Capitolo 18

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Sarà una mia impressione, ma questo Tyler di cui ancora non so nulla, ha qualcosa di strano. Vorrei dire diverso, ma non ne sono ancora certa.

Mi guarda come se leggesse qualcosa sulla mia fronte, ha iniziato a farlo in pizzeria e continua adesso, non mostrando alcun interesse per tutto il frastuono che c'è in questo locale. Il suo interesse sembro essere io, e non mi era mai successo. Lucia, Sonia e lo stesso Leonardo, che pende dalle sue labbra, non sembrano raggiungerlo con le parole. Qualunque sia il discorso, fa in modo di capire cosa ne penso.

Dal mio canto invece, l'unica cosa che ho compreso è che vive nello stesso paese di Lucia, alla quale sembra volere sinceramente bene, e che grazie all'amicizia con lei ha conosciuto Leonardo. Per il resto, non riesco a capire nemmeno quali siano i suoi pensieri sulle cose che vengono dette.

È un bel ragazzo, ma guardandolo l'estetica passa in secondo piano. La curiosità porta ad osservarlo.

«Tyler, tu vieni vero?» chiede Leonardo richiamando la sua attenzione.

«Dove?»

Come immaginavo. Non stava seguendo la conversazione. Adesso che ci penso, nemmeno io ho idea di cosa stiano parlando.

«Ma come dove? Ne sto parlando da dieci minuti. Al cinema, domani.»

«Ah sì, va bene.»

«Aurora, tu?»

Fortunatamente lo ha chiesto prima a lui.

«Sì.»

«Ti piace il genere?»

Lucia e Sonia mi guardano sorridendo. Devono aver capito che non ero del tutto presente.

«Leonardo perdonami, che film dovremmo guardare?» chiede Tyler togliendomi dall'impaccio.

«Ted 2.»

«Perfetto, quindi una commedia. Ogni tanto ci vuole un film leggero.»

«Lui guarda solo drammi» dice Lucia rivolgendosi a tutti, ma continuando a guardare me.

«No dai, a volte guardo qualcosa di leggero.»

Si immergono in una conversazione riguardo i film, e per la prima volta si mostra interessato alla conversazione. Questo mi fa capire la sua grande passione per il cinema.

Ancora una volta penso a Luisa, e vorrei ringraziarla perché grazie a lei posso dire la mia.

«Aurora, il tuo film preferito?» mi chiede Tyler.

«In assoluto non saprei dirti, però qualche anno fa una mia amica mi fece vedere "Il velo dipinto", e credo rientri tra i miei preferiti.»

Il viso gli si illumina.

«Quel film è unico. Secondo molti è molto lento, ma io lo trovo poetico e capace di scuotere profondamente chi lo guarda. Forse, fatta eccezione per la mia famiglia, non conosco nessuno che lo abbia visto.»

«Di che parla?» chiede Leonardo. Scommetto che dirà di volerlo guardare.

«Di un uomo che, dopo aver scoperto che la moglie lo tradisce, la porta con sé in un villaggio in cui è in corso un'epidemia di colera. Tieni presente che si parla dei primi del Novecento, che lui va in quel luogo come volontario, e che avrebbe chiesto il divorzio per adulterio se lei non fosse andata. C'era anche un'altra via di fuga, ma non te ne parlo perché secondo me è meglio non sapere troppo prima di guardare un film.»

«Sembra bello, poi lo guardo.»

«Anche i tuoi familiari sono appassionati di film?» chiedo a Tyler ricollegandomi a quanto ha detto.

«Sì. Insomma, io, mia madre e mia sorella. Mio padre non tanto, almeno da quando non vive più con noi.»

«Credo sia bello guardare film tutti insieme. A casa mia non succede. Tua sorella è più grande o più piccola?»

Evito di chiedere se i genitori sono divorziati. Credo fosse sottinteso, e soprattutto odio quando qualcuno lo chiede direttamente. Anche se una persona non si pone problemi a parlarne, preferisco muovermi sempre in punta di piedi riguardo certe tematiche.

«Più grande. Tu hai fratelli o sorelle?»

«No, figlia unica.»

Non diciamo altro, ci limitiamo a sorridere.

Gli altri tornano a parlare del più e del meno, ed io torno ad isolarmi.

Questo ragazzo mi incuriosisce.

L'ombra di AuroraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora