Capitolo 35

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 L'intensità dello sguardo di Can aveva cominciato a far agitare Sanem. Non l'aveva mai scrutata in quel modo, quasi volesse leggere dentro la sua anima e la sua mente, alla ricerca di qualcosa a lei stessa sconosciuto.

Poi un brutto presentimento si fece strada in lei, la sensazione che qualcosa di sgradevole sarebbe accaduta di lì a poco. E quel presentimento divenne certezza, quando Can riprese la parola dopo Cemal e presentò il nuovo spot pubblicitario di cui nessuno, a quanto pareva, era a conoscenza.

Non appena partì il video riconobbe all'istante Serkan, ma non la ragazza che ballava con lui.

Poi il suo cuore iniziò a battere all'impazzata, perché si rese conto di conoscere quella coreografia, quei passi ripetuti centinaia di volte e, allora, comprese che quella ragazza era lei. Fu presa dal panico, una paura irrazionale, che la costrinse ad uscire immediatamente dalla sala.

Come aveva potuto, Can, farle un affronto simile? Come aveva potuto mettere in mostra in quel modo la sua disabilità?

Eppure sapeva quanto quell'imperfezione la facesse soffrire!

Aveva pianificato tutto? Si era conquistato la sua fiducia solo per arrivare a quello? Mille dubbi si accavallarono nella sua testa, mentre le lacrime le offuscarono la vista e violenti singhiozzi le salirono al petto.

Era stato così abile da farla innamorare di lui, con l'unico scopo di raggiungere la sua fragilità per poi renderla ridicola davanti a tutti.

Perché, perché, si chiedeva, aveva voluto ferirla in quel modo?

Gli occhi di tutti si erano puntati su di lei; occhi compassionevoli, beffardi che avevano riconosciuto in lei la ragazza storpia che aveva la presunzione di poter danzare ancora...

Uscire dalla sala riunioni non era sufficiente, dove andare via da lì. Raccolse in fretta le suo cose, recuperò il motorino e si diresse da Osman.

Doveva capire se anche Serkan fosse coinvolto in quella trappola.

Lui non c'era, ma Osman intuì immediatamente quello che era successo. Can lo aveva avvertito che quel giorno ci sarebbe stata la presentazione ufficiale della campagna e che lui voleva far vedere il video.

"Sanem! Che ci fai qui?" le chiese "Non dovresti essere al lavoro?"

"Sì, ma ho urgente bisogno di parlare con Serkan..."

"Mi dispiace non c'è...Ma perché lo cercavi? E' accaduto qualcosa? Mi sembri sconvolta. Dai fermati un attimo e raccontami, forse posso aiutarti..."

Sanem raccolse al volo quell'invito e gli si gettò tra le braccia. Aveva bisogno di conforto, di qualcuno che stesse dalla sua parte e Osman lo aveva sempre fatto. Gli disse tutto, gli confidò anche i sentimenti che nutriva per Can e che credeva lui provasse per lei e, alla fine, Osman le confessò di sapere tutto e di essere stato partecipe della storia del video. " Anche Serkan era d'accordo...lo abbiamo fatto per te Sanem, solo per il tuo bene..."

Sanem aveva l'impressione di vivere in un incubo senza fine.

"Lo avete fatto per me? Ma con quale diritto? Finalmente ero riuscita ad accettare il fatto di non poter più danzare, me ne ero fatto una ragione e, adesso, voi rimettete tutto in discussione..."gridò spingendolo via.

Fu la volta di Osman di arrabbiarsi: "Sanem tu devi smetterla di scappare da quello che sei. E' vero non potrai più diventare una ballerina professionista, ma con la tua danza puoi far gioire ancora le persone. Io non so come tu ti veda, ma la percezione che hai di te stessa è sbagliata, credimi.. Quando balli trasmetti forza, passione, amore per quello che fai ed il fatto che tu sia zoppa rende tutto ancora più magico ed incredibile, perché trasformi l'impossibile in possibile e la gente ci crede. Tu puoi dare speranza alle persone che sono state delle vittime come te e Can l'ha capito... Forse dovresti smetterla di commiserarti e correre da lui per ringraziarlo...Temevi che nessuno ti avrebbe mai accettato per quella che sei, ma sei tu la prima a non accettarti. Can ha saputo andare oltre al tuo aspetto, si è innamorato di te Sanem, di quello che sei, di come sei e ti ama a tal punto che è disposto a perderti purché tu cominci ad amare te stessa....ecco finalmente l'ho detto...puoi essere arrabbiata quanto vuoi, ma questa è la verità..."

Sanem aveva ascoltato ogni parola, ma aveva bisogno di tempo per comprenderne appieno il significato. Doveva riflettere con calma su tutto ciò che Osman le aveva detto: "Ora non ci riesco Osman, non ci riesco proprio " disse in un sussurro prima di andare via.

LA MAGIA DELL'IMPERFEZIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora