23. cascare nei tuoi occhi

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18/12

La gelosia è un fattore che da sempre è parte integrante dell'uomo e di una relazione. Personalmente ritengo che in un rapporto la gelosia ci debba essere, è obbligatoria.
Ovviamente una gelosia moderata, bisogna conoscere ì propri limiti ed essere in grado di non andare oltre. La gelosia fa bene, ma fino ad un certo punto: è bello sapere che una persona tiene a te e che te lo dimostri, ma quando il rapporto arriva a farsi tossico tanto che ogni minimo atteggiamento, amico o altro inizia a dare noia, la gelosia inizia a farsi eccessiva ed è un primo segnale di prendere le distanze, prima che sia troppo tardi.

È proprio questo concetto di gelosia -immotivata- ad assillare i miei pensieri da ieri pomeriggio, quando davanti ai miei occhi si è presentata quella foto che ritraeva lui con un'altra, e sembravano felici. Niccolò non si era fatto più sentire, salvo per dirmi che non importava che gli restituissi la felpa, tanto non la metteva più. Ma io non voglio tenerla, starei in continuazione a sniffare il suo profumo e mi rifiuterei categoricamente di metterla in lavatrice, nonostante il profumo prima o poi svanisca.

Il fatidico sabato sera è arrivato ed io, grazie ad un passaggio da parte di Alessandro e Sara che sembra essersi rimessa al meglio, sono appena arrivata fuori dal locale dove stasera canterà Niccolò. È un'emozione unica, nessuno che conosco ha mai intrapreso una strada del genere e pensare che un giorno proprio lui arriverà a riempire palazzetti mi fa rabbrividire, anche se le possibilità sono limitate. Ma se lui ci crede, io ci credo.

«Chiara io vado con Ale dagli altri, vieni?» mi domanda, anzi urla, cercando di sovrastare la
musica incessante, facendomi cenno di seguire lei ed il suo ragazzo che tiene saldamente per mano mentre si guarda attorno.

«Tranquilla andate pure, vi raggiungo più tardi»

La mia intenzione è quella di raggiungere Niccolò e augurargli tutta la fortuna che serve prima di un "concerto", anche se alla fine si tratta semplicemente di un solo pezzo, specialmente se è la prima volta che ci si esibisce davanti ad un pubblico che non sono i nostri amici o la nostra cameretta.

Cerco ovunque ma Niccolò non c'è: né in bagno, né fuori ne dietro le quinte t presiede il dj. In meno di un secondo sembra essersi volatilizzato completamente fino a scomparire del tutto. Ed onestamente io, che non sono il tipo adatto a serate di questo genere, mi sento un pesce fuor d'acqua girovagando a vuoto senza un senso o una meta.

Riesco poi a scorgere i capelli corti e scuri di Alessandro il quale, data la sua immensa altezza, è capace di distinguersi tra folla. Immediatamente li raggiungo, ricevendo tanti sorrisi e persino un abbraccio da parte di Adriano, mentre Cocco mi stupisce ogni giorno di più.

«So già cosa vuoi chiederci e no, non abbiamo visto il tuo fidanzato» dice infatti marcando bene l'ultima parola, facendomi perdere un battito.

«Non è il mio fidanzato!» nel mentre pronuncio questa frase quella maledetta foto continua ad apparire e scomparire dalla mia testa. Non ne voglio parlare con nessuno, sembrerei la solita ragazza ossessionata e gelosa di uno che nemmeno è il suo ragazzo.

«Ne riparliamo tra qualche ora» dice vago Alessandro senza distogliere lo sguardo dal palco che a me, data la mia esagerata bassa statura, è quasi invisibile.

Giusto due minuti dopo le luci si spengono, il palco si illumina di un blu notte ed una piccola figura si avvia sicuro verso il centro. Ha una camicia bianca che lo rende maledettamente bello, un paio di jeans neri e gli immancabili occhiali da sole di fronte agli occhi.

«Regà, questo è il mio primo live quindi non me pigliate per il culo che m'offendo» dice scatenando una grande risata da parte dal pubblico, mentre i suoi amici qua vicino a me urlano come dannati.

dove il cielo si muove se lo guardi attentamenteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora