Il silenzio non è apparso. Parlo allegramente e sento di avere sempre qualcosa da dire.
Tyler è impeccabile, sa come non annoiare nemmeno dopo ore.
E adesso siamo qui, a passeggiare per le vie deserte di questo paesino di cui non ricordo il nome. Non so né quanta strada abbiamo percorso, né dove sia la macchina.
Ho perso anche il senso del tempo, incredibile come non si sfiori il cellulare quando si ha qualcosa da fare.
Il cielo mostra però i primi segni di schiarimento, e un po' mi dispiace.
«Gli incontri casuali sono sempre i migliori» dice rollando l'ennesima sigaretta.
«C'è qualcosa di casuale in questa serata?» chiedo sorridendo.
«Che intendi dire?»
Mi guarda con aria interrogativa. Forse ho peccato di presunzione.
«Niente» mi limito a rispondere mortificata.
«Aurora, mi hai scoperto. Sì, ho fatto in modo di rimanere da solo con te per chiederti di vederci oggi, non hai sbagliato. Solo che speravo di non doverlo ammettere.»
«Non lo dici per farmi sentire meno stupida?»
«No di certo. Vedi, è che mi hai incuriosito subito, e quando mi metto in testa qualcosa è difficile che non trovi il modo per raggiungerla.»
Nemmeno lo sguardo malinconico riesce a spodestare la sua personalità. È quella a fare la differenza, unita alla rara capacità d'ascolto.
In altre parole, avrei accettato il giorno dopo averlo visto.
«E c'era bisogno di architettare una trappola? Se volevi passare del tempo con me bastava chiederlo.»
«Non è così semplice per me. Vedi, dovevo essere certo di due cose: prima di tutto non volevo sbagliarmi sul tuo conto; e secondo, non volevo che rifiutassi.»
Arresto la marcia.
«In che senso?»
«Nel senso che non amo che mi si dica di no. Spesso non chiedo nemmeno di uscire ad un amico se non sono certo che ne abbia voglia.»
«Tyler, mi riferivo alla prima cosa di cui volevi essere certo.»
Dubito non avesse capito.
«Io ti dico una mia debolezza e tu cogli soltanto la parte del discorso che ti riguarda? Così mi ferisci» dice scherzando.
«Non provarci, mi devi una spiegazione. Poi torniamo a concentrarci su di te.»
Accendo anch'io una sigaretta. Forse quel che sta per dire non mi piacerà come il resto.
«Ho avuto subito una sensazione guardandoti negli occhi, per questo ho fatto di tutto per sentirti parlare il più possibile quando eravamo con gli altri. L'ora da soli mi serviva per esserne certo.»
«Certo di cosa Tyler?»
«Che conosci il dolore, e che per questo potrei trovarmi bene a parlare con te.»
Rimango stupita, ed improvvisamente mi sento a disagio.
«Aurora, stai tranquilla. Non ti sto chiedendo nulla. Se un giorno vorrai parlarmi di qualcosa ti ascolterò, se non vorrai farlo sarà lo stesso. Era più un discorso riferito a me. Non mi capita spesso di sentirmi a mio agio con una persona.»
Le sue parole mi rassicurano, almeno per ora.
«Ma come puoi saperlo Tyler? Come puoi essere certo di non sbagliare?»
«Perché non hai negato.»
Riprendiamo a camminare e per un po' non dico nulla.
Eccolo, il silenzio si è manifestato. Più rumoroso di un'orchestra, fa da sottofondo a pensieri che non riesco a collegare.
Tyler non è interessato ai miei sorrisi, ma a quel che nascondono. Credevo di essere diventata brava, tanto abile da nascondermi da quello che era il mio fidanzato, tanto scaltra da evitare qualunque domanda. E poi arriva un bel ragazzo, con modi gentili, e prima che io possa anche solo dargli un indizio, riesce a scorgere qualcosa. Che senta il fetore?
Eppure, nonostante la delusione nel constatare che, dal suo angolino, la mia deformità ha trovato il modo di farsi notare, non voglio fuggire subito. In fin dei conti non ha preteso di sapere, si è soltanto limitato a dirmi che, se vorrò, sarà disposto ad ascoltarmi.
Allontanarlo per questo non avrebbe alcun senso.
Lentamente il lieve disagio mi abbandona, e torno ad essere incuriosita dal mio accompagnatore.
«Tyler, perché temi che le persone non vogliano passare del tempo con te?» chiedo sinceramente desiderosa di sentire la risposta.
«Perché forse io non vorrei farlo.»

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L'ombra di Aurora
RomanceAurora, costretta a 17 anni in una clinica per disturbi alimentari, decide di trovare un compromesso per non rimanere sotto osservazione. Le sue scelte la condurranno lungo un cammino costellato di menzogne, dolore, rabbia taciuta e finte gioie, fin...