Capitolo 7

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" Te lo avrò ripetuto un migliaio di volte Sanem che periodicamente dovresti far dare un'occhiata al motorino, prima di rimanere a piedi!"

Osman aveva ragione, Sanem lo sapeva bene, ma quello era proprio un compito che le pesava fare e che rimandava sempre finché era troppo tardi, come in quel caso.

Osman l'aveva accompagnata al lavoro ed ora erano fuori alla Green Cosmetics. Guardandolo con aria colpevole giunse le mani in segno di preghiera e disse:" Lo so, ti prometto che non capiterà più..."

Osman scoppiò a ridere, era impossibile arrabbiarsi con lei: "Lo dici ogni volta ed io ogni volta ci casco. Va bene, dai, me ne occupo io. Lo carico sul pick up e te lo faccio riparare..."

"Sei un tesoro!" esclamò Sanem per poi abbracciarlo e stampargli due sonori baci sulle guance "ti chiamo un paio di ragazzi per aiutarti" aggiunse staccandosi da lui.

In quel momento sopraggiunse Can che aveva assistito a tutta la scena:" Buongiorno Sanem, non mi aspettavo di vederti già qui questa mattina" la salutò con l'aria di volerla prendere in giro.

Sanem fece finta di non essersene accorta e replicò:" Buongiorno sig. Can. Sì Osman è stato tanto gentile da accompagnarmi..."

"Osman Kaya!" esclamò incredulo Can quando lo riconobbe "non ci posso credere..."

" Can Divit!" rispose l'altro di rimando, altrettanto sorpreso.

"Voi vi conoscete?" domandò Sanem con la netta sensazione che qualcosa le sfuggisse.

"Certo" dichiararono all'unisono i due giovani. "Eravamo compagni di classe al liceo. Lui è il ragazzo di cui ti ho accennato ieri sera" le spiegò Can.

Non poteva crederci, quello era uno scherzo! Osman, il suo migliore amico, quello che considerava un fratello e Can Divit si conoscevano e anche molto bene, a quanto pareva!

No, quello era decisamente troppo per lei! "Ohhhh... capisco...beh io vado a cercare qualcuno per la moto e poi corro a lavorare. Il mio capo ci tiene particolarmente alla puntualità!" concluse lanciando un'eloquente occhiata a Can.

"Non ti preoccupare Sanem" disse quest'ultimo "darò io una mano ad Osman. Tu vai pure prima che il tuo capo si arrabbi" terminò facendole l'occhiolino.

Una volta rimasti soli i due vecchi amici si abbracciarono.

"Che bello rivederti dopo tutti questi anni fratello " disse Osman " ma che ci fai qui? Ti sapevo a Londra..."

Can, allora, gli spiegò brevemente come stavano le cose e poi chiese:" E tu? Cosa mi racconti di te?"

"Beh io gestisco una palestra non molto lontano da qui...Anzi potresti venire a trovarmi fintanto che sei ad Istanbul. Se non ricordo male tu e lo sport eravate una cosa sola. E' ancora così?"

"Assolutamente! Certe passioni non muoiono mai, anche se non riesco più ad allenarmi come una volta. Ma un salto da te lo farò volentieri!"

"Ottimo! Fatti dare tutte le indicazioni da Sanem. Ora, però, devo scappare..."

"Ancora una cosa Osman. Ti dispiace se riaccompagno io Sanem a casa questa sera? Sì, insomma, non vorrei sembrare inopportuno..."

"Inopportuno? E perché mai? Ahhh ho capito! No, no tranquillo, io e lei siamo solo buoni amici nulla di più"

Nel sentire quelle parole un lieve sorriso si formò sulle labbra di Can, che fischiettando entrò in azienda.

Come aveva programmato dedicò la mattinata a vagliare tutta la documentazione che riguardava le spese di rappresentanza. Si trattava di fatture e ricevute relative a pranzi e soggiorni intestate, per lo più, a Cemal Yilmaz responsabile marketing della Green Cosmetics, nonché figlio del socio fondatore. La cosa strana, però, era che buona parte di quelle spese erano state sostenute al di fuori di campagne pubblicitarie ed in località dove non risiedeva alcun cliente. Can decise di approfondire la questione e chiamò in ufficio Deren.

"Chi ha autorizzato queste spese?" le chiese mostrandole la documentazione.

"Beh Cemal Yilmaz è entrato come socio e in quanto tale, anche se minoritario, non ha bisogno di alcuna autorizzazione. In ogni caso il sig. Ferit ne era al corrente e non ha mai sollevato obiezioni." rispose Deren.

"Capisco...e dei dipendenti cosa può dirmi? Quali sono i criteri di scelta?"

" Beh la prima cosa che valuto sono i curriculum vitae e quelli che corrispondono al profilo che sto cercando vengono contattati per un colloquio. Infine sottopongo le mie scelte al sig. Ferit ed insieme decidiamo chi assumere. In ogni caso l'assunzione definitiva è sempre preceduta da un periodo di prova...anche se..."

"Anche se..." la incalzò Can

"Anche se con la sig.na Aydin è stato diverso" ammise Deren

"In che senso?" volle sapere Can che nel sentire nominare Sanem si era incuriosito molto.

"Nel senso che lei è stata assunta direttamente dal sig. Ferit senza fare nessun periodo di prova e da quanto ricordo senza che ce ne fosse una reale necessità. Ancora oggi molti di noi si chiedono che legame ci sia fra loro due...non so se mi spiego" rispose ammiccante.

"Si è spiegata benissimo Deren, ma si dà il caso che a me non piacciano simili insinuazioni, soprattutto se rivolte al proprio datore di lavoro. Ora può andare, grazie" la congedò seccato Can.

Quella conversazione, per un qualche motivo che non si spiegava, l'aveva messo di cattivo umore, così decise di uscire a prendere una boccata d'aria. In corridoio incontrò Sanem:" Tra cinque minuti ti voglio nel mio ufficio. Abbiamo del lavoro da fare" le ordinò brusco dirigendosi verso l'uscita.

LA MAGIA DELL'IMPERFEZIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora