Niccolò
Dopo aver girovagato per tutto il giorno mi siedo sulla panchina del primo parco che trovo, decisamente esausto. Alla camminata estenuante si aggiungono tutti i pensieri che mi hanno mangiato vivo ad ogni passo che ho compiuto. Il pensiero di vedere Chiara insieme ad un altro, pensare a lei insieme ad un altro, mi manda completamente fuori di testa tanto che potrei distruggere la prima cosa che mi capita tra le mani.
Afferro il telefono dalla tasca della mia giacca, e non appena lo schermo si illumina noto una miriade di messaggi, la maggior parte provenienti da Adriano. Ho ignorato il mio cellulare per tutto il giorno e di conseguenza anche tutti le notifiche che mi sono arrivate; è sicuramente per questo che Adriano, non ricevendo risposta si è preoccupato ed ha pensato bene di tartassarmi di messaggi e telefonate, inondandomi il telefono.
Non avendo voglia di parlare con nessuno digito un veloce messaggio, forse troppo freddo e sbrigativo e lo invio al mio migliore amico.
Non ho voglia di parlare, scusa. Ti chiamo poi.
A volte mi chiedo se sia una fortuna o meno avere degli amici che mi conoscono meglio di quanto io conosca me stesso. Se pensavo che con questo messaggio Adriano mi lasciasse in pace è accaduto tutto il contrario: i messaggi si duplicano così come le telefonate, il cellulare sembra impazzito e a me non resta altra scelta se non quella di rispondere così da calmarlo.
«Pronto?» rispondo, forse anche troppo tranquillo.
«Ma che t'è successo, Nicco? Sei sparito!» esclama il mio amico con un tono di preoccupazione nella voce.
«Nun c'ho voglia de parlà Adrià, te l'ho già detto» rispondo scocciato, non facendo altro che ribadire quanto scritto nel messaggio che gli ho inviato poco fa.
«Nicco te conosco e so che c'è qualcosa che non va, ci siamo già passati e lo sai che non te fa bene nun parlarne» stavolta Adriano usa un tono di rimprovero, alludendo a tutte le volte in cui ho avuto un problema e mi sono rifiutato di parlarne, non facendo altro che peggiorare la situazione già critica.
Non rispondo, creando un momento di silenzio che viene interrotto dal mio amico. «L'hai vista?» nessun nome, o appellativo che potesse richiamare la ragazza a cui Adriano si sta riferendo, abbiamo già capito entrambi.
«Si» rispondo solamente, senza un accenno di emozione nella voce e senza intenzione di continuare il discorso.
«E..?»
«E stava con un altro Adrià» sbuffo, tirando fuori dalla mia bocca le parole che Adriano voleva sentire. Aveva capito subito che c'era qualcosa che non andava, chiunque lo avrebbe capito.
«E tu sei saltato subito a conclusioni affrettate...» dice ovvio, come se fosse una cosa abituale.
«Non è che ci volesse un laureato...» ammetto, dopotutto i fatti parlano chiaro, mi sono sempre affidato alle mie sensazioni e ciò che ho visto mi ha detto abbastanza.
«E che cosa stavano facendo per essere così espliciti? Si stavano baciando?» il tono di Adriano non è per niente serio, anzi, ha un'ironia nella voce che mi fa innervosire, e non poco.
«No, sono usciti da casa sua. Stavano parlando e ridendo e poi sono andati via» decido comunque di rispondergli in maniera seria, questa per me è una situazione delicata.
«E che cosa c'è di tanto ovvio in questa scena che hai visto?»
«Erano le otto e mezza, se sono usciti entrambi da casa di Chiara significa che lui ha dormito lì» spiego ovvio, come se fosse una cosa automatica, venuta da sé.
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dove il cielo si muove se lo guardi attentamente
FanficNiccolò è un ragazzo apparentemente freddo e indifferente che trascorre interi pomeriggi con i suoi amici in un parcheggio vicino alla scuola che frequenta insieme a Chiara, inguaribile romantica e sognatrice ad occhi aperti determinata ad andare ol...