42:

48 5 0
                                    



Drin drin drin!!!

La mia sveglia suonò ben tre volte prima di riuscire a buttarmi giù dal letto. Odiavo uscire dal caldo involucro delle mie coperte la mattina. Soprattutto nelle gelide mattine degli ultimi tre mesi. Sì, il tempo era trascorso senza sosta. Mi ero concentrata sul lavoro e mi ero fatta travolgere dalle nuove programmazioni fino all'ultimo capello.

Al mio rientro in ufficio nessuno aveva osato chiedere niente, Jane aveva istruito bene tutti. Gli sguardi carichi di compassione mi facevano rivoltare lo stomaco e proprio per questo motivo chiudevo la porta della mia stanza ogni mattina per riaprirla solo la sera quando finalmente lasciavo l'edificio.

Anche Reese, nonostante tutto, si era dimostrato compassionevole. Non aveva approfittato di quel momento per infierire, si era limitato a darmi i compiti da sbrigare ed un team intero di persone da dirigere. Stavo dando il meglio di me. Ottima distrazione e magra consolazione direi.

Nell'ingresso dell'enorme palazzo si sentiva solo il ticchettio delle mie Louboutin nere che mi erano costate un occhio della testa, una spesa pazza della quale mi ero pentita fin da subito. Quella mattina avevo indossato un tailleur grigio perla con un camicetta di seta nera e camminavo a testa alta facendo oscillare i miei lunghi capelli ricci che ormai arrivavano a metà schiena. Lungo il mio percorso salutai chi conoscevo e... come ogni mattina mi recai nell'ufficio di Reese per il breafing in ingresso.

"Buongiorno, come va oggi?" Chiese lui gentilmente.

"Ho appuntamento questo pomeriggio con Alessandro Michele per parlare degli ultimi bozzetti. La sua creazione andrà a Donatella, sembra abbiano riallacciato i rapporti negli ultimi mesi e lei non vede l'ora di indossare un suo lavoro. Dolce e Gabbana sta lavorando giorno e notte per la chiusura dei lavori sull'attrazione principale della serata, il vestito da sposa sarà incredibile. Nessuno avrebbe mai immaginato che le nozze di Kourtney Kardashian e Travis Barker avrebbero combaciato con l'evento e che si sarebbero prestati a fare con noi le prove generali dei ricevimenti. Diana dovrà arrivare prima la mattina o non riusciremo a mantenere i ritmi di pubblicizzazione su instagram per il lancio dell'evento. Carl deve essere più preciso nella reportistica, ci pensi tu o ci penso io?"

"Intendevo... come stai tu Anna." Ribatté lui fermo.

"Esula dal nostro rapporto strettamente lavorativo. Ma va tutto bene se proprio vuoi saperlo. Adesso devo andare se non hai altro da dirmi. Tieni a mente quello che ho detto." Aspettai il suo lascia passare prima di chiudermi la porta alle spalle ma non arrivò.

"Dovresti parlarne con qualcuno, Jane mi ha detto che non ti sente da giorni. Che sei la prima ad arrivare e l'ultima ad andare via la sera."

"Di cosa dovremmo parlare? Del fatto che l'ultima persona con cui ha parlato Harry prima di lasciarmi sei stato tu?! Stanne fuori Reese. Lavoro, solo lavoro. Buona giornata. Vado nella mia stanza adesso."

Lo sentii sbuffare mentre la porta del suo studio si chiudeva alle mie spalle.
Mancavano solo dieci giorni al grande evento e niente avrebbe dovuto distrarmi.

Nei tre mesi appena trascorsi io non conoscevo più la felicità e mi ero dimenticata come si sorrideva; sì ridevo... ma era solo una maschera messa su per non ricevere domande, per non dover dare spiegazioni e motivo più importante per non pensare a lui. So che potrebbe sembrare strano ma nonostante tutto io ero felice per lui e per il tour che stava proseguendo.

Quei tre mesi erano trascorsi lentamente, deboli e vuoti. Mangiavo a casa da sola, non andavo più in palestra e la sera uscivo pochissimo perché la maggior parte delle volte finivo tardi di lavorare. Ero ancora perseguitata dai fotografi, tutti cercavano di capire le motivazioni della nostra rottura quando in realtà neanche io le conoscevo poi così bene.

You don't need a title for this.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora