Capitolo 32

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Jack

Cerco di riprendermi. Che voleva dire? Chi si dovrebbe stancare? Era riferito ancora agli idioti?

Il suo profumo mi confonde, non la capisco più questa ragazza.

"Ragazzi siete arrivati finalmente! Tutto bene?" Jason ci accoglie, stringendo a se la ragazza bruna al suo fianco, si sarà accorto del nostro battibecco? Sono certo di no visto che Bea si è illuminata alla vista della sua ragazza.

"Ciao Jason".

Gli sorride Bea contenta, come se non fosse successo niente e forse ha ragione sono io che ultimamente tendo a drammatizzare tutto.

"Proprio una bella serata", dico ironico.

"Bene", risponde Jason che ovviamente non ha colto il vero senso della mia risposta, ma come dargli torto è totalmente concentrato su Carola.

"Ragazzi vi volevo presentare Carola... Carola loro sono Jack e Bea i miei fratelli".

Lei ci sorride amichevole.

"I famosi amici di Jason. Ragazzi non fa altro che parlare di voi sono davvero contenta di conoscervi".

Le stringiamo a turno le mani, devo dire che il mio amico ha fatto centro è una vera bomba, la osservo bene, non curante dello sguardo assassino di Jason.

"Anche io sono molto contenta di conoscerti..."

La vedo parlare con Bea come se fossero amiche di vecchia data.

"La finisci di mangiarla con gli occhi!"

"Non la sto mangiando con gli occhi, stavo apprezzando la tua scelta".

Carola ha i capelli castano scuro, due occhi neri con lunghe ciglia, molto intensi, è un po' più bassa di Bea ma ha un corpicino niente male, tutto al punto giusto. Indossa un vestito nero che la risalta molto.

"Lo so è bellissima. Però ora piantala."

"Sei proprio cotto amico." Gli do un colpo sulla spalla e lui annuisce.

"Prendiamo qualcosa?" Gli propongo avvicinandomi al bar.

"Ragazze volete qualcosa?" Jason si rivolge alle due. 

"Io una birra rossa".

"Anche io". Sapevo che Bea avrebbe scelto la rossa è la sua preferita, come anche la mia. Mi giro verso il bancone e per fortuna non c'è molta confusione, ordino le bevande mentre Jason si avvicina a me.

"Non so che dirti Jack..."

Inizia per poi interrompersi mentre portiamo le birre alle ragazze.

Gli faccio cenno di allontanarci un po', lui mi segue e ci mettiamo seduti in disparte dalla folla, così da poter parlare tranquillamente.

"So solo che mi fa stare bene. E poi è molto interessante, abbiamo molte cose in comune e quando la tocco provo cose che non avevo mai provato. Lo capirai quando ti succederà".

Resto in silenzio non ho il coraggio di dirgli che lo capisco benissimo. Penso sia molto simile a quello che provo io da tre giorni a questa parte.

"Faccio seriamente. Ho bisogno di sapere che è mia".

Mi dice convinto e io lo invidio: per le certezze che ha, per la velocità con cui ha preso una decisione tanto importante. Allungo la mano sulla sua spalla stringendola.

"Sono fiero di te!"

Gli dico serio e lui mi sorride felice.

Finisco la birra e vado per prenderne un'altra.

"Fai anche per me?"

mi chiede Jason. Annuisco e lo lascio, per tornare al bar. Alla fine decido di prenderne quattro, magari le ragazze ne vogliono un'altra. Torno dai miei amici e ho una brutta notizia.

"Dov'è Bea?"

"E' venuto un ragazzo e le ha chiesto di ballare".

Il mio primo pensiero è che devo trovarla, non posso neanche immaginarla avvinghiata a uno di quei due. Guardo storto Jason, che alza le spalle mentre mi dirigo verso la pista da ballo.

"Io non c'ero." Non ho tempo di rimproverarlo.

Mi catapulta tra la bolgia di giovani che si strusciano tra di loro, ma non riesco a vederla.

"Ciao". Mi sussurra una tipa all'orecchio. La guardo e non è niente male, anzi. La vedo accarezzarmi un braccio ma invece di eccitarmi sento un irrefrenabile desiderio di fuggire. Mi abbasso per dirle che sono impegnato, quando con la coda dell'occhio vedo che Bea è proprio dietro di lei. Sta ballando con quel Vincent. Mi agito nel vedere le braccia di lei aggrappate al collo di lui.

Vorrei correre a staccarla ma, alla fine mi trattengo, non vorrei sorbirmi un'altra ramanzina da lei.

Decido di approfittare della tipa per tenerli d'occhio.

"Ciao sono Jack, balliamo?"

"Volevo solo questo, sono Amanda".

Si presenta. Decisa la tipa.

"Piacere".

Iniziamo a muoverci e devo dire che la tipa ci sa fare, il vecchio me la starebbe già trascinando al bagno per una sveltina, ma purtroppo il nuovo me non riesce a concentrarsi su di lei, i miei occhi sono per quei due.

Senza far capire niente alla mia accompagnatrice faccio in modo di avvicinarmi alla coppia così riesco a vedere il viso di Bea e sta sorridendo felice a quel tipo.

Il desiderio di uccidere quel ragazzo cresce sempre più, dovrei avere io quei sorrisi, per quale motivo? domanda la mia coscienza.

Già per quale motivo.

Sto li a fissarli combattuto, forse non dovrei immischiarmi. Lei si sta divertendo e io, io non ho nessun diritto su di lei.

Ho bisogno di sapere che è mia... le parole di Jason mi rimbombano nelle orecchie, io non ho mai avuto questo desiderio, almeno in passato perché ora... basta!

E' ovvio che Bea ha sempre fatto eccezione, siamo amici o almeno lo eravamo, mentre ora che siamo?

Un dolore allo stomaco arriva inaspettato, mi piego un po' e Amanda fraintende le mie intenzioni incolla la sua bocca alla mia.

Non faccio in tempo a scansarla che proprio in quel momento Bea si gira dalla nostra parte. Vedo tutto il suo disgusto verso quella scena che ha davanti. E prima che possa fare qualcosa scompare fra la gente, portandosi via il suo accompagnatore.

Arrendersi all'inevitabileDove le storie prendono vita. Scoprilo ora