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Harry avanzò fin dentro casa e senza parlare avvolse le sue braccia poco al di sotto del mio sedere sollevandomi da terra e continuando a camminare.
Un gridolino sommesso fuoriuscì dalle mie labbra mentre avvolsi le braccia intorno al suo collo continuando a baciarlo ancora ed ancora.

Un profumo misto tra alcool e dentifricio alla menta, pervase tutti i miei sensi e ridacchiai sulle sue labbra mentre stringeva il mio fondoschiena tra le mani.

"Mi sei mancata, mi manchi sempre..."

Disse appoggiandomi sopra al bancone della cucina e portando la sua fronte sulla mia.

"Sei ubriaco Harry?"

Gli chiesi ridacchiando.

"Mh... preferirei definirmi "allegramente brillo."

Biascicò portando una mano sulla mia spalla ed iniziando così a scostare leggermente la maglietta che stavo indossando per scoprire un lembo di pelle.

"Ehi!!"

Lo rimproverai scendendo dal bancone con un saltello, presi la sua mano nella mia e lo accompagnai lungo il corridoio diretta alla mia camera.

"Stai davvero andando dove penso io?"

Chiese lui ghignando.

Mi voltai e salendo sulle punte dei piedi lo baciai iniziando a camminare in avanti così da farlo indietreggiare fino ad aprire la porta del bagno alle sue spalle.

"Fatti una doccia fredda!!"

Feci una linguaccia mentre chiudevo la porta tra di noi. Non potei fare a meno di ridere sommessamente, quando notai l'espressione sconsolata farsi largo sul suo viso non appena si rese conto delle mie vere intenzioni.

"Ma cosa????"

Sentii.

"Sono arrabbiata con te perché hai guidato fino a qui "felicemente brillo" !!"

Dissi ripetendo le parole che aveva accennato poco prima con grande orgoglio.

"Allegramente!!"

Ribatté lui facendomi ridere ancora più forte.
Lo sentii imprecare più volte mentre ad alta voce elencava gli indumenti che man mano si stava togliendo di dosso.

Quando sentii il getto d'acqua scorrere decisi di lasciarlo in pace per dirigermi in cucina e preparare due tisane.
Versai la mia in una tazza e mi avvicinai al divano pronta a sedermi con le gambe incrociate.

Non accesi la tv, la vista di Londra illuminata era tutto quello di cui avevo bisogno in quel momento.

Mi fermai a riflettere per qualche secondo e mi resi conto che finalmente per la prima volta dopo tanto tempo, stavo vivendo le mie giornate cercando di rendere felice me stessa e nessun altro.

Avevo sempre avuto paura della vita e dei suoi compromessi, ma da quando avevo deciso di trasferirmi, mi ero ripromessa di cambiare, di dimenticare il passato e farlo scontare al presente.

I miei denti erano impegnati a tormentare il mio labbro inferiore mentre continuavo ad osservare le luci della città di fronte a me. Era bellissimo e fin da piccola riuscivo a trovare "pace" nelle luci notturne della città. Vedere quei puntini brillare in lontananza mi dava la sensazione di essere una piccola particella in un mondo troppo grande.

Sentii un rumore proveniente dalla mia camera e quando la porta del bagno si aprì, non distolsi lo sguardo dalle luci neanche quando il suono di alcuni passi si fece pian piano più vicino a me.

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