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Inutile dire che il nostro rientro a Londra fu davvero traumatico.

Avevo trascorso con Harry i due giorni più belli della mia vita, in un contesto così normale e così tranquillo che aveva reso il tutto ancora più magico.

Durante il viaggio di ritorno mi aveva confessato di essere un po' preoccupato per me, aveva paura che non fossi in grado di sopportare il caos che comportava la sua vita.                                    
Io avevo cercato di tranquillizzarlo, non perché fossi certa del contrario, ma perché i sentimenti che provavo per quel ragazzo stavano diventando davvero speciali.                                                      
Non ero in grado di qualificare o quantificare quello che stava iniziando a nascere tra di noi ma non avevo mai provato nulla del genere.                                                                                   Stare con lui mi faceva sentire al sicuro, serena e non riuscivo più a pensare a cosa potesse andare storto nella mia vita. Tra le sue braccia mi sentivo bene e lui mi aveva assicurato che avrebbe cercato di rendere il mio ingresso all'interno del suo mondo un po' meno incisivo del dovuto.

Era riuscito a dimostrarmi così tanto in così poco tempo e non riuscivo a credere che la persona alla quale erano destinati tutti i miei pensieri, fosse proprio lui.

Atterrammo all'aeroporto di Heatrow alle 02:00 del mattino, Harry aveva pensato che a quell'ora non ci sarebbero stati paparazzi fuori dai cancelli.                                                                                 Non aveva proprio sbagliato ma qualche macchina fotografica apparse dal nulla mentre stavamo facendo manovra per intraprendere l'autostrada che ci avrebbe portati a casa.

"Cerca di tenere il volto coperto."

Mi aveva detto lui.

"Certo."

Avevo risposto io.

Il giorno seguente in ufficio fui invasa da domande di ogni genere, il mio tentativo di coprire il viso era fallito miseramente, alcune foto all'interno della sua macchina mostravano chiaramente i volti di entrambi ed il mattino successivo la nostra "fuga notturna" era finita su tutti i giornali di gossip della città.

<< Spero che il tuo rientro in città sia stato migliore del mio, tutti i miei social sono colmi di messaggi derivanti da ogni parte del mondo. Che guaio! Spero che questa situazione non ti stia spaventando più del dovuto. Mi manchi. Xx >>

Ovviamente Harry si era preoccupato per me e mi aveva scritto un messaggio per chiedermi come stavano procedendo le cose.

Mia mamma mi aveva chiamata tre volte, nel lasso di tempo che andava dal mio ingresso in ufficio alla mia pausa pranzo ma avevo deciso di ignorare brutalmente ogni sua telefonata per evitare un interrogatorio senza fine durante l'orario di lavoro.

Quel lunedì mattina uscii a pranzo con Josy e mi scusai con Caroline per la quantità di paparazzi che ci eravamo ritrovate fuori dalla sede durante la giornata, lei semplicemente scosse la testa e rispose:

"Pubblicità occulta! Sei la "ragazza scandalo" del momento tesoro! Vanne fiera!"

Le sorrisi ma non prestai molta attenzione alla sua affermazione, era tutto così surreale per me.

Quando arrivammo al nostro solito ristorante per pranzo, molte persone al di fuori di esso cercavano di scattare foto per immortalare ogni nostra mossa.

"E' assurdo!"

Disse lei.

"Ne sono al corrente."

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