Sanem non aveva proprio nessuna voglia di andare al Sortie quella sera. Non era dell'umore adatto e, tra l'altro, non aveva un cavaliere, ma aveva promesso che ci sarebbe stata e adesso non poteva tirarsi indietro.
Decise che avrebbe chiesto ad Osman di accompagnarla, avrebbe fatto una breve apparizione e poi sarebbe tornata a casa. Quando prese il cellulare si accorse che lo aveva lasciato spento dalla sera precedente, quando era andata in palestra e maledisse la propria sbadataggine. Lo accese e trovò un'infinità di chiamate perse da parte di Can. Corrugò la fronte sorpresa e seccata allo stesso tempo. Non capiva proprio tutta quella insistenza, possibile che non la lasciasse ancora in pace, si interrogò sbuffando. Stava per fare il numero di Osman quando ecco, di nuovo, comparire il nome di Can sul display. Decise di rispondere: "Buonasera sig. Can, è successo qualcosa?" gli chiese.
"E tu lo chiedi a me Sanem? E' tutto il giorno che mi eviti e non rispondi alle mie chiamate..."
"Non la sto evitando.." mentì spudoratamente.
"Eravamo d'accordo che saremmo andati insieme sul set questa mattina e tu non eri in ufficio, ti ho cercato al telefono mille volte e tu non mi hai mai richiamato...e questo secondo te non equivale ad evitare?" insistette lui cominciando ad innervosirsi.
" Il sig. Cemal questa mattina mi ha dato delle commissioni urgenti da fare ed il telefono avevo dimenticato di accenderlo..."
"D'accordo non parliamone più...Questa sera verresti al Sortie con me per il cocktail che a quanto pare ha organizzato Melis?...Sempre se non hai già qualcuno..."
"Io al Sortie con lei?...Ma mi sta prendendo in giro?" Adesso le parti si erano invertite Sanem era quella arrabbiata e Can quello confuso.
" Dannazione Sanem, vuoi dirmi cosa diavolo sta succedendo? Perché io proprio non ti capisco..."
Ma lei aveva riattaccato e lui rimase ammutolito a guardare lo schermo vuoto.
Osman accettò malvolentieri di accompagnare Sanem. Non gli piaceva quel genere di locali ma non riusciva mai a dirle di no, anche se non capiva perché non fosse Can ad andare insieme a lei. Che avesse scoperto la storia del video ed avessero litigato? In quel caso Sanem avrebbe chiesto delle spiegazioni anche a lui e, allora, avrebbe fatto bene ad inventarsi qualcosa da dirle.
Fortunatamente non accadde nulla di quello che temeva, anche se lei apparve insolitamente taciturna.
Quando arrivarono al Sortie, Can era là, che li stava aspettando o, meglio, stava aspettando Sanem ed era visibilmente irritato.
"Osman, ti ringrazio di averla accompagnata fin qui, ma adesso, se non ti dispiace, vorrei rimanere da solo con lei" esordì deciso.
Osman lanciò un'occhiata a Sanem per accertarsi che tutto andasse bene e lei con un breve cenno del capo lo tranquillizzò.
"D'accordo...io vado, ma se hai bisogno di me, Sanem, non esitare a chiamarmi."
"Va bene, non preoccuparti" gli disse baciandolo sulla guancia.
Una volta rimasti soli Can, senza aggiungere una parola, la prese per mano e la condusse all'interno del locale.
Se aveva sperato di riuscire a parlare con lei, fu subito costretto ad abbandonare l'idea. La musica era talmente alta, che per sentirsi bisognava urlare e non era certo quello, il modo giusto per confessarle di essersi innamorato. Il loro ingresso, tuttavia, non passò inosservato agli occhi attenti di Guliz che vide le loro mani intrecciate e subito andò a riferirlo a Leyla.
"Ascolta Guliz" disse quest'ultima "io credo che tu stia lavorando un po' troppo di fantasia. Ieri avevi visto Can baciare la signorina Melis e, invece, lei oggi è qui con mio fratello ed ora immagini che ci sia chissà cosa tra lui e Sanem solo perché e stato tanto gentile da accompagnarla qui quando nessuno, in azienda, si è offerto di farlo."
Guliz non replicò ma rimase della sua idea. Sì, forse si era sbagliata sulla signorina Demir ed il sig. Divit ed era stata un po' troppo precipitosa, ma era sicura di non sbagliarsi in quel momento.
Can seguiva Sanem come un'ombra. Lo svolgersi della festa li aveva portati a separarsi per dedicarsi anche agli altri colleghi ma lui la cercava costantemente con lo sguardo che diventava di apprensione se non la vedeva e di gelosia se era con altri uomini.
Piano, piano con il passare delle ore il locale cominciò a svuotarsi e venne il momento di congedarsi. Si riformarono le coppie di inizio serata: Melis con Cemal, Leyla con il sig. Aslan, Guliz con il responsabile acquisti e Can con Sanem ed insieme lasciarono il Sortie per ritrovarsi, poi, all'esterno per gli ultimi saluti e ringraziamenti.
E fu allora che accadde, di nuovo.
Sanem stava frugando nella propria borsetta alla ricerca di qualcosa, camminando lentamente, quando passò accanto ad un suv che stava uscendo in retromarcia da un parcheggio.
Il guidatore non la vide e lei sentì solo qualcuno che urlò spaventato il suo nome "Sanem!" prima di essere violentemente spintonata e gettata a terra.
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LA MAGIA DELL'IMPERFEZIONE
RomanceOgnuno di noi ha qualcosa che lo rende unico. Spesso questo qualcosa è invisibile agli occhi e sfugge a un primo sguardo, abituato a cercare la perfezione e dove non la trova non si sofferma, passa oltre perdendo così, il più delle volte, la vera be...