4

314 42 46
                                    


"Sono felice che tu abbia accettato. "

Mise di nuovo in moto e partì percorrendo le bellissime strade di Londra illuminate dai lampioni durante la notte.

"Mi piace questa città. L'ho visitata due volte prima di decidere di trasferirmi ed ancora non riesco a capacitarmi di essere davvero qui. "

Dissi io cercando di aprire un dialogo continuando a guardare fuori dal finestrino con aria sognante.

"Cosa hai visto della città?"

Mi voltai verso di lui e notai la sua mascella perfettamente delineata mentre mi poneva la domanda non distogliendo lo sguardo dalla strada.

Non capivo chi mi ricordasse, ma avrei giurato mi ricordasse qualcuno. In ogni caso ero davvero troppo stanca per sforzare la mia mente.

"Non molto in realtà, ho visto le cose che vedono tutti i turisti quando vengono qui. Da quando mi sono trasferita non ho avuto molto tempo da dedicare alle visite approfondite... ho dovuto arredare casa, preparare un piano di studio, organizzarmi con il lavoro... non sono riuscita ad uscire molto. "

Ammisi ad alta voce.

"Beh allora direi che questa è una fortuna. Potrò mostrarti la città mentre continueremo a conoscerci meglio."

Disse voltandosi leggermente verso di me.

Arrivammo davanti al mio appartamento verso le 02:30 del mattino. Parcheggiò davanti al mio portone e spense il motore della macchina.

"Allora... grazie."

Dissi voltandomi leggermente verso di lui.

Si sganciò la cintura e voltandosi verso di me non riuscii a non trattenermi dal portare le mie mani al suo viso.

"Aspetta..."

Mi disse sfiorandomi una mano.

"Non è il momento adatto.."

Spostò la mia mano dal suo viso e si voltò per guardare fuori dal finestrino. Ovviamente si stava riferendo al mio tentativo di scostare  la maschera dal suo volto per cercare di capire quale fosse l'identità di quel misterioso ragazzo.

"Perché no? Come posso volerti conoscere se non so niente di te? Tu sai chi sono, sai dove abito, mi hai vista senza maschera ancor prima di sapere il mio nome, questa cosa è strana."

Gli chiesi abbassando la mano ed aprendo la portiera della macchina piuttosto scoraggiata.

Scesi dall'auto prima che potesse fermarmi e lo sentii parlare prima di riuscire ad arrivare al portone del mio palazzo.

"Non posso spiegarti adesso. Mi dispiace ma devo andare... Buonanotte."

Mi liquidò prima di poter replicare e me ne tornai in casa con l'amaro in bocca.

Che finale di serata era mai quello? Nei miei libri non funzionava così! Doveva scendere di macchina, fermarmi e dirmi qualcosa, darmi una spiegazione, mentre lui.... Lui se ne era solamente andato.

Dopo essermi spogliata entrai sotto al getto caldo della doccia interrogandomi sul perché di tutto quello sforzo da parte sua per non farsi neanche vedere. Capivo il non farlo durante la festa, magari era solo timido... ma poco prima eravamo solo noi due nella sua auto.

Si vergognava del suo aspetto? Per il poco che ero riuscita a scorgere non mi sembrava di aver notato nulla di strano.

Il bagno schiuma alla vaniglia scivolava lungo tutto il mio corpo sciogliendo la tensione da ogni mio muscolo che mi aveva accompagnata per tutta la sera.

You don't need a title for this.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora