Grazie per la pazienza e la perseveranza che hai dimostrato, perché purtroppo non sono un tipo molto sveglio, ma soprattutto, grazie per il regalo più bello che stai per farmi, diventando mia moglie e facendo diventare me, padre. Vi proteggerò sempre, perché il mio mondo inizia da te e finisce con voi."

Le bacio il palmo della mano e accarezzo il suo ventre arrotondato dalla gravidanza ormai giunta quasi alla fine. Diciamo, che il desiderio reciproco, ci ha fatto dimenticare una piccola precauzione, che ancora una volta, mi ha scombussolato la vita. Ma anche stavolta, superato lo shock iniziale, è stata una delle benedizioni più importanti..

"Jack, io non posso credere di star vivendo questo momento con te. Mi sono accorta di amarti, un venerdì sera, mentre aspettavamo le pizze a casa mia. Eravamo soli, come spesso è accaduto, ma per me quella sera, era tutto diverso, ogni tuo gesto, ogni tua parola, faceva vibrare il mio corpo. Non so cosa sia stato di preciso, so solo, che da quel momento, non ho potuto fare altro che amarti e desiderarti più di qualunque altra cosa al mondo. L'arrendermi a te è stato inevitabile ed è per questo che ho fatto cose folli per averti, e dopo il dolore, la felicità e la serenità, che si sono susseguiti in questi mesi, ora sono pronta ad iniziare con te il nostro per sempre. Sono orgogliosa di te e sono fiera di portare in grembo questa piccola creatura frutto del nostro amore. Ti prometto, che vi amerò e curerò per tutto il resto della mia vita."

I nostri occhi sono lucidi, siamo entrambi emozionati per l'intensità dei nostri sentimenti e mentre i nostri parenti e amici applaudono, io vorrei solo prendere la mia donna e portarla via con me.

"Potete scambiarvi le fedi..." ci invita il prete.

Con mani tremanti e qualche sorriso, eseguiamo anche questo ultimo gesto della tradizione.

"Vi dichiaro marito e moglie, e ora, può baciare la sposa."

A quelle parole, scompare tutto, non ci sono più amici, parenti è finalmente arrivato il mio momento preferito. Avvolgo la mia dolce Bea fra le braccia e unisco le nostre bocche in bacio intenso, che fa vibrare i nostri corpi.

Sento un gemito fuoriuscire dalle sue peccaminose labbra e mi allontano sorridendo, con sguardo canzonatorio, è davvero insaziabile la mia piccola tigre, ma qualcosa mi stona quando finalmente le vedo il viso. Una smorfia di dolore le contrae la bocca e gli occhi.

"Bea?" La chiamo preoccupato.

"Jack, ci siamo. La bambina sta per nascere, sbrighiamoci!"

Resto pietrificato alcuni secondi, la guardo stringere i denti all'arrivo della contrazione, e nonostante io sia un medico, metabolizzo cosa lei mi abbia appena detto solo quando le sento stringermi le mani, il dolore mi ridesta dallo stupore e mi ritrovo ad urlare.

"Sta per nascere. Sta per nascere!"

Prendo in braccio la mia sposa e in poco tempo siamo in ospedale e da lì è tutto un attimo.

Non appena stringo le mie donne fra le braccia, capisco cos'è l'amore assoluto, quello che ti leva il fiato, che fa battere il tuo cuore e che ti rende vivo.

La mia donna è bella ora più che mai, con i capelli in disordine e gli occhi pieni di un amore puro per mia figlia e per me.

"Ti amo, Bea." Le mormoro commosso sulle labbra con gli occhi incollati ai suoi.

"Ti amo, Jack."

Ci sorridiamo e felicemente ci rendiamo conto che non è mai stato così bello arrendersi all'inevitabile.

Arrendersi all'inevitabileDove le storie prendono vita. Scoprilo ora