35. l'unica forza che ho

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«Nic, ti prego...puoi almeno fingere di ascoltarmi?» sbuffo, posando la penna sul libro di letteratura, chiudendolo. Il rumore prodotto dal tonfo del libro chiuso sul tavolo fa sussultare Niccolò, che però non smette di guardare fuori dalla finestra il vento agitare le foglie degli alberi, indisturbato.

È da più di due ore che siamo a casa sua, seduti al tavolo in cucina con i libri aperti davanti, ed è da più di due ore che Niccolò fa di tutto pur di non ascoltarmi, ogni cosa, anche la più stupita, è oggetto di distrazione.

Siamo a inizio maggio, il caldo sta iniziando a farsi sentire, la maturità è letteralmente dietro l'angolo ed io non ho alcuna intenzione di trascurarla, dopotutto è l'ultimo sforzo e poi sarò completamente libera di fare ciò che voglio, potrò scegliere se trovarmi un lavoro oppure continuare gli studi seguendo un indirizzo che mi piace e sinceramente non vedo l'ora. Sarebbe ancora più bello però se anche Niccolò potesse essere libero, se solo iniziasse un po' ad impegnarsi.

A proposito di Niccolò, le cose tra di noi vanno a gonfie vele da ormai quattro mesi, abbiamo finalmente trovato un nostro equilibrio, senza ovviamente evitare le piccole discussioni com'è giusto che sia in una relazione. Niccolò non è la classica persona che dimostra affetto ogni minuto della giornata, ma io sono contenta così, ho finalmente trovato quella che spero essere la mia persona, una relazione sana e tanto amore, sia da parte sua che da tutti i nostri amici, con i quali ci incontriamo quasi tutte le sere al bar o casa di Adriano, fatta eccezione per questo periodo dove siamo sommersi dallo studio.

«Ora basta, ascoltami» mi batto le mani sulle ginocchia, alzandomi per raggiungere Niccolò che si sta dondolando sulla sedia, facendo cessare quel fastidioso cigolio delle zampe a contatto con il pavimento, guardandolo negli occhi. «Sei un ragazzo intelligente ed hai del potenziale, posso capire che questo non c'entra niente con quello che vuoi fare nella tua vita ma è indispensabile superarlo per poter vivere il tuo sogno, altrimenti non vai da nessuna parte» dico indicando il tavolo pieno di libri e quaderni, mentre i suoi occhi mi guardano così profondamente che paiono scavarmi dentro. «Devi fare solo un ultimo sforzo, impegnarti quanto basta per passare l'esame almeno con il minimo dei voti per essere libero e fare ciò che più ami...non ci vuole tanto, ma quel poco che ci vuole ce lo devi mettere, poi faremo tutto ciò che vuoi, i libri non li guarderemo neanche da lontano» sospiro con una punta di ironia alla fine, ci tengo davvero tanto che Niccolò passi la maturità, perché voglio che insegua il suo sogno e faccia ciò che lo rende felice veramente.

Lui mi stringe la mano, sistemandosi gli occhiali da vista sul naso che lo rendono ancora più affascinante, avvicinandosi poi con la sedia al tavolino ed afferrando un foglio. «Quindi, quali sono le opere di Verga?» mi domanda con la penna in mano, intenzionato a prendere appunti.

Io sorrido, riprendendo la pagina dell'autore siciliano, pronta a spiegarglielo cercando di essere più chiara possibile, voglio che passi la maturità a qualsiasi costo.

***

«Dai per oggi basta così, abbiamo studiato fin troppo» affermo, questa volta soddisfatta chiudendo il libro di fronte a me per riporlo nello zaino, insieme all'astuccio per poi chiudere la cerniera.

Niccolò fa lo stesso, dopo aver portato le cose in camera sua mi raggiunge, stampandomi un bacio sulle labbra. «Sei un'ottima professoressa, piccolè» mi accarezza la guancia, spostandomi una ciocca di capelli caduta di fonte ai miei occhi. In questi mesi mi sono fatta una ragione riguardo a questo soprannome ed anzi, ho iniziato anche ad apprezzarlo. «Ti va se ci mangiamo qualcosa insieme e poi ti riporto a casa?» propone, senza lasciare la presa sulla mia mano.

Annuisco entusiasta, andando a recuperare la giacca di jeans gentilmente offerta da Niccolò sul suo, ma c'è un rumore che mi fa fermare non appena varco ma soglia della porta. Improvvisamente le voci nel salone sono due, una che è di Niccolò ed una voce che non ho mai sentito, il che mi fa aggrottare le sopracciglia, curiosa di scoprire di chi si tratta.

dove il cielo si muove se lo guardi attentamenteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora