24. come si capisce?

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15/12, Niccolò

«No Ele nun capisci, ce sta 'na ragazza a scola mia, se chiama Chiara e ti giuro che me sta a fa impazzì» esclamo rivolto verso lo schermo del mio computer, che mostra la figura della ragazza bionda con in mano una tazza di latte.

«A Nico, so tre mesi che me parli de sta Chiara» si lamenta lei, nel suo pigiama bianco con i coniglietti disegnati. «Ma impazzì nel senso che ti fa incazzare oppure che te piace?» domanda alzando il sopracciglio tentando di fare un discorso serio, eppure non riesco a non ridere vedendola in queste condizioni, ma ci metto tutto me stesso per mantenere quel briciolo di serietà che, infondo, ho.

«Non lo so Ele, non lo so» dico prendendomi la testa tra le mani. «Vorrei essere arrabbiato con lei, allontanarmi e lasciarla andare, ma quando a fine giornata ci salutiamo me sento un vuoto dentro» confesso sospirando.

«Nicoletto, te sei innamorato?» domanda ed io sbianco, tralasciando per una volta quell'orribile soprannome con cui mi chiama ogni volta che vuole prendermi in giro, anche se questa non sembra una di quelle. L'ultima volta che qualcuno mi ha fatto una domanda del genere scappai senza pensarci due volte, convinto che chi stesse parlando fosse completamente fuori di testa. Questa volta non sento il bisogno di fuggire, come se qualcosa fosse cambiato.

«Ma chi, io? Te stai fuori, fattelo dì» dico appoggiando la testa sul palmo della mano. Sento Chiara più vicina, ma non posso ancora considerarmi innamorato, a dire il vero nemmeno sono sicuro di volerlo diventare.

«Ma guarda che non è 'na malattia eh, è 'na cosa bella innamorarsi di una persona, vor di che hai trovato quella giusta con cui essere te stesso»

Io non sono innamorato, sono spaventato. Spaventato di poter soffrire, di far soffrire gli altri e di credere in qualcosa che non esiste, di illudermi. Ma io con Chiara ci sto bene, e non voglio mandare tutto a puttane solo perché sono stato ferito in passato.

«Come si capisce quando si è innamorati?»

Eleonora scuote la testa divertita. «Quando sai che la devi vedere te viene male alla pancia come se cento elefanti ci camminassero dentro, inizi a farti mille paranoie ma tutto scompare quando la vedi. Quando va via non smetti de pensà a lei tanto che t'addormenti col pensiero suo in testa, ogni cosa che fai ti riporta a lei e, nel caso tuo, non vedi l'ora che arrivi la mattina per andare a scuola solo per vederla»

Silenzio.
Fisso un punto indefinito della mia stanza, tra il letto e la libreria stracolma di libri che non ho mai letto e che mai leggerò.

«Allora, sei innamorato?» domanda con una scia di speranza nei suoi occhi ed un sorrisetto che mette in mostra le sue adorabili fossette, per le quali mi divertivo a prenderla in giro quando eravamo piccoli.

«Ma che te frega a te se so innamorato o no io?» rispondo, forse un po' troppo brusco. So che vuole vedere solo la mia felicità, che superi ciò che ormai è passato e che apra il mio cuore a qualcuno che non sia un pianoforte a coda, ma a dimostrare i miei sentimenti non ce la faccio, e se sento che qualcuno, in qualche modo, invade la mia comfort zone reagisco spesso in modo sbagliato è troppo esagerato.

«Dal momento che me usi come psicologa personale a gratis un po' me ne frega, che dici?» dice riuscendo a strapparmi una risata, è per questo che l'ho sempre adorata.

«Facciamo che non lo so se so innamorato, ci penso su e poi ti dico, mh?» propongo così da chiudere il più in fretta possibile questa telefonata.

«Scusa ma invitala all'evento tuo di sabato! Così le canti pure quella canzone che stavamo provando» azzarda sorridendo, cercando di non farsi sentire, alludendo al pezzo che le ho fatto sentire circa una settimana fa.

«Ma sei matta?»

«Senti Nico, a parlare sei una merda e questo tutti lo sappiamo, ma se c'è 'na cosa che sai fare e anche bene, è scrivere. Quindi tu sabato chiami Chiara, la fai venire al locale e le canti quella cazzo di canzone che le hai scritto dicendole tutto ciò che non sei capace di fa a parole, altrimenti te meno e sta volta per davvero, ci siamo intesi?»

In vent'anni di vita non ho mai visto Eleonora incazzata così, è sempre stata una ragazza tranquilla e innocua, ma adesso mi sembra di non conoscerla più. Ammetto però che questo suo lato, prima di oggi a me nascosto, non mi dispiace, anzi, mi da la giusta carica per fare qualcosa che mai avrei pensato di fare.

«Ci sto» affermo tranquillo e lei per poco non si strozza con la sua tisana, facendomi ridacchiare.

«Ma che, davvero? Sono riuscita a convincere quello stronzo di Niccolò Moriconi?» si pavoneggia lei ancora stupita.

Ridacchio, portandomi una mano di fronte agli occhi.

«Si ma non dirlo troppo in giro, risparmia la voce per queste parti di merda alquanto costruttive» continuo imbarazzato mentre la bionda continua a prendersi gioco di me.

«Se te bacia voglio cinquanta euro» annuncia poi con la tranquillità di chi ha appena chiesto un bicchiere d'acqua.

«Ma te li scordi, già tanto se c'ho i soldi per la birra»

«Ma se l'amico tuo manco te la fa pagare la birra Nico» rimango zitto, non posso darle torto. «Cinquanta, se mi gira un po' così voglio gli interessi»

Rido, capendo che ormai è fatta. Faccio per cliccare il pulsante rosso per terminare la chiamata ma improvvisamente un lampo attraversa la mia mente , e nonostante dire la prima cosa che penso sia completamente fuori dai miei schemi mi butto, tanto ormai la frittata è fatta.

«Sai Eleonò, non ho mai desiderato darti soldi come adesso»
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piccolo capitolo a sorpresa :)
è un po' più corto degli altri, ma ho già pronto il prossimo che uscirà tra pochi giorni! vi auguro di finire in bellezza quest' anno un po' difficile e che il 2022 sia migliore 🤍

dove il cielo si muove se lo guardi attentamenteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora