6. è normale

1.2K 30 0
                                    

«Secondo me sei stata troppo fredda con quel ragazzo»

Come previsto, sua zia le aveva aperto la porta con una faccia assonnata che divenne un misto tra curiosa ed eccitata nel momento in cui vide addosso alla nipote un vestito corto e stretto che non era decisamente da lei.

Subito aveva tirato fuori una scatola di tisane rigeneranti per Chiara ed un bicchiere di spritz per lei, diceva che aveva bisogno di riprendersi da quel colpo a ciel sereno.

«Smettila zia, è uno dei tanti che si crede superiore a tutti, non mi va di avere a che fare con gente così»

«Ma non avevi detto che se ne sta sempre in classe nel suo angolino ad ascoltare la musica? E poi nessuno ti ha detto che devi uscirci a cena, per una sera potevi mettere da parte la tua arroganza e parlargli civilmente.»

Veronica uno, Chiara zero.

L'aveva colpita e affondata, mettendola in difficoltà con le sue stesse parole tanto che Chiara dovette prendersi qualche minuto per pensare alla risposta più adatta, era troppo orgogliosa per non avere l'ultima parola.

«Mi sa che stasera hai esagerato un po' con l'alcool, o magari è solo l'aria da discoteca e da comune adolescente che non sei abituata a vivere che ti sta mandando in panne il cervello» la donna si alzò dal divano mentre Chiara stava ancora cercando le parole adatte per rispondere alla zia che però non sembravano voler venire fuori.

«A tutto però c'è una soluzione, quindi vai a letto, dormi dodici ore e domani sarai fresca come una rosa e avrai trovato le parole adatte per rispondermi»

Era incredibile come Veronica riuscisse a capire la nipote in ogni momento e sin da piccola Chiara aveva il sospetto che fosse un alieno dai poteri magici in grado di leggere nella mente, fino a quando capì che era semplicemente umana e quella strana era sua madre.

Veronica era sempre stata la sorella più libera, usciva la mattina e rientrava a notte fonda, spesso nemmeno ci tornava a casa e rimaneva a dormire in luoghi alla famiglia sconosciuti, cominciò a fumare prestissimo e ad andare in discoteca all'età di sedici anni, dicendo ai genitori che stava andando dalla cugina.

Melissa, la madre di Chiara, essendo la sorella più grande sentiva il peso delle responsabilità, aveva iniziato a lavorare all'età di quindici anni e si era fidanzata con suo padre a sedici; non aveva mai vissuto la vita da adolescente, quando non lavorava al bar, dove trascorreva dieci ore al giorno, rimaneva a casa con Roberto a guardare le sue interminabili partite; per questo motivo aveva anche perso gran parte, per non dire tutte, delle sue amiche che, nonostante fossero fidanzate, trovavano il tempo di uscire e divertirsi.

E forse era proprio questo uno dei motivi per cui Melissa non sopportava Veronica, era semplicemente invidiosa del fatto che la sorella era riuscita a viversi la sua età e a fare tutto ciò che lei non aveva potuto fare a causa del lavoro e del fidanzato fin troppo geloso e possessivo.

Veronica invece aveva auto un solo fidanzato importante nella sua vita, si erano amati veramente tanto e si sarebbero anche sposati se non fosse stato per un tragico incidente stradale in cui perse la vita.

Da quel giorno Veronica non trovò più l'amore, né si impegnò per cercarlo, sosteneva che ognuno di noi avesse un'anima gemella destinata a trovare la sua metà e la sua era proprio lui. Da quando se ne andò iniziò a frequentare anche altri ragazzi, nulla di particolare dal momento che le frequentazioni non duravano più di quarantacinque giorni, dopodiché si stancava e tornava alla sua vita di sempre.

Questo però Chiara non lo sapeva, sua zia non ne parlava mai perché era una ferita ancora aperta è difficile da chiudere mentre sua madre, le rare volte in cui rammentava la sorella, elencava solo gli aspetti negativi si quali Chiara aveva ormai smesso di prestare ascolto, limitandosi ad annuire con la testa appoggiata sulla mano è un'espressione abbastanza annoiata sul volto.

dove il cielo si muove se lo guardi attentamenteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora