Quando cala la notte fuori da queste mura, il buio avvolge chi vi sta dentro. Si avvia una parata, durante la quale ogni marciatore si dirige fiero al suo padrone, che alla luce non ha potere. La bellezza sta nel rispetto reciproco che c'è tra i membri: nessuno invade l'intimità dell'altro. Nessuno si guarda, nessuno si incontra, senza essersi mai accordati. Anna deve aver già portato il suo dono, e adesso che è notte fonda, posso agire indisturbata.
Ormai impaziente, lascio il mio letto per farvi ritorno più serena. Inizialmente temevo che non avessimo il bagno in camera, ma fortunatamente c'è ancora un po' di cura per le libertà individuali. Mi inginocchio a quello che sembra un altare dentro al quale riversare parti di sé, tocco le giuste corde, e mi libero del veleno che sono costretta a ingerire, prima che possa uccidermi. Lascio che esca l'insoddisfazione, la cattiveria, l'eccesso e ogni altro cattivo ospite, e lo faccio con una tranquillità tale che non emetto alcun rumore. Però questa notte devo chiedere scusa al mio padrone. Gli devo delle scuse perché dovrò inevitabilmente porgli meno doni. È necessario che la sua Aurora comprenda di dover rimanere in un angolo dove non può essere vista, per uscire soltanto quando può. Non sono certa che ne avrò la forza, non sono certa che riuscirò ad essere tanto brava, ma devo tentare.
Mi asciugo le lacrime del dispiacere per quello che sarò costretta a fare, avvertendo già una forte malinconia. Abbandono il bagno e, prima di mettermi a dormire, mi siedo al suolo ancorando i piedi al letto.
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L'ombra di Aurora
רומנטיקהAurora, costretta a 17 anni in una clinica per disturbi alimentari, decide di trovare un compromesso per non rimanere sotto osservazione. Le sue scelte la condurranno lungo un cammino costellato di menzogne, dolore, rabbia taciuta e finte gioie, fin...