1. Niccolò

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Niccolò era forse la persona più inaffidabile presente sulla terra, o almeno così credeva Chiara.

Non si impegnava a scuola, infrangeva spesso le regole e trascorreva interi pomeriggi in un parcheggio con un gruppo di amici, i cosiddetti miserabili del parcheggio.

Non era sicuramente il tipo di persona che faceva a caso suo, di lui si parlava tutt'altro che bene dicendo che fumava troppo, beveva sempre e faceva anche uso di droghe, tutti dicevano di starne alla larga perché era una pessima compagnia eppure c'era qualcosa in quegli occhi marroni perennemente coperti dagli occhiali da sole che la spronava ad andare oltre le voci di paese, qualcosa che la invogliava a conoscere quel misterioso ragazzo che era l'ultimo ad entrare in classe ma il primo ad uscirne e che trascorreva le lezioni a scrivere qualcosa su un quaderno, nessuno aveva idea di cosa scrivesse ma di sicuro quelli non erano appunti.

I professori si erano arresi da tempo, a quanto si diceva era stato bocciato un paio di volte ma ormai qualsiasi tentativo sarebbe stato inutile e non si sapeva quando, né se sarebbe arrivato alla maturità.

Non sorrideva mai, le uniche volte che Chiara aveva visto un'espressione diversa dal solito muso lungo sul suo viso era quando passava dal parcheggio per tornare a casa, era con i suoi amici, privo degli occhiali da sole mentre ridevano e scherzavano con una sigaretta tra le labbra e una bottiglia di birra tra le mani.

Spesso le capitava di andare in un parco vicino a quel parcheggio, quando per leggere o per studiare, le piaceva sedersi su una panchina ed osservare il mondo attorno a lei, i bambini che correvano da una parte all'altra sugli scivoli, bambini che giocavano a palla e fidanzatini che si scambiavano effusioni in pubblico, ma soprattutto amava andare lì di notte a guardare le stelle e la loro immensa eleganza, che tanto la affascinava.

Non era di certo la ragazza modello, proveniva da una famiglia normale, non erano ricchi sfondati ma nemmeno poveri in canna, viveva in un semplice appartamento in un qualsiasi palazzo di San Basilio, a scuola non era un fenomeno, studiava il minimo indispensabile per riportare un sei a casa e non deludere ancora i suoi genitori, ma per quanto riguardava la matematica e il latino non c'era niente da fare, proprio non le entravano in testa.

Non era una ragazza interessante, non praticava nessuno sport e a scuola conosceva sì e no quattro gatti tra cui Sofia, la sua migliore amica.

Sofia era il suo esatto opposto, era la prima della classe, conosceva tutta San Basilio e metà Roma, viveva in una casa che tale non si poteva ritenere data la sua luscosità, i suoi genitori non smettevano di ripeterle quanto fossero orgogliosi di lei ed era felicemente fidanzata da tre anni con un ragazzo che nonostante la sua ottima reputazione a Chiara non andava molto a genio.

Aveva una vita perfetta, mentre gli unici ragazzi che Chiara aveva avuto erano il ventilatore d'estate e il termosifone d'inverno, una vita sentimentale molto impegnata.

Nonostante fossero due ragazze completamente diverse si volevano un gran bene, restando sempre l'una al fianco dell'altra pronte a supportarsi a vicenda.

Fu la prima amica di Chiara quando entrò al liceo, non era un tipo molto socievole e le poche amicizie che si era fatta furono buttate al vento nel giro di un'estate, non era mai riuscita a mantenere salda un'amicizia e se non fosse stato per Sofia neanche con lei sarebbe durata a lungo, preferiva mantenere un rapporto faccia a faccia al posto di scambiarsi messaggi.

Era, come si suol dire, un'inguaribile romantica e una sognatrice ad occhi aperti, amava l'amore ed ogni cosa che avesse a che fare con quest'ultimo, trascorreva pomeriggi sul divano a guardare i classici film strappalacrime e ad ascoltare musica tutt'altro che allegra.

Non aveva però mai sperimentato l'amore sulla sua pelle, aveva avuto un paio di cotte per ragazzi più grandi e per celebrità come ogni ragazza della sua età senza mai sperimentarlo nonostante gran parte delle sue coetanee fossero fidanzate e non perdevano mai l'occasione per rinfacciarlo in faccia alle altre.

Dentro di lei però sapeva che l'amore non esisteva, ma era ciò in cui le piaceva credere, in cui credeva.

dove il cielo si muove se lo guardi attentamenteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora