Capitolo 25

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"Caro diario,

è da un po' che non scrivo. Ti chiedo scusa per la mia assenza, ma non sapevo cosa raccontarti.

Adesso invece ho qualcosa da dire. Quest'ultimo mese è stato pieno di novità. A dire il vero è soltanto una, ma è talmente importante che mi dà l'impressione d'avere stravolto ogni cosa. Il suo nome è Tyler, che per quanto sia insolito è la cosa più familiare che riempie i miei giorni. Anche i miei pensieri gli appartengono, mi pare quasi di non conoscere altre persone. Passiamo insieme quasi ogni sera, quando cala la notte non mi sento più sola.

Vorrei dirglielo, vorrei gridarglielo, ma ogni volta che penso di farlo il terrore si insinua sotto ogni centimetro di pelle. Se parlandogli dei miei sentimenti lui si allontanasse, cosa ne sarebbe di questa straordinaria estate?

Cosa ne sarebbe della voce che sento di stare riconoscendo?

Cosa ne sarebbe delle mie speranze?"

Chiudo il diario per la paura. Sentivo di voler scrivere qualcosa, ma la mano si è mossa da sé.

Davvero mi sto innamorando di Tyler?

Ho iniziato a pensare a lui in questi termini subito dopo l'incontro con Marco.

Oggi però, penso a cosa questo comporterebbe.

Tyler è un enigma, l'incertezza che attrae ma al contempo spaventa, il fascino dell'ignoto che porta a valutare la piacevolezza della certezza. Quando siamo insieme il resto perde forma, mi trascina in un mondo nel quale mi sento libera di scherzare, di parlare, forse anche di essere.

Ma quando lui non c'è, il resto torna ad esistere, e mi domando se ci sia spazio per Tyler, o meglio per noi, nel realismo dei giorni. In fin dei conti cosa so di lui? Niente. Sì, ha accennato ad un rapporto complicato con il padre, so che ama incondizionatamente sua madre e sua sorella, ma poi? Quali sono i suoi dolori? Cos'è che lo motiva realmente? In risposta a queste domande non possono che nascere altri interrogativi.

Fuori da quella casa, perché ha reagito in quel modo?

Eppure, nonostante tutti questi dubbi, sento di voler sapere cosa ne pensa dell'altra Aurora. Per questo oggi sono stata io a scrivergli, e sono stata sempre io a decidere cosa avremmo fatto.

Lo porterò a passeggiare in spiaggia, e lì gli parlerò di chi sono.

Tremo al solo pensiero, ma sono certa di essere arrivata a quel punto.

Con lui, fingere è più difficile di essere me stessa.

L'ombra di AuroraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora