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Anna's Pov:

Quando la chiave girò nella serratura, sembrò che il mondo intero avesse trattenuto il respiro, aspettando di vedere cosa avrebbe riservato il destino oltre quella soglia. Il passato, denso e palpabile, rimase bloccato fuori, separato solo da una sottile linea di legno. Con la bottiglia di vino stretta tra le mani, come un talismano, sentivo il peso di tutte le mie speranze e delle paure.

Sentii la voce di Harry fuori dalla porta e proprio per questo, scuotendomi un po', decisi di alzarmi lentamente e di asciugare le lacrime . Avevo bisogno di qualche minuto per mettere in ordine i pensieri. Volevo dirgli tutto quello che avevo provato, ma avevo paura che le parole potessero morirmi in gola.

"Harry, ho bisogno di un momento," dissi attraverso la porta, cercando di controllare la voce tremante.

"Per favore, Anna, lasciami spiegare," insistette lui. "Non sapevo che fossi venuta alla fine e mi sono lasciato andare, quelle canzoni... erano per te."

Appoggiai la fronte alla porta, respirando profondamente. Dovevo trovare il coraggio di affrontarlo. 

Dopo qualche minuto, finalmente mi decisi a girare la maniglia. Harry era lì, con gli occhi lucidi e lo sguardo pieno di preoccupazione e rimorso.

"Anna..." iniziò lui, ma io lo interruppi sollevando una mano.

"Harry, quelle canzoni..." Iniziai, la voce spezzata. "Mi hanno sconvolta. Ho capito quanto dolore abbiamo provato entrambi durante la nostra lontananza. Non sei stato solo in tutto questo."

Harry fece un passo avanti, ma io lo fermai con uno sguardo. "Se solo avessimo trovato il coraggio di confrontarci prima, forse le cose sarebbero potute andare diversamente. Ho tanto da dirti, ma non so nemmeno da dove cominciare."

Mi guardò intensamente. "Non dobbiamo avere tutte le risposte stasera. Volevo solo che sapessi quanto mi sei mancata. Possiamo prenderci tutto il tempo che ci serve per parlarne."

Annuii, continuando a respirare lentamente come a voler regolarizzare la guerra in corso dentro di me.

Mi feci da parte e con uno sguardo lo invitai ad entrare.

"Abbiamo tanto di cui discutere."

Mentre Harry varcava la soglia, la tensione nell'aria era quasi tangibile, un mix di aspettative e timori che aleggiava sopra di noi. La stanza sembrava improvvisamente più piccola, riempita dalla presenza di due cuori che avevano tanto da dirsi, ma che non sapevano da dove iniziare.

Mi diressi verso il tavolo, posando con delicatezza la bottiglia e due bicchieri. "Vino?" chiesi, sperando che un po' di normalità potesse aiutarci a rompere il ghiaccio.

Harry annuì, accennando un sorriso che non riusciva a nascondere la sua ansia. "Sì, grazie."

Versai il vino lentamente, osservando il liquido rosso scuro riempire i calici. Ogni gesto, ogni movimento sembrava carico di significato. Quando finalmente ci sedemmo, il silenzio tra di noi era tanto denso quanto le parole non dette.

"Non so nemmeno da dove cominciare," ammisi, rompendo il silenzio. "Ci sono così tante cose che vorrei dirti, ma ho paura che una volta iniziato, non riuscirò più a fermarmi."

Harry mi guardò con occhi pieni di comprensione. "Prenditi tutto il tempo che ti serve. Sono qui, e voglio ascoltarti."

Presi un respiro profondo, cercando di mettere ordine nei miei pensieri. La conversazione che stava per seguire sarebbe stata difficile, ma necessaria. Le nostre vite erano state intrecciate da una serie di malintesi e silenzi, ed era giunto il momento di affrontare tutto, di mettere le carte sul tavolo e scoprire se c'era ancora una possibilità per noi.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 30 ⏰

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