Capitolo 37

33 8 2
                                    

"Caro diario,

torno a parlarti in cerca di compagnia.

Ne sono successe di cose da quando ho riportato indietro Tyler. Da quel momento l'estate ha deciso di correre veloce, donandomi settimane fatte di parole nate in una sera e cresciute in un sogno, settimane in cui ho creduto di sfiorare la felicità rimanendo fedele alla parola data, e settimane che mi hanno mostrato come potrei vivere.

Quelle settimane, senza che me ne rendessi conto, sono diventate mesi, e dalle passeggiate in riva al mare siamo passati a indumenti pesanti, ore seduti in macchina, e sempre più cinema.

Dicembre è giunto con tutto quel che comporta: aspettative sui regali, pensieri angoscianti sulle cene con i parenti, rabbia per non condividere i pasti con l'unica persona con cui forse riuscirei a farlo.

Eppure, tra una canzone di Natale e l'altra, tra gli addobbi che Tyler odia tanto e la sua costante presenza, questo è il primo dicembre felice.

Un anno fa avrei pensato di prendere parte a tutte le serate in discoteca che il panorama messinese offriva, oggi invece quella vita sembra un lontano ricordo, così come le persone che la popolavano in mia compagnia. È come se ci fosse un prima e un dopo Tyler, e mi domando come abbia fatto ad attendere tanto.

Dalle mie parole penserai certo che abbia trovato l'amore, che possa dire di avere un compagno, ma non è così. Lo vorrei, certo, è il desiderio che muove le lancette del tempo, ma non sono ancora in grado di realizzare una simile impresa. L'ho sussurrato alla luna sperando che mi indicasse la via, ho custodito il desiderio nel fumo delle tante sigarette lanciato verso le stelle, ma nessuna illuminazione è ancora giunta in mio soccorso. Tra le tante cose che sono cambiate negli ultimi mesi, ce n'è una che è rimasta immutata e che non è d'aiuto al desiderio: Tyler non si fida di me, percepisco chiaramente il suo distacco.

Non mi parla delle sue sofferenze nemmeno quando sono evidenti, non pronuncia parole che potrebbero aiutarmi a decifrare l'enigma.

Dice di stare bene con me, che riesco a farlo ridere e non è cosa semplice, ma vorrei tanto che mi raggiungesse nella profondità nella quale mi ha condotta. Inoltre, lui ormai sa ogni cosa, a tratti sembra un terapeuta che lascia che sia io a gestire la seduta, quindi capirai da te che il dubbio che voglia soltanto aiutarmi, adesso è più forte che mai.

Però nei suoi comportamenti e nella spensieratezza che spesso ci accompagna, lo vedo a tratti sinceramente felice, ed è per questo che rimarrò al suo fianco fin quando non sarò tanto forte da baciarlo.

Il solo pensiero mi fa sentire ridicola, ma visti i veloci cambiamenti negli ultimi mesi, non voglio escludere che, prima o poi, questa mia paura rimarrà soltanto un ricordo.

Adesso, caro diario, devo andare.

Per la prima volta, anzi la seconda se contiamo quando mi ha ignorata, ho invitato Tyler a casa mia. Se non potrò averlo al pranzo di Natale, mentre mangerò l'insipido cibo vorrò poter osservare il divano, collocare lì la sua persona, e sorridere durante le feste."

L'ombra di AuroraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora