Capitolo 75

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Jack

Nonostante tutto, non posso credere di essere qui con lei, sono così felice... ed è un'assurdità visto che lei è furiosa, e dice di non volermi più vedere.

Ma il mio cervello si consola con la sua presenza e da due settimane che non la vedo, perché mi sono ripromesso di starle lontano fino a quando non fossi stato in grado di gestire il mio desiderio nei suoi confronti.

Mentre la tengo stretta, beandomi della sua vicinanza e pregando che questa non si interrompa mai più, ripenso alla notte scorsa in cui Jason mi aveva consigliato di riflettere sul cosa era davvero importante per me, ed io, invece di dargli retta, ho fatto la stronzata più grande della mia vita.

Mentre le mie dita accarezzano le sue braccia, non mi capacito di come mi possa essere venuto in mente di baciare quella Anna, e di come ho potuto seguire Mike e le sue idee.

Respiro il suo odore, mentre spero che questa non sia l'ultima volta per noi.

Attendo la sua decisione, come un imputato che potrebbe essere condannato a morte, perché per me  vivere senza di lei sarebbe come piombare nelle tenebre per sempre. Ne ho già avuto un assaggio in queste ultime settimane e non posso vivere così io ho bisogno della luce e la mia luce è lei.

Le mie braccia stringono le sue dolci curve e noto che è più magra, ed è tutta colpa mia. Sospiro forte, placando il mio pianto ed esprimendo tutta l'ansia che provo. Lei non si muove e questo mi dà il coraggio per iniziare a parlare.

"Non posso che chiederti perdono per tutto, amore mio" a quella parola la sento sussultare, "non avrei dovuto scrivere quella lettera, in realtà non sarei dovuto andare via, dopo il meraviglioso momento che abbiamo condiviso. Sono scappato come un verme, perché ho avuto paura. Una paura tremenda di poterti perdere."

La stringo ancora più vicina, come a voler diventare un tutt'uno con lei. Mi schiarisco la gola, la mia voce è bassa, roca e la sento affievolirsi man mano che esprimo i miei sentimenti.

"Sono così stupido, da non aver compreso, che quella non era una soluzione, era solo l'inizio del mio dolore e purtroppo anche del tuo. Fino a ieri mattina pensavo che fosse l'unico modo per permetterti di essere felice. Credevo, davvero, che non avremmo mai potuto conciliare il nostro amore e i miei sogni, sono stato così cieco. Poi ieri sera ho capito tutto, ho capito che non ho sogni in cui tu non sia la protagonista. Ho ricevuto le lettere di risposta per le mie domande professionali, avrei dovuto esultare, ma non ho sentito nessuna gioia nel leggere quelle parole che avevo tanto atteso. Perché non c'eri tu con cui condividere quello che c'era scritto."

Mi fermo un attimo per darle il tempo di metabolizzare e per trovare la forza di continuare. Quello che le ho appena detto l'ho fatto con il cuore in mano, e ora spero di sentirle dire qualcosa. La mia attesa è vana perché lei resta in silenzio. A quel punto una parte di me comincia a credere che tutto questo sia inutile e che lei mi lascerà per sempre. Poi c'è un'altra parte che, invece, mi dà coraggio, facendomi notare che lei è ancora fra le mie braccia, nonostante tutto. Cerco di prendere da là la forza per spiegargli come sono arrivato alla rossa.

"Avrei dovuto correre da te ieri sera stessa, per cercare di risolvere tutto, lo so e me ne rammarico. Perché, invece, ho ceduto nuovamente alla paura, prendendo come scusa il fatto che tu ieri fossi uscita. Mi sono detto beh, forse non sono poi così importante per lei, se già va a divertirsi."

"A divertirmi? Era la prima volta che uscivo dopo settimane." Dice lei sciogliendosi dal mio abbraccio e allontanandosi da me.

Ora mi guarda con le braccia incrociate sotto il seno, i suoi occhi brillano e io mi perdo a guardarli.

"Come puoi dire che tieni a me, se te la svigni ogni volta che capisci che sono importante per te. Forse ti manca la tua amica e niente altro."

La sua voce è rassegnata, come il suo corpo che ora mi dà nuovamente le spalle.

"No, sono certo che non sia così" mi avvicino e la giro verso di me.

"Stavi baciando un'altra Jack, appena mezz'ora fa." Mi dice esasperata, mentre i suoi occhi si abbassano per sfuggire ai miei.

"Lo so e lì ho capito, definitivamente, che non voglio e non posso più farlo." Le alzo il viso per vedere i suoi occhi. "Sei la sola che io desidero baciare, che io sogno nella mia vita."

"E io dovrei crollare ai tuoi piedi, perché lo spassartela ti ha fatto capire che non vuoi più farlo. Lo credi davvero?"

"No, lo farai perché io ti amo e ti desidero nella mia vita più di qualunque altra cosa al mondo, e passerò il resto dei miei giorni a farmi perdonare da te."

Le accarezzo una guancia e i suoi occhi si riempiono di lacrime. Il mio verde si perde nel suo azzurro. Vedo la mia mano tremare mentre asciugo una lacrima che le è sfuggita dagli occhi.

Arrendersi all'inevitabileDove le storie prendono vita. Scoprilo ora