Capitolo 38

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Jack

La mattinata è passata e di lei ancora nessuna notizia, non ha neanche chiamato i suoi genitori.

Rientriamo tutti dentro per pranzare e finalmente Jason si degna di tornare a casa, almeno ho qualcuno con cui parlare, l'effetto Tom è svanito da un pezzo.

Ci sediamo tutti a tavola e subito Jason chiede di Bea.

"E' andata in barca." Spiega nuovamente mia madre, vedo il mio amico cambiare espressione è arrabbiato per il mio stesso motivo o quasi.

Mi fissa come se io potessi dargli qualche spiegazione in più ma scuoto la testa per fargli capire che non so nulla.

Finiamo di pranzare e faccio cenno a Jason di andare fuori, spero che lui riesca a tranquillizzarmi, anche se so essere una cosa impossibile da come tiene contratta la mascella.

"Non mi dire che è andata con quello?" mi dice, subito, non appena ci siamo seduti fuori, sotto il gazebo.

"In realtà non lo so con certezza, ma con chi altri potrebbe essere?"

"Già." Lo vedo pensieroso almeno quanto me.

"Sono andato subito a cercarla, quando me lo hanno detto, ma niente".

"L'hai chiamata?"

"No, Jason, non l'ho chiamata perché ieri sera mi ha chiesto di piantarla di essere così protettivo e questo vale anche per te".

Il solo dire queste parole mi infastidisce maggiormente.

"Cosa cavolo avete bevuto venerdì scorso voi due? Non vi capisco più. Tu dimentichi le cose e lei esce in barca con degli sconosciuti." Sbotta arrabbiato Jason, lo vedo passarsi una mano sul viso turbato.

Non so cosa dire, ho paura di aprirmi. Non voglio parlare dei pochi frammenti che mi sono tornati in mente.

Opto per una domanda, almeno cambio discorso.

"E tu, invece, dov'eri?"

Lo vedo imbarazzarsi. "Sono rimasto da Carola"

"Ah, le cose sono serie."

"Non mi prendere in giro."

Sorrido. "No, non lo farò, sono contento per te".

Rimaniamo un po' lì a parlare del più e del meno quando la madre di Bea si avvicina a noi con due tazze di caffè.

"Grazie." Afferro il mio contento.

"Ha chiamato Bea è arrivata al porto, tornerà presto".

"La andiamo a prendere noi." Dico subito

"Non ce n'è bisogno."

"Lo sai che mi fa piacere." Insisto.

"Grazie, caro. Bea è davvero fortunata ad avervi".

Lei rientra in casa e io subito mi alzo.

"Vado da lei."

"Va bene, anzi no, vengo anche io. Non si sa mai loro sono in tanti".

Io e Jason siamo assolutamente dei pacifisti ma sappiamo difenderci se serve, abbiamo fatto entrambi kick-box a livello agonistico, ormai abbiamo smesso da un po', con l'università non avevamo molto tempo. Bea veniva ad ogni incontro era così fiera di noi, le abbiamo, anche, insegnato qualche mossa per la sua difesa personale.

Ci avviamo a piedi verso il porto, spero di trovarla subito perché è mia intenzione riportarla subito a casa e, non ho cambiato idea, la chiuderò in stanza fino alla vecchiaia se non le torna il sale in quella deliziosa testolina. 

Arrendersi all'inevitabileDove le storie prendono vita. Scoprilo ora