La Revision and Consulting Society aveva sede a Londra e, pur essendo una società di recente costituzione e con un organico giovane, era già nota a livello internazionale.
I soci fondatori erano tre: Can Divit originario di Istanbul laureato in Economia e Finanza, Luke Patterson londinese laureato in Giurisprudenza e Marco Valeri di Milano laureato in Management e con un master in Pubblicità e Comunicazione.
Can e Luke si erano conosciuti a Londra, dove entrambi avevano frequentato la stessa università, mentre Marco era stato presentato loro da un amico comune. Al termine degli studi, al momento di decidere cosa fare della loro vita, Marco e Can, che non volevano lasciare la capitale inglese, avevano proposto a Luke di creare qualcosa insieme ed era nata così la Revision and Consulting Society che, in breve tempo, aveva ampiamente superato le aspettative di tutti e tre.
Oltre alla tipica attività di revisione dei conti la società si occupava, attraverso visite all'interno delle aziende, di valutarne l'organizzazione, l'organico e le modalità operative fornendo suggerimenti utili a migliorane la produttività e la redditività. Ed era stata proprio questa capacità di fornire una consulenza a 360 gradi che ne aveva decretato il successo. Spesso, infatti, soprattutto nelle piccole e medie realtà aziendali, si sviluppavano dei legami e delle dinamiche che impedivano di agire in maniera obiettiva e, quindi, un giudizio esterno diventava fondamentale.
L'ultimo cliente acquisito dalla RCS era un grossa ditta turca di cosmetici la Turkey Cosmetics che, volendo potenziare il settore dei profumi, aveva avanzato un'offerta di investimento nella Green Cosmetics di Istanbul, che non navigava in buone acque. Proprio per questo motivo, prima di concludere l'accordo, voleva accertarsi che l'azienda avesse comunque un buon avviamento e che i suoi problemi finanziari derivassero da una cattiva gestione piuttosto che da una produzione di scadente qualità.
"Allora ragazzi che si fa con la Turkey Cosmetics?" chiese Luke agli altri soci durante la consueta riunione che tenevano il lunedì mattina per programmare gli impegni della settimana e guardando Can.
" Beh mi pare chiaro che questa volta il designato sia io.." rispose quest'ultimo.
"In effetti saresti il candidato ideale per questo lavoro. Parli il turco, conosci alla perfezione la legislazione societaria turca e sei di Istanbul...meglio di così" intervenne Marco.
Can gli lanciò un'occhiataccia "D'accordo...non servono tutte queste smancerie per convincermi..ci andrò io.."
"Ascolta Can , se non te la senti possiamo farci inviare tutta la documentazione per email e ridurre le visite sul posto al minimo indispensabile.." lo tranquillizzò Luke.
"Non ti preoccupare Luke, non c'è problema, davvero...in fondo Istanbul è una grande città" gli disse Can "Speriamo solo che sia grande abbastanza a non incontrarla" aggiunse tra sé e sé.
Erano tre anni ormai che non tornava nella sua città, che era scappato da tutto ciò che gli ricordava lei.
Aveva conosciuto Melis ai tempi dell'università quando era tornato a casa per le vacanze estive.
Si erano incontrati in un locale ed era stato amore a prima vista, almeno per lui.
Melis non era solo incredibilmente bella: alta , longilinea, capelli biondi e occhi verdi, ma anche intelligente e spiritosa ed amava, come lui, vivere esperienze nuove, sperimentare, osare.
Dal loro primo incontro non si erano più lasciati e questo aveva fatto credere a Can che sarebbe stata la donna della sua vita. Una volta laureato le aveva chiesto di raggiungerlo a Londra e lei lo aveva fatto, ma dopo un anno di convivenza, quando le aveva chiesto di sposarlo, lei gli aveva detto che aveva frainteso i suoi sentimenti, che voleva tornare ad Istanbul per dedicarsi unicamente alla sua carriera di modella e che quella era sta solo una breve parentesi, niente di più.
Can non aveva fatto nulla per farle cambiare idea e trattenerla. Lui era fatto così: dava tutto se stesso e si aspettava altrettanto, non accettava compromessi e non avrebbe mai pregato una donna, o chiunque altro, di stare con lui.
Ciò nonostante aveva sofferto a tal punto, che nessun'altra era riuscita a far breccia nel suo cuore, anche se le corteggiatrici di certo non gli mancavano, ma l'amore, diceva, non faceva per lui e preferiva tenersene alla larga.
Luke, però che lo conosceva bene, sapeva che quella sua apparente freddezza era solo una maschera che indossava per difendersi da altre delusioni e temeva che tornando a Istanbul, dove lei viveva, lui avrebbe finito per cercarla di nuovo, perché in fondo non l'aveva ancora dimenticata.
Sarebbe arrivato ad Istanbul quel fine settimana per essere operativo già dal lunedì successivo e avrebbe alloggiato a casa di suo padre, un noto giudice ormai in pensione, che era più che felice di ospitarlo e di trascorrere un po' di tempo con quel figlio che vedeva troppo poco.
Quando l'aereo sorvolò la città, Can si rese conto di quanto gli fosse mancata la Turchia: i suoi colori, i suoi profumi, il clima, il paesaggio e sentì una nota di nostalgia per ciò che aveva lasciato e che sembrava non essere cambiato.
Un pensiero fugace gli attraversò la mente: "Melis" ma non seppe dire se fosse timore o speranza di rivederla e preferì scacciarlo prima di chiamare un taxi e farsi portare alla villa di suo padre.
STAI LEGGENDO
LA MAGIA DELL'IMPERFEZIONE
RomanceOgnuno di noi ha qualcosa che lo rende unico. Spesso questo qualcosa è invisibile agli occhi e sfugge a un primo sguardo, abituato a cercare la perfezione e dove non la trova non si sofferma, passa oltre perdendo così, il più delle volte, la vera be...