38. un anno dopo

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In questo anno sono successe tante cose, forse anche troppe.

Come prima cosa appena uscita dal liceo ho superato il test d'ammissione all'unversità, iniziando così a seguire i corsi di mediazione linguistica alla Sapienza, rimanendo fedele a quanto scelto al liceo. Nonostante le mie mille lamentele sulla scuola ho deciso di continuare il mio percorso di studi, perché ho capito che è ciò che voglio fare veramente nella vita.

Niccolò invece ha firmato un contratto con la casa discografica Honiro ed è riuscito a pubblicare il suo primo album, Pianeti.

Tra noi le cose continuano ad andare bene, solamente una volta abbiamo avuto una discussione un po' più pesante del solito ma alla fine tutto si è concluso per il meglio, anche grazie all'aiuto di Adriano che è diventato ormai il mio, o meglio nostro, angelo custode.

Per quanto riguarda Niccolò l'ho fatto conoscere come si deve a mio padre, in occasione della partita della Roma l'ho portato allo stadio con lui e direi che si sono trovati a loro agio l'uno con l'altro ad urlare i più terribili insulti ai giocatori rossoneri. Anche mia madre lo ha conosciuto, esclusivamente per una casualità dato che eravamo a casa mia nell'esatto momento in cui lei è tornata dal lavoro, in anticipo. Non è stata molto contenta di fare la sua conoscenza, e la ringrazio per aver avuto la decenza di non dirmi cosa ne pensasse dopo.

Io invece ho finalmente conosciuto la famiglia di Niccolò: sua madre, che avevo già visto velocemente, ed i suoi fratelli che si sono dimostrati le persone più dolci sulla faccia della terra, mi hanno accolto in casa come un membro della famiglia, facendomi sentire da subito a mio agio ed io non potrei chiedere di meglio di vedere la madre di Niccolò così felice che suo figlio abbia me accanto, ma allo stesso tempo ho un peso sullo stomaco perché so che non è lo stesso per la mia. Anna ha deciso di andare a stare in un piccolo appartamento non distante dal centro, lasciando così la casa tutta per Niccolò, ed anche un po' per me dato che trascorro la maggior parte del mio tempo lì, tanto che mi è stato persino fatto fare un mazzo di chiavi nonostante io abbia rifiutato più volte, ma Niccolò ha sempre insistito. Sempre per quanto riguarda noi abbiamo festeggiato il nostro primo anno insieme, e per l'occasione Niccolò mi ha portata alla terrazza del Pincio. Ha preferito andarci a tarda notte, così da evitare di essere fermato per strada, cosa che è diventata più frequente negli ultimi tempi e per festeggiare a mezzanotte, si è portato la chitarra ed ha trascorso la serata cantandomi il suo intero repertorio, con una bottiglia di birra in mano e un panino con la porchetta di Ariccia nell'altra. Siamo tornati a casa sua alle cinque e mezza, dove abbiamo trascorso ciò che rimaneva della notte ed il mattino seguente, svegliandomi ho trovato sul cuscino un mazzo di rose, con vicino un bigliettino che ancora conservo dietro la cover del telefono.

il primo di tanti, tantissimi anni insieme. grazie per aver fatto tornare il sorriso sul mio volto e per aver trovato la chiave capace di riaprire il mio cuore, wendy.
ti amo,
il tuo nic.

Inutile dire che sono scoppiata a piangere, gettandomi tra le braccia di Niccolò che mi aspettava in cucina per fare colazione. La sua reazione nel vedermi in quel modo è stata a dir poco sorpresa, non si aspettava certamente di vedermi piangere nonostante sappia perfettamente come divento fragile di fronte alle piccole cose. Non volevo una cena a lume di candela sulla spiaggia, né un anello costosissimo al dito, mi bastava vivere la nostra quotidianità nonostante fosse un giorno effettivamente speciale, mi bastava la semplicità e l'ho avuta. Vederlo cantare per me sulla terrazza del Pincio è valso più di cento anelli di diamanti.

Durante quest'anno mi sono anche messa d'impegno a studiare i mattoni di scuola guida e anche con un po' di aiuto da parte di Niccolò nella pratica sono riuscita a prendere la patente, seppur dopo una bocciatura. È una piccola cinquecento, spesso quando io e Niccolò dobbiamo uscire con gli altri ragazzi andiamo con quella nonostante lui abbia sempre un po' di paura quando guido io, anche se la maggior parte delle volte gli lascio le chiavi così da poter guidare.

dove il cielo si muove se lo guardi attentamenteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora