dove il cielo si muove se lo guardi attentamente

45. buon viaggio

Fai buon viaggio e torna solo se hai un pretesto
Gira il mondo, non importa in quanto tempo
Fai buon viaggio e non temere, sarò onesto
Sarò il vento che ti scrolla l'ansia di dosso
Fai buon viaggio e butta quelle sigarette
Perché meriti di vivere per sempre
E corri forte tra i lampioni quando è sera
Fai buon viaggio e torna quando è primavera

La canzone è iniziata ed io, nascosta dietro la colonna in modo da non poter essere vista da lui, mi godo lo spettacolo.

Rivedere Niccolò è letteralmente un colpo al cuore, un mix di emozioni si è fatto spazio nel mio stomaco e ho sentito riaffiorare sentimenti che non provavo da ormai troppo tempo. Non so se questo sia un bene o un male, ma so che di qualsiasi cosa si tratti non posso sfuggirgli.

Io non so se domani tornerai
Però so che ho lasciato dentro lei
Solo un po' della mia amara incomprensione
Anche un po' di risate col tuo odore

Senza nemmeno accorgermene un sorriso si dipinge sul mio volto, lo sto letteralmente guardando con i cosiddetti occhi a cuoricino, gli stessi occhi con cui l'ho sempre guardato. Sento una lacrima scivolare sulla mia guancia, non voglio farmi strane illusioni ma non posso fare a meno di pensare che questa canzone sia stata scritta per me. Odio fare l'egocentrica ma pensandoci bene lui ha raggiunto Londra solo per me, per chi altri avrebbe dovuto scrivere un testo del genere, facendo riferimento alla partenza di qualcuno?

Fai buon viaggio e non provare mai rancore
Io aspetto a dirti mi mancano due ore
E abbi cura dei tuoi occhi oggi che è festa
Poi ritorna perché non posso fare senza
Fai buon viaggio e custodisci il tuo giardino
E tra le siepi lascia un posto per un pino
E tra cent'anni sarà forte come il sogno
Di te che torni e dici "amore mio, buongiorno"

I miei dubbi vengono meno quando sento questa strofa, o meglio, questa frase. Immediatamente mi si offusca la vista, mentre la voce di Niccolò si fa sempre più lontana, come un suono che riecheggia in lontananza, ovattato. Sono costretta a mettere una mano sulla colonna alla quale sono appoggiata per non perdere l'equilibrio. Da qui in poi non capisco più niente delle parole di Niccolò, diventano un suono sconnesso che non riesco più a comprendere.

Amore mio, buongiorno

Amavo svegliarlo così quando dormivamo insieme, reduci da una serata con i nostri amici e perciò stanchi morti per le ore piccole che avevamo fatto, o semplicemente dopo una serata solo io e lui trascorsa tra pizza, film e tante coccole.

È in questo momento che capisco che, seppur stati lontani, i sentimenti che provo nei confronti di Niccolò sono sempre gli stessi, identici. Ho provato a dimenticarlo, a cercare di non pensarci ma è bastato un solo secondo per mandare all'aria tutto ciò che mi ero impegnata a costruire. Arrivata a questo punto posso solo dire che ogni mio tentativo è stato vano da momento in cui qualsiasi cosa, anche la più piccola, mi riporta a lui, mi ha sempre riportato a lui.

Io amo Niccolò e lo amerò per sempre. È la mia persona, la cosiddetta "anima gemella".

Esattamente in questo momento esco dal mio "nascondiglio", piantandomi nel centro della sala. Non so cosa mi sia saltato in testa, non so quali cose strane mi abbia dettato il cervello, so solo che sono qua, nel bel mezzo di un locale senza nemmeno reggermi bene in piedi, di fronte a Niccolò che dopo qualche secondo si accorge di me, fermandosi immediatamente di cantare mentre il signore di fianco a lui continua indisturbato a suonare il pianoforte.

Dopo minuti trascorsi a guardarci come due pesci lessi decide di prendere l'iniziativa, iniziando a scendere gli scalini del piccolo palco ma già al terzo perde l'equilibrio rischiando di cadere. D'istinto raggiungo il punto in cui si trova, afferrandolo per far sì che non rischi un'altra volta di finire in terra.