Il viaggio verso il locale che, poi fu si scoprì trovarsi vicino al Colosseo, durò per ben dodici minuti, durante i quali nessuno dei due ragazzi fiatò; a fargli compagnia c'erano solo i campi vicino Roma e la musica ad un volume così basso che a malapena si percepiva.
Al volante c'era Niccolò, con lo sguardo fisso sulla strada di fronte a lui e profondamente amareggiato dal comportamento della mora che qualche minuto prima lo aveva completamente ignorato.
Al suo fianco c'era Chiara, rinvolta nel suo sciarpone a guardare il paesaggio che le si presentava di fronte con gli occhi spenti e quasi lucidi, ripensando alle parole dette poco prima dal ragazzo a fianco a lei con il quale, in un certo senso, aveva iniziato una sorta di frequentazione -anche se era ancora loro ignaro -.
Ma entrambi, troppo orgogliosi, si rifiutavano di aprire bocca per primi.
Niccolò era la persona orgogliosa per eccellenza: mai una volta aveva chiesto scusa a sua madre dopo una discussione e mai una volta che avesse dato soddisfazione ai suoi amici, mai aveva ammesso di avere torto cercando sempre di girare il coltello dalla parte del manico, per difendere il suo orgoglio che per lui era la cosa più importante.
Chiara era una delle persone più orgogliose presenti sulla terra: la prima volta ed unica volta che pronunciò la parola scusa fu a sua nonna, due anni prima che lei morisse; fu l'unica volta che quelle cinque parole fuoriuscirono dalle sue labbra.
«Siamo arrivati» annunciò il ragazzo slacciando la sua cintura e aprendo velocemente lo sportello.
Martina e Tommaso erano già lì, uno tra le braccia dell'altro ad aspettare i due che quella sera sembravano tutto tranne che conoscenti.
«Credevamo vi foste persi» esclamò la bionda vedendoli arrivare. «Niccolò, vai tu con Tommaso a prendere il tavolo?» gli chiese con un grande sorriso sulle labbra, aveva capito che qualcosa non andava.
Infatti, non appena il moro abbandonò le cugine, la più grande non si fece problemi ad attaccare Chiara.
«Si può sapere cosa succede adesso? Semebrate due sconosciuti, cazzo»
«Si è arrabbiato perché non l'ho salutato, volevo aspettare di rimanere solo noi due e invece l'ha interpretato come se io mi vergognassi di lui» sbuffò la mora. «Forse non siamo compatibili, forse non siamo fatti nemmeno per essere amici, e forse è meglio che io smetta di credere alle favole»
«Piccolina, guardami» Martina le sollevò dolcemente il viso, così da incontrare quegli occhi azzurri, coperti da una leggera lucidità. «Niccolò, da quanto mi hai detto tu stessa, è un carattere complicato da gestire e credo che tu debba solo farci l'abitudine, poi vedrai che sarà tutto più semplice, mh?»
Chiara annuì debolmente, stropicciandosi piano gli occhi.
«Adesso andiamo e abbandoniamo i pensieri»
Il locale al suo interno era veramente grazioso, c'era un ampio prato con vari tavolini, sopra ognuno di essi c'era un vaso di fiori come decorazione e le sedie erano tutte rigorosamente bianche, c'erano le lucine tutt'intorno e tantissima gente che sorrideva un po' per divertimento e un po' per l'alcool.
Tutta quell'atmosfera trasmise a Chiara un senso di inspiegabile tranquillità, che svanì non appena i suoi occhi, ancora lucidi, incontrarono quelli di Niccolò che già la stavano scrutando incuriositi: aveva notato la sua aria spenta.
Subito Chiara, forzando un sorriso, prese posto vicino al moro, di fronte a sua cugina e Tommaso che stringeva la sua fidanzata tra le braccia, felice come sempre.
A volte Chiara si domandava come certe persone riuscissero ad essere sempre così allegre, da quando lo conosceva non aveva mai visto Tommaso senza il sorriso sulle labbra che tanto lo caratterizzava; ma poi pensava che fosse una semplice maschera, che anche lui soffrisse ma che semplicemente non lo dava a vedere, proprio come faceva sua madre.
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dove il cielo si muove se lo guardi attentamente
FanfictionNiccolò è un ragazzo apparentemente freddo e indifferente che trascorre interi pomeriggi con i suoi amici in un parcheggio vicino alla scuola che frequenta insieme a Chiara, inguaribile romantica e sognatrice ad occhi aperti determinata ad andare ol...